Alessandra Gozzini e Valerio Piccioni per La Gazzetta dello Sport
juve milan
Un sì circondato, quasi assediato, ma schiacciante all' ipotesi di nuovo calendario. Il sondaggio della Lega fra i 20 club di serie A conquista una robustissima maggioranza. Se non è un plebiscito, poco ci manca.
Uno schema reso paradossale dalle notizie delle ultime ore: nato per evitare le porte chiuse, il piano sarà quasi certamente costretto a tornare alla casella di partenza, cioè agli stadi vuoti. Alle 10 il consiglio direttivo di Lega anticiperà il mese di stadi a porte chiuse che verrà ufficialmente disposto dal governo.
L' urna, o meglio la raccolta delle pec inviate dai diversi club, ha espresso un verdetto incontestabile. L' Inter è quasi sola, il Napoli è l' altro club verso il no alla proposta di calendario della Lega.
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La Fiorentina ha invece dichiarato il suo sì lamentandosi però della collocazione serale del recupero di domenica con l' Udinese ed esprimendo la preferenza per un inizio alle 18. Al durissimo attacco di Zhang a Dal Pino - con il presidente della Lega di A che si riserva di sporgere querela - è seguita la diplomazia di Marotta. Che ha scritto a tutti gli altri club per difendere le regioni dell' Inter e provare a far saltare la proposta messa ai voti. La tesi è chiara: prima Inter-Samp, poi Juventus-Inter. «Si proceda al recupero delle gare rinviate per prime in ordine di tempo - dice l' amministratore delegato nerazzurro - unica ipotesi, quest' ultima, legittima ai sensi delle norme di Lega e Federazione che governano l' ambito sportivo».
Ma la stragrande maggioranza delle società si è ormai schierata. Fino al punto di dire: vi abbiamo espresso ufficialmente come la pensiamo, non verremo a Roma per l' assemblea straordinaria. In programma oggi nel Salone d' Onore del Coni e a rischio di assenza del numero legale: presenti sicuri Atalanta, Juve, Sassuolo, Milan, Napoli, forse Fiorentina.
antonio conte marotta
Potrebbe bastare un consiglio di Lega per tradurre l' orientamento in decisione definitiva. L' agenda su cui si è lavorato in queste ore è ormai nota: sabato Samp-Verona, domenica Udinese-Fiorentina, lunedì 9 marzo tutte le altre saltate: Sassuolo-Brescia, Milan-Genoa e Parma-Spal alle 18.30, Juventus-Inter alle 20.45. Poi lo scivolamento, che risolverà pure un problema su cui si era litigato tanto prima che l' emergenza coronavirus dilagasse: la data di Atalanta-Lazio, che spostandosi di una settimana si potrà giocare di domenica, il 15 marzo. Lo slittamento renderà necessario di occupare anche il 13 maggio, l' unico turno infrasettimanale possibile, assicurando la chiusura del torneo il 24, in linea con le regole Uefa per gli Europei.
La linea che sta prevalendo è quella di non alzare il livello dello scontro visto che ormai tutto questo copione, porte chiuse, o aperte, rinvii di qua o di là, diventa una disputa sulle portate del menù quando il problema è portare a casa la cena senza tante storie. La Roma, per esempio, ha preso posizione con il ceo Guido Fienga con parole nette: «In un momento così difficile per il calcio italiano siamo rimasti sorpresi nel leggere i commenti attribuiti al presidente Zhang su Instagram».
conte marotta
Per il dirigente giallorosso bisogna «lavorare insieme alle istituzioni, mettere da parte gli interessi personali e fare ciò che è giusto per la tutela della salute, per il calcio italiano, per i tifosi e per la collettività». La posizione «basta litigi, rendiamo conto del momento del Paese» unisce anche il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, il presidente del Coni Giovanni Malagò e quello della Federcalcio Gabriele Gravina.
Intanto la procura della Federcalcio, guidata da Giuseppe Chinè, ha aperto un' indagine sul post di Zhang contro Dal Pino. Sarà acquisito il testo pubblicato su Instagram e comincerà l' istruttoria sulle parole scritte dal presidente interista.
PAOLO DAL PINO PAOLO DAL PINO
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