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    DRAGHI DEVE FARE TREDICI – IL NUOVO DECRETO ANTI RINCARI SLITTA ALLA SETTIMANA PROSSIMA: IL GOVERNO HA BISOGNO DI TROVARE 13 MILIARDI DA DESTINARE AL TERZO PACCHETTO CONTRO IL CARO ENERGIA. POI SARÀ IL PARLAMENTO A VOTARE L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO E AUTORIZZARE LE RISORSE. DRAGHI VUOLE CHE I PARTITI SI PRENDANO LA LORO RESPONSABILITÀ (PER LO STESSO MOTIVO, NON VUOLE FARE LO SCOSTAMENTO DI BILANCIO…)


     
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    Luca Monticelli per “La Stampa”

     

    GIORGIA MELONI MARIO DRAGHI BY DE MARCO GIORGIA MELONI MARIO DRAGHI BY DE MARCO

    Il nuovo decreto anti rincari slitta alla prossima settimana. Intanto, è caos al Senato su un altro decreto, il cosiddetto aiuti bis, dove la maggioranza in piena campagna elettorale non riesce a trovare l'accordo sugli emendamenti.

     

    Oggi alle 15 il Consiglio dei ministri farà il punto sull'ammontare delle risorse in arrivo dall'extragettito Iva di luglio e agosto, e che saranno impegnate a copertura del provvedimento pensato per frenare l'inflazione.

     

    mario draghi daniele franco 2 mario draghi daniele franco 2

    Mario Draghi, infatti, vuole che siano le forze politiche a prendersi la responsabilità di utilizzare il miglioramento dei saldi per finanziare gli aiuti a famiglie e imprese. E non un governo a fine corsa alla vigilia delle elezioni politiche. L'iter sarà questo: il Consiglio dei ministri di oggi approverà una relazione che destinerà complessivamente circa 13 miliardi al terzo pacchetto contro il caro energia.

     

    Poi sarà il Parlamento a votare l'assestamento di bilancio e ad autorizzare le risorse messe in campo dal governo. Quindi, i ministri si riuniranno per un secondo round (lunedì o martedì) per l'ok al decreto. Nessuno scostamento di bilancio, viene precisato con forza da fonti di Palazzo Chigi, ma solo la necessità di un passaggio parlamentare per impiegare fondi che incidono sulla programmazione della spesa. «Non ci sarà un incremento del deficit» evidenziano le stesse fonti.

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    Il piatto forte del provvedimento sarà l'estensione fino a fine anno del credito d'imposta per le aziende, come conferma la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini: «Abbiamo già prorogato la riduzione delle accise sul carburante, vogliamo prorogare il credito di imposta e tutte quelle misure che devono calmierare il prezzo dell'energia».

     

    Nel menu del decreto troverà spazio un'altra rateizzazione delle bollette e un rafforzamento del bonus sociale su luce e gas per le famiglie a basso reddito.

    Filtra però pessimismo su una misura auspicata trasversalmente da politica e sindacati: la cassa integrazione scontata per i settori maggiormente esposti agli effetti dell'aumento del costo delle bollette.

     

    MEME SUL CARO ENERGIA MEME SUL CARO ENERGIA

    Si farà solo se basteranno i soldi individuati dal governo, che continua la caccia alle coperture tra i fondi non spesi e che, appunto, intende usare il gettito fiscale migliore del previsto grazie al risultato dell'Iva, come conseguenza dell'inflazione.

     

    Allo studio anche una sorta di sussidio per le piccole e medie imprese in crisi di liquidità, mentre si attende finalmente l'attuazione della norma che consentirà al Gestore unico di vendere a prezzi ribassati l'energia prodotta dalle rinnovabili. C'è inoltre la volontà di riscrivere il meccanismo dell'imposta sugli extraprofitti dei colossi energetici, visto che alcune società hanno deciso di impugnare la legge.

     

    MEME SUI PREZZI DEL GAS MEME SUI PREZZI DEL GAS

    Enrico Letta si aspetta un intervento sulle utenze che sono già state notificate agli italiani: «Non possono essere pagate adesso» e dice di fidarsi dell'esecutivo: «Sappiamo che Draghi prenderà misure all'altezza.

     

    Se il governo fosse stato nel pieno delle sue funzioni, sarebbe stato certamente in grado di prendere posizioni molto più forti», attacca il segretario del Pd che aggiunge: «Questa è la dimostrazione dell'irresponsabilità che si sono assunti coloro che lo hanno fatto cadere». Il leader del M5s, Giuseppe Conte, invece, critica lo slittamento del decreto: «Siamo già in ritardo», sottolinea.

     

    mario draghi al meeting di rimini 4 mario draghi al meeting di rimini 4

    A evocare un patto sulla cassa integrazione, sul modello di quello varato durante la pandemia, è Maurizio Landini: «Dobbiamo proteggere le nostre imprese e integrare il reddito dei lavoratori. La situazione sul piano sociale rischia di esplodere, la gente non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese».

     

    Il segretario della Cgil auspica che gli extraprofitti generati dalla corsa dell'energia vengano «redistribuiti a cittadini, lavoratori e pensionati».

     

    mario draghi al meeting di rimini 5 mario draghi al meeting di rimini 5

    Su un binario parallelo viaggia il decreto aiuti bis al Senato, dove la maggioranza, alle prese con gli emendamenti, non riesce a sciogliere i nodi del superbonus sulla cessione del credito, del docente esperto e dello smart working assicurato ai fragili e ai genitori con figli fino a 14 anni.

     

    Saltata l'ipotesi del ritiro degli emendamenti per scongiurare la decadenza del provvedimento (il M5s si è opposto), si proverà a concedere ai gruppi una o due proposte di modifica ciascuno. Secondo Franco Mirabelli, vice capogruppo del Pd a Palazzo Madama, «il Movimento 5 stelle sta facendo ostruzionismo mettendo a rischio 17 miliardi di aiuti per fare campagna elettorale».

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