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    I DOLORI DEL GIOVANE MATTEO – DOPO LA BATOSTA, RIMPASTO: ORA O A SETTEMBRE? – LAVATA DI CAPO A LOTTI PER LA SCELTA DELLA PAITA – LUPI SI OFFRE A BERLUSCONI COME SINDACO DI MILANO, MA IL CAV SPERA CHE LO FACCIA SALVINI PER AVERE POI LA CHANCE DI NOMINARE ALLE POLITICHE IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA


     
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    La temuta sconfitta in Liguria è arrivata e in più, rispetto allo scenario peggiore che si era fatto Renzi alla vigilia, ci sono quei 2 milioni di voti spariti rispetto alle Europee. Motivo per cui, come dagoanticipato la scorsa settimana, il caudillo di Rignano sull’Arno è sempre più convinto di procedere a un bel rimpasto “purificatore” (i ministri in bilico sono Marianna Madia, Giuliano Poletti, Federica Guidi e Stefania Giannini). Sull’altro fronte, ragionamenti e manovre di questi giorni girano tutti attorno alla poltrona di sindaco di Milano.

    RENZI AMICI DE FILIPPI 1 RENZI AMICI DE FILIPPI 1

     

    L’unico dubbio del premier cazzaro è sui tempi dell’operazione: non ha ancora deciso se farla entro l’estate, oppure a settembre, una volta proceduto al cambio di una serie di presidenze di commissioni parlamentari. Secondo consuetudine della Camera, le presidenze si confermano dopo due anni, mentre al Senato di solito si aspettano sei mesi in più.

     

    Al momento pare che la matassa verrà affrontata a settembre. Ed è una matassa delicata perché in gran parte inedita, visto che alcuni presidenti sono diventati di opposizione, con l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza (Francesco Paolo Sisto, Francesco Nitto Palma, l’arrestato Giancarlo Galan).

     

    luca lotti luca lotti

    La mazzata presa in Liguria ha letteralmente mandato in orbita Pittibimbo. Il primo a fare le spese della sua incazzatura, lunedì, è stato il fido Luca Lotti. A lui era stata affidata la trattativa con quella vecchia volpe di Claudio Burlando, governatore uscente e renziano dell’ultima ora, il quale aveva garantito che la sua protetta Paita avrebbe vinto a mani basse. Lotti si è fatto fregare come un pollo. Non solo, ma a far imbestialire Renzi c’è anche il fatto che non sono bastati neppure due ministri liguri come Roberta Pinotti e Andrea Orlando. Che evidentemente, ragiona il premier, o si sono impegnati poco o non controllano manco le loro lande.

    andrea orlando andrea orlando

     

    E se la Pinotti è una renziana, Orlando è un Giovane Turco come Orfini e dopo la sconfitta non ha nascosto il fastidio per non essere stato ascoltato sulla Liguria. Renzi sa che i Giovani Turchi si stanno spaccando e teme che il suo ministro della Giustizia possa tornare nell’orbita di Pierluigi Bersani, ovvero di una minoranza molto meno accomodante.

     

    Più in generale, smaltite le scorie delle Regionali, Renzi comunque si sente nelle sabbie mobili perché non ha deciso come e quando fare il rimpasto che ha in mente e perché sa che finché non riprendono i consumi interni non ci sarà una vera ripresa da cavalcare.

     

    Nel campo del centrodestra bisogna registrare il ritorno di Silvio Berlusconi al centro della scena, anche se non sarà lui a sfidare Renzi nel 2018. Nell’Ncd, che pure sta al governo con Matteuccio, cresce il fronte di coloro che non vedono l’ora di tornare “alla casa del Padre”, ovvero ad Arcore. Oltre alla De Girolamo, a Quagliariello e a Schifani, si sta muovendo verso Forza Italia anche Maurizio Lupi.

     

    VERDINI BERLUSCONI VERDINI BERLUSCONI

    L’ex ministro delle Infrastrutture ha fatto sapere a Berlusconi che lui è pronto a ritornare un soldato azzurro se ottiene l’appoggio del Cavaliere come candidato sindaco di Milano, l’anno prossimo. Il fondatore di Forza Italia ha preso tempo, facendo pesare la gravità del passato tradimento, ma non ha chiuso la porta. Ci deve solo pensare. Anche se c’è una variabile ben più importante di Lupi che risponde al nome di Matteo Salvini.

     

    Il leader della Lega, uscito vincitore dalle Regionali, sa che non può campare di ruspe e felpe di qui fino al 2018. Renzi reggerà a lungo e lui teme di logorarsi. Per questo motivo è assai tentato dall’idea di candidarsi lui a primo cittadino di Milano, una poltrona che poi utilizzerebbe a tempo debito come trampolino per Palazzo Chigi. E qui si torna al ruolo chiave di Berlusconi, perché il via libera all’operazione “Salvini sindaco” deve darlo lui. E lo darebbe. Per Berlusconi sarebbe infatti un ottimo modo per “liberarsi” di Salvini per qualche anno e di ottenere, in cambio dell’appoggio, il diritto a scegliere il candidato leader per le Politiche del 2018.

    maurizio lupi pennarello argento maurizio lupi pennarello argento

     

    Salvini è visto dal Cavaliere come un’opportunità, ma anche come un pericolo da arginare perché tutti i voti che ha preso in più alle Regionali li ha soffiati a Forza Italia. In più,  Salvini è solo e ingovernabile, a differenza del rimpianto Umbertone Bossi, che aveva Calderoli, Tremonti e Brancher.

    matteo salvini al mare matteo salvini al mare

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