1 - ANONYMOUS ALZA IL TIRO: SOTTO ATTACCO GAZPROM E LE GRANDI FINANZIARIE
anonymous
Antonio Crispino per "il Messaggero"
Nello scacchiere che vede contrapposti Russia e Ucraina si sta imponendo un terzo giocatore sempre più determinate: Anonymous, il collettivo di hacker che dal momento in cui Putin ha annunciato l'avanzata militare su Kiev ha scatenato la propria guerra all'insegna dell'hashtag #OpRussia cioè Operation Russia. Nessun proiettile, nessuna bomba. Solo codici informatici che però producono più danni di un'esplosione. Virus che mettono ko siti strategici come quelli del Cremlino, il governo russo, i trasporti ferroviari, i mezzi di comunicazione, banche come Sberbank e VTB. Al punto che lo stesso ministro ucraino per la trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov, su Twitter ha rivolto un appello direttamente agli hacker: «Attaccate le aziende russe dell'energia e della finanza».
la tv russa hackerata da anonymous 5
E questo mentre il suo Paese sta creando un «esercito informatico» per «continuare la lotta sul cyber fronte». Un appello accolto molto rapidamente visto che sarebbero più di trecento i siti web resi irraggiungibili. Intanto, nel giorno in cui la diplomazia europea prova a essere più incisiva annunciando sanzioni anche nei confronti degli alleati di Putin, il collettivo di hacker tira dritto e colpisce lì dove i governi europei si tengono alla larga: il gas. Ieri è stato boicottato il portare dell'azienda di Stato Gazprom, crasi delle parole russe Gazovaja Promylennost che in italiano significano industria del gas. Poco dopo Anonymous ha annunciato su Twitter di aver colpito la Tvingo Telecom.
ATTACCO HACKER
«L'azienda offre rete in fibra ottica, internet, wireless, telefonia e installazione di driver e servizio satellitare. Tvingo Telecom serve clienti in Russia. Sembra che lo stato russo abbia avuto un piccolo problema con il compressore del gas. Un ulteriore cyber attacco, infatti, è stato portato a segno ai danni di un sistema ICS (Industrial Control System) di un'azienda russa di estrazione e distribuzione gas, si tratta del Russian Linux terminal di Nogir in Ossezia settentrionale. Con tanto di rivendicazione su Twitter: «Abbiamo cambiato i dati e alzato così tanto la pressione del gas da causare quasi un incendio».
la tv russa hackerata da anonymous 2
Molti dati sensibili di aziende russe stanno circolando nel dark web messi in rete dai cosiddetti threat actor(letteralmente: attore di minacce) comparsi sulla scena hacker molto di recente, a testimonianza di una vera e propria chiamata alle armi di Anonymous a livello internazionale. Azioni simboliche che seguono altri hackeraggi che in Russia stanno portando a molti disservizi. Alle 14,40 di ieri è stato messo a segno un altro cyber attacco firmato dal gruppo Cyber Partisan alla rete ferroviaria bielorussa BelZhD con l'obiettivo di rallentare l'Operazione Peklo, ossia il movimento di truppe russe verso il territorio ucraino.
E ci sono riusciti. Perché dopo aver paralizzato gli snodi ferroviari di Minsk e Orsha i bielorussi sono stati costretti a passare dalla gestione digitale della ferrovia a quella manuale. Anonymous si sta preoccupando anche di garantire una rete internet efficiente a tutti gli ucraini, soprattutto nell'area di Kharkiv e Mariupol dove erano arrivate segnalazioni di servizio intermittente e un calo di traffico fino al 20% sul provider GigaTrans.
hacker
Senza contare le censure chieste da Putin a Facebook e Twitter, ritenute non solo un modo per fare controinformazione ma anche un ostacolo alla resistenza ucraina che proprio grazie ai social network sta organizzando la resistenza. In poche ore il collettivo mascherato ha fornito agli ucraini consigli per aggirare il controllo dei provider internet e accedere normalmente a tutti i contenuti postati sui social, in particolare utilizzando la rete TOR o una linea VPN (Virtual Private Network). Ma uno degli ultimi messaggi rilasciati da Anonymus è stato rivolto anche al popolo russo: «Ci proponiamo di fornirvi informazioni valide sulle folli azioni di Putin».
2 - CECENI IN AIUTO DEGLI UCRAINI IN 300MILA SFIDANO MOSCA
Giuseppe Scarpa per "il Messaggero"
forze speciali cecene
Da un lato le tecniche di guerriglia. Dall'altro dei veri soldati. La risposta dell'Ucraina al conflitto scatenato dalla Russia si muove lungo due direttrici. La prima è sotto la cabina di regia del battaglione Azov, un reparto militare neonazista che combatte per Kiev. Questa formazione sta fornendo istruzioni alla popolazione sulle tecniche di guerriglia. I soldati veri, invece, potrebbero essere di nazionalità cecena. Quest' ultimi, che hanno più di un motivo valido per combattere contro Mosca, sono pronti a scendere accanto all'esercito ucraino per fronteggiare il comune nemico.
CECENI PRONTI A COMBATTERE IN UCRAINA
Il leader ceceno in esilio, Akhmed Zakayev, della non riconosciuta Repubblica Cecena di Ichkeria, avrebbe contattato il presidente ucraino Volodymyr Oleksandrovy Zelensky, per offrire il supporto di volontari ichkeri, provenienti da diversi paesi europei. Ancora il numero degli effettivi impiegati contro le forze armate di Putin non è chiaro.
Per adesso si parla di più di 300.000 ceceni che vivono in Europa e molti di essi, secondo quanto affermato da Zakayev, sarebbero pronti ad imbracciare le armi e affrontare l'esercito russo. Ad oggi però non si è registrata ancora la presenza dei ceceni al fianco dell'esercito ucraino. In caso, un loro intervento per essere efficace, dovrebbe arrivare a breve dal momento che i russi hanno circondato le principali città ucraine.
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Il Battaglione ucraino Azov ha diramato messaggi di minaccia alla Russia e di istruzioni alla guerriglia e alla fabbricazione di molotov alla popolazione ucraina. Il Battaglione ha suggerito delle tattiche ai civili per aiutare a difendere le città. Tra queste, «bloccare le strade percorse dalle colonne di mezzi di rifornimenti russi con alberi, reti, cancelli, o qualsiasi altra cosa.
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E ancora, dare fuoco ai boschi per fermare il nemico che transita. Inoltre coloro che hanno armi con visori ottici - come suggerito dal battaglione Azov - possono mirare, a distanza e senza uscire allo scoperto, alle ruote dei veicoli militari russi per fermarli, disinformare il nemico, coprire e nascondere i segni fatti dai sabotatori russi su edifici vicini a siti strategici, ingannare il nemico bruciando pneumatici e paglia per fare molto fumo e dare l'impressione che ci siano già stati bombardamenti nel villaggio».
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