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    CONTI STREAMING-ZITI - DOPO NETFLIX, YOUTUBE FA CROLLARE IN BORSA I TITOLI DI ALPHABET PER GLI INCASSI DIMINUITI DELLA PUBBLICITÀ E GLI UTILI SCESI DA  17,9 A 16,4 MILIARDI NELL'ULTIMO TRIMESTRE - LA COLPA SAREBBE LA CONCORRENZA DI TIKTOK, CHE RIESCE AD ATTIRARE UN PUBBLICO PIÙ GIOVANE - I CONTI DI GOOGLE HANNO CONTRIBUITO AD APPESANTIRE L'INDICE TECNOLOGICO NASDAQ, CHE MARTEDÌ È STATO AFFOSSATO DAL -12,2% DI TESLA ACCOMPAGNATO DAL -3% DAGLI ALTRI COLOSSI…


     
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    Pietro Saccò per “Avvenire”

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    L'anno è iniziato male per i grandi gruppi dell'intrattenimento online: il mercato sembra in frenata. Dieci giorni fa Netflix ha comunicato il primo calo degli abbonati nella sua storia nel primo trimestre dell'anno, accompagnato da una crescita annuale degli incassi inferiore al 10%, quando durante il 2021 la crescita media nei quattro trimestri era stata quasi del 20%. Per gli investitori è stato uno choc, le azioni del più popolare servizio streaming di cinema e serie tv sono ancora sotto di oltre il 40% rispetto al giorno prima della presentazione dei conti.

     

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    Martedì anche Alphabet, il gruppo che controlla Google, ha deluso gli investitori soprattutto per colpa dei video online, che nel suo caso vogliono dire YouTube. La trimestrale è stata complicata: i ricavi del gruppo sono saliti da 55 a 68 miliardi di dollari, ma gli utili sono scesi da 17,9 a 16,4 miliardi. Gli incassi della pubblicità su YouTube sono saliti da 6 a 6,9 miliardi di dollari, al di sotto delle stime degli analisti, che si aspettavano una crescita fino a 7,5 miliardi.

     

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    Nell'incontro con i manager di Alphabet gli investitori hanno sollevato quello che sembra il problema centrale: la concorrenza di Tik Tok, che con i suoi video brevi (e senza pubblicità) riesce meglio di Youtube a catturare il pubblico più giovane. Il ceo Sundar Pichai ha ricordato che il servizio di video brevi YouTube Short lanciato un anno fa ha già conquistato 30 miliardi di visualizzazioni medie al giorno. Per ora non è redditizio ma questo è l'approccio di Google: «Come abbiamo sempre fatto con i nostri prodotti, prima ci concentriamo sull'offerta della migliore esperienza all'utente, poi lavoreremo sulla monetizzazione nel tempo».

     

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    I conti di Google hanno contribuito ad appesantire l'indice tecnologico Nasdaq, che martedì è stato affossato dal -12,2% di Tesla accompagnato dal -3% dagli altri colossi (cioè anche Apple, Microsoft, Amazon e Meta). Ieri c'è stato un piccolo rimbalzo, attorno all'1%, ma l'indice tecnologico è ancora sotto di quasi il 20% rispetto all'inizio dell'anno. Nella notte di ieri anche Facebook ha presentato i suoi conti. Le previsioni degli analisti erano per 28,3 miliardi di dollari di ricavi (+8%) e un calo degli utili per azioni del 23%. Ci si aspetta che l'uso dei servizi di Meta (Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp) sia rimasto stabile: anche lui soffre la concorrenza dei rivali emergenti, Tik Tok e Snap.

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