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    FINCHÉ C’È PISTA C’È SPERANZA (CHE LA CHIUDE) – DOPO MANCO 48 ORE IL MINISTRO DELLA SALUTE HA GIÀ CREATO LA PRIMA GRANA PER DRAGHI CON L’ORDINANZA SULLA CHIUSURA DEGLI IMPIANTI SCIISTICI - IL PREMIER SAREBBE STATO INFORMATO CON UNA CHIAMATA DA SPERANZA, MA CHE POTEVA FARE DOPO IL PARERE DEL CTS? SUPER-MARIO PREPARA I DISCORSI PER LE CAMERE: AL PRIMO PUNTO DELL’AGENDA C’È LA QUESTIONE DEI VACCINI…


     
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    Alessandro Barbera per “La Stampa”

     

    ROBERTO SPERANZA ROBERTO SPERANZA

    Prima di ufficializzare la decisione Roberto Speranza ha preso il telefono e ne ha parlato con Mario Draghi. Non poteva andare diversamente: è la prima grana del governo di unità nazionale. Al ministero della Salute la situazione è precipitata venerdì, quando il Comitato tecnico scientifico ha preso atto degli ultimi dati sulla diffusione della variante inglese in Italia, che colpisce il 17, 8 per cento dei nuovi contagiati.

     

    sergio mattarella e mario draghi sergio mattarella e mario draghi

    Una percentuale più bassa della Germania, abbastanza da allarmare il Cts, che appena due settimane fa aveva dato parere positivo alla riapertura degli impianti in montagna. «Allo stato attuale non sussistono le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale, rimandando al decisore politico la valutazione relativa all' adozione di misure più rigorose».

     

    IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI

    Il verbale del Comitato, protocollato sabato mattina al ministero della Salute ha convinto Speranza a procedere nonostante l' ira del settore, dei governatori regionali - da Fontana a Bonaccini - e della Lega, che nel frattempo è diventata parte della maggioranza.

     

    «Capisco tutte le proteste, ma non possiamo permetterci un caso discoteche bis», dice Speranza in queste ore. In quanto a restrizioni in giro per l' Europa «c' è chi se la passa peggio: in Germania, Portogallo, Gran Bretagna. E gli impianti di risalita sono chiusi quasi ovunque».

    walter ricciardi al meeting di rimini walter ricciardi al meeting di rimini

     

    Per la maggioranza di larghe intese è un battesimo del fuoco, alimentato dalla benzina del consigliere di Speranza, Walter Ricciardi, e dalla richiesta di lockdown generalizzato. «Opinioni personali», rassicurano dal ministero.

     

    È da questi dettagli che si intuisce una maggiore cautela rispetto al passato. La Lega vuole già la testa di Ricciardi e del commissario all' emergenza Covid Domenico Arcuri, i due ministri del Carroccio - Giancarlo Giorgetti dello Sviluppo e Massimo Garavaglia del Turismo - chiedono aiuti immediati al settore.

     

    mario draghi al quirinale mario draghi al quirinale

    Se ne occuperà il primo decreto del nuovo governo, trentadue miliardi già stanziati da Conte e rimasti incagliati nella crisi della maggioranza giallorossa. Da due settimane al Nord ci si preparava alle riaperture e al rispetto dei protocolli previsti. Il leghista Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli, apprende della decisione di Speranza poche ore dopo aver firmato l' ordinanza regionale e se ne lamenta con Salvini.

    GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI

     

    La data fissata da Speranza per la conferma del blocco - il 5 marzo - sottolinea quanto sofferta sia stata la decisione. La probabilità che la stagione sia già finita è altissima. Se Speranza avesse dovuto decidere sulla base delle informazioni in suo possesso avrebbe dovuto rinviare direttamente a fine marzo.

     

    Il Cts lo ha già avvertito: solo allora si avranno dati certi sulla capacità della variante inglese del virus di avere la meglio sulle altre. Il margine di sicurezza è ben sotto il livello attuale: cinquanta contagi ogni centomila.

    DRAGHI SALVINI 1 DRAGHI SALVINI 1

     

    Speranza ha spiegato le cose nel dettaglio a Draghi, che nel frattempo sta lavorando al discorso per il voto di fiducia di mercoledì e giovedì in Parlamento. La questione vaccini sarà il primo punto della sua agenda. Draghi ha in testa la Gran Bretagna, tanto fallimentare nella gestione della pandemia quanto efficace nella campagna di immunizzazione.

    sergio mattarella e mario draghi sergio mattarella e mario draghi

     

    Ieri Boris Johnson ha festeggiato quindici milioni di dosi inoculate, dieci volte quelle registrate fin qui in Italia. Dall' avvio del piano si è arrivati ad un picco di centomila vaccinati al giorno, l' obiettivo del nuovo governo potrebbe attestarsi a trecentomila. Il rapporto con la Lega di Salvini si misurerà anzitutto su questi temi. Ieri i due capigruppo leghisti alla Camera e a l Senato - Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari - hanno chiesto esplicitamente la rimozione di Arcuri.

     

    coronavirus vaccinazioni a fiumicino coronavirus vaccinazioni a fiumicino

    Draghi prenderà una decisione su di lui solo dopo il voto di fiducia, e non prima di aver spiegato in Parlamento come pensa di accelerare sul piano. I terzisti di Pfizer e Moderna si sono già informati con alcune grandi aziende meccaniche del Nord sui costi e i tempi per realizzare un impianto per i rispettivi vaccini in Italia, ma prima di vedere uno stabilimento aperto occorreranno sei mesi.

     

    Nel frattempo occorrerà farsi bastare le dosi in arrivo dall' estero, e vaccinare il più possibile le categorie esposte al virus come il personale scolastico. Il premier si impegnerà anche a livello europeo per rendere più rapide le consegne delle dosi dei due vaccini americani. Un tweet di congratulazioni di Joe Biden promette bene, per la «cooperazione» sulla lotta al Covid.

    vaccino astrazeneca vaccino astrazeneca

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