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    “IL MES AVREBBE MESSO A RISCHIO IL LAVORO E I RISPARMI DEGLI ITALIANI” - DOPO LA BOCCIATURA DEL MECCANISMO SALVINI SI CONFERMA L’UNICA OPPOSIZIONE ALLA MELONI E SPARA A PALLE INCATENATE CONTRO L’EUROPA (SARANNO CONTENTI A BRUXELLES). MA AMMETTE CHE SU UN PUNTO AVEVA RAGIONE IL MINISTRO DELLE FINANZE GIANCARLO GIORGETTI: “COME MERCE DI SCAMBIO IL MES PROBABILMENTE ERA UTILE” - IL LEADER DELLA LEGA ALL'OSPEDALE BUZZI PER PORTARE I DONI AI BAMBINI MALATI TIRA UNA BORDATA ANCHE ALLA FERRAGNI: “MI RACCOMANDO: NIENTE PANDORI O UOVA DI PASQUA”


     
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    Francesca Del Vecchio per lastampa.it - Estratti

    giorgia meloni matteo salvini atreju giorgia meloni matteo salvini atreju

     

    Sul Mes «il voto è stato concreto, pragmatico. Non ideologico». Matteo Salvini rispedisce al mittente le insinuazioni sul voto contrario al Mes di Fdi in Parlamento ritenuto strategico in vista delle europee per non lasciare spazio a destra alla Lega. «Il Mes avrebbe messo a rischio il lavoro e i risparmi degli italiani. Perché l’Europa delle follie pseudo ambientaliste, solo auto elettriche, è un enorme regalo alla Cina e un suicidio. E avrebbe causato la chiusura di aziende e il licenziamento di migliaia di operai».

     

    «Nessun pandoro e nessun uovo di Pasqua, mi raccomando», dice ai colleghi del partito in Lombardia entrando all'ospedale pediatrico Buzzi di Milano per consegnare doni ai bambini ammalati - «come da 15 anni a questa parte con la Lega». Ma non vuole parlare di Chiara Ferragni: «Non fatemi polemizzare», dice ai cronisti che lo aspettano.

     

    GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

    Tornando al Mes, per il ministro «l’Europa si occupi di sicurezza, difenda i confini e permetta alle famiglie di fare figli». Dunque «nessun caso Italia in Europa» dopo il voto contrario del Parlamento alla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. La nostra economia «è solida, cresciamo di più dei francesi e tedeschi. Il Mes è uno strumento dannoso: un pensionato o un operaio avrebbero dovuto pagare per salvare una banca tedesca».

     

    Ma ammette che su un punto aveva ragione il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti: «Come merce di scambio probabilmente era utile ma è stata una scelta coerente. La Lega ha sempre avuto la stessa idea da dieci anni a questa parte». E anche l'astensione di Forza Italia «era ampiamente comunicata e non rappresenta nessun problema«. E ai giornalisti che gli chiedevano se la posizione del ministro Giorgetti fosse indebolita risponde: «Assolutamente no. Abbiamo condiviso, scelto e fatto tutto per il bene degli italiani. Ne sono e ne siamo orgogliosi. I giornali scrivano quello che vogliono ma non abbiamo mai litigato».

    giorgia meloni matteo salvini. giorgia meloni matteo salvini.

     

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