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    DI QUI ALL’ETERNIT – DOPO LA SENTENZA-SCANDALO SULL’AMIANTO IL GOVERNO SI MUOVE: LA PRESCRIZIONE SARÀ ALLUNGATA – SUPERATA LA RESISTENZA DELL’NCD CHE VUOLE UNA CORSIA ACCELERATA ANCHE PER LA RIFORMA DELLE INTERCETTAZIONI


     
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    Amedeo La Mattina per “la Stampa

     

    Andrea Orlando Andrea Orlando

    Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha presentato un emendamento per allungare i termini della prescrizione. Una mossa non gradita dal Nuovo Centrodestra. Il Guardasigilli, dopo aver consultato il premier, ha rotto gli indugi: ieri in Consiglio dei ministri ha dato seguito alla promessa fatta pochi giorni fa dallo stesso Matteo Renzi l’indomani dell’assoluzione per prescrizione nel processo Eternit. 


    «Ci sono due modi per concepire il caso Eternit: o la vicenda non è un reato o se lo è, ma è prescritto, vanno cambiate regole sulla prescrizione perché non è possibile che le regole facciano saltare la domanda di giustizia», disse il presidente del Consiglio di fronte allo sconcerto provocato dalle assoluzioni. Sembrava che si fosse sbloccato il provvedimento sul processo penale, soprattutto quella parte che riguarda la prescrizione. Un provvedimento dormiente nei cassetti di via Arenula: infatti era stato approvato dal Cdm il 29 agosto.

    matteo renzi andrea orlando matteo renzi andrea orlando

     

    Intanto la commissione giustizia della Camera era andata avanti per conto proprio con l’obiettivo di allungare i tempi della prescrizione. Il 16 dicembre infatti sarà pronto il testo unificato che terrà conto delle proposte dei 5 Stelle, di Scelta civica e della presidente Donatella Ferranti. «Noi intendiamo procedere con rapidità e in sinergia con il governo, che finora però è stato il convitato di pietra nella discussione», ha precisato Ferranti. 


    Adesso questa sinergia potrà esserci perché il ministro Orlando ha presentato al Cdm un emendamento che verrà trasmesso nelle prossime ore alla commissione giustizia. Un emendamento che prevede che la decorrenza della prescrizione si fermi per massimo 2 anni dopo il deposito della la sentenza di condanna di primo grado e per massimo un anno dopo quella di appello. Le proposte in commissione prevedono dilazioni maggiori, ma adesso comunque il governo ha battuto un colpo, superando l’impasse che si era creata con gli alleati di Ncd.

     

    angelino alfano angelino alfano

    In sostanza il partito di Alfano si era opposto all’intenzione del ministro Orlando di spacchettare il provvedimento sul processo penale che prevede, oltre la prescrizioni, nuove norme sull’appello e sull’intercettazione. Materia, quest’ultima, che sta più a cuore a Ncd. Gli alfaniani hanno puntato i piedi: se viene spacchettato il provvedimento con un ddl a hoc sulla prescrizione, dando a questa materia una corsia preferenziale in commissione, la stessa cosa bisogna fare per l’intercettazione. A questo punto Orlando era a un bivio: fermarsi, continuando a essere il convitato di pietra in commissione, o presentare un emendamento, accantonando l’idea del ddl ad hoc. Ha scelto questa ultima soluzione: un compromesso che sblocca l’impasse. Ncd avrebbe preferito un’altra soluzione, quella che mettesse l’allungamento dei tempi della prescrizione e la stretta delle intercettazioni sullo stesso binario veloce. 

    Raffaele Guariniello Raffaele Guariniello


    Il tema della prescrizione è molto sentito, soprattutto dopo le assoluzioni per prescrizioni nel processo Eternit. Tema sollevato in diverse occasione dal procuratore di Torino Raffaele Guariniello, che proprio oggi verrà sentito dalla commissione giustizia della Camera. Parlerà delle morti bianche, delle innumerevoli incidenti mortali sui luoghi di lavoro le cui colpe finiscono spesso nel buco nero della prescrizione. «Bisogna bloccare la scure delle prescrizioni», è il mantra di Guariniello. In diverse occasione il magistrato ha lamentato che si parla tanto di articolo 18 mentre nei luoghi di lavoro si continua a morire, senza poter dare giustizia alle famiglie delle vittime. 

    ANDREA COLLETTI ANDREA COLLETTI


    Il tema è stato rilanciato da M5S, promuovendo un’iniziativa di mailbombing a favore della proposta di Andrea Colletti, che prevede il blocco della prescrizione appena arriva il rinvio a giudizio. «Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi: vi chiediamo di partecipare con un mailbombing compilando il form a disposizione, e chiedendo alla Presidente della Camera Boldrini e all’on. Speranza (capogruppo Pd) di calendarizzare il prima possibile», hanno scritto i 5 Stelle nel giorno in cui il Cdm decidere di darsi una smossa.

     

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