michele serra
1 - SERRA: ‘’DRAGHI NON C'ENTRA NIENTE CON LA SINISTRA’’ – SI RISCALDA UN LETTORE DEL “VENERDÌ”: “TU DICHIARI CHE DRAGHI SAREBBE IDEALE PER UN CENTRO-DESTRA FINALMENTE CIVILIZZATO. MA ALLORA, CHI SAREBBE ADATTO AL CENTROSINISTRA, CHE GUEVARA, ALLENDE, BERTINOTTI, BERSANI, ZINGARETTI, BETTINI, PROVENZANO, OPPURE ADDIRITTURA GIUSEPPE CONTE? QUALE ELEZIONE PUOI MAI PENSARE DI VINCERE CON PERSONE (TUTTE RISPETTABILISSIME, PER CARITÀ!) COSÌ? – LA REPLICA DI SERRA…
2 - DRAGHI NON È DI SINISTRA: SECONDA PUNTATA
mario draghi in conferenza stampa 1
Caro Michele, certo Draghi non è un rivoluzionario alla Bertinotti o alla Fassina, ma mi pare che molti provvedimenti che ha preso dimostrino una grande sensibilità sociale.
Ne cito alcuni: assegno unico per i figli, accoglienza per gli immigrati, liberalizzazione dei brevetti sui vaccini, tassazione sulle multinazionali, nuova legge contro le delocalizzazioni, attenzione verso gli infortuni del lavoro.
CARLO AZEGLIO CIAMPI E MARIO DRAGHI
Mi pare possano considerarsi indice di un sano riformismo di sinistra. Cosa significa che la sinistra, come hai scritto rispondendo al lettore Trotta, deve dare speranze di cambiamento magari cambiando il modo di produzione? Che vuol dire? Ti sei convertito alla rivoluzione leninista?
MARIO DRAGHI MEME
Non pensi che una strada per superare questo sistema capitalista sia proprio nelle riforme forti?.
Maria Grazia Sentinelli
Risposta di Michele Serra
Cara Maria Grazia, non ho mai avuto il poster di Lenin né di Bakunin. E faccio eccezione al celebre detto "incendiario da giovane, pompiere da vecchio". Sono sempre stato tendenza-pompiere, anche a vent' anni. Se non uso volentieri la parola "riformista" è perché è la più abusata del nuovo secolo. Tutti riformisti, ma ben poche riforme: qualcosa evidentemente non ha funzionato Forse anche per fare riforme (una per tutte, lo ius soli) ci vuole radicalità di pensiero e di visione del mondo.
federico caffe
Per questo, rispondendo al lettore Trotta, ho detto che avere stima e fiducia in Mario Draghi non equivale a scaricargli sulle spalle il peso della parola "sinistra", che contiene in sé tante cose, belle e brutte, e tra le belle l'idea di una società meno sperequata di quella in cui viviamo. Basterebbe il vistoso indebolimento del mondo del lavoro (salari, diritti) a suggerire che sì, il problema è anche la struttura economica.
La fuga dei capitali, la finanziarizzazione, i dipendenti pomposamente definiti "risorse umane" e poi licenziati con una mail, il mostruoso arricchimento di pochi tycoon senza che la leva fiscale abbia potuto togliere loro di dosso che pochi spiccioli: ce n'è abbastanza, mi pare, per una profonda critica, ebbene sì, "di sistema". Detto questo so bene di avere detto poco.
meme su Mario Draghi e il recovery plan
Ma è un modo per invitare i moderati di sinistra (larga maggioranza, a giudicare dalle tantissime lettere che mi sono arrivate sulla questione) a non illudersi che basti "governare bene" per affrontare certi nodi; e a non parlare con eccessivo spregio (alla Calenda) della sinistra irrequieta, che è un pezzo rilevante, e pensante, della politica italiana. Ho passato la vita a polemizzare con l'estremismo di sinistra, non vorrei ritrovarmi a polemizzare con l'estremismo di centro. E ora, in breve, scusandomi per il metodo-spezzatino, qualche stralcio di alcune delle tante lettere (per la cronaca quasi tutte "draghiane") che mi sono arrivate.
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mario draghi carlo azeglio ciampi
Certo Draghi non è di sinistra. Ma non lo erano neppure Prodi, Ciampi, Letta e Renzi. La sinistra per governare negli ultimi anni si è sempre dovuta avvalere di leader esterni al vecchio PC. Draghi è l'unico in grado di rifare il percorso di Prodi e garantire le riforme necessarie per l'Italia.
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Nel discorso di commiato di Mario Draghi dalla BCE si trova un deciso appello a costruire lo Stato europeo, la cui sovranità dovrebbe fondarsi su quattro pilastri: affermazione economica, indipendenza in politica estera, multilateralismo regolatore, lotta a cartelli e monopoli. Questo è già un programma schiettamente di sinistra.
giuseppe provenzano foto di bacco
Per Draghi tanto di cappello, rimane la migliore soluzione possibile, ma al futuro, ad un'alternativa con una logica diversa, chi ci pensa? Credevo Letta, ma non mi sembra che voglia/possa decollare.
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michele serra (2)
La globalizzazione ha reso quasi impossibile attuare politiche di sinistra, ma mi sento molto fortunata di vivere in un Paese dove il capo del Governo è una persona responsabile, degna di fiducia, che trova modi per contrastare la corruzione; difende i carcerati dai loro aguzzini; salva senza tante storie i naufraghi; cerca di convincere a vaccinarsi recalcitranti cittadini dimentichi della gratitudine che dobbiamo alla scienza. Oggi, io non oso chiedere niente di più.
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Non mi convince il panegirico sulle qualità di Draghi perché, a parte ogni altra considerazione, non tiene conto della tragedia MPS iniziata quando lui, direttore di Bankitalia, autorizzò l'operazione Antonveneta; e i regali fatti ad amici fortissimi, quando era direttore generale del Tesoro, con le cosiddette privatizzazioni.
MARIO DRAGHI
Il fatto di essere stato uno studente di Caffè non lo eleva automaticamente a santo infallibile, anche io ho avuto Caffè come docente e nonostante ciò mi pare di essere rimasto normale.
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Mi permetto di precisare che il vero cambiamento "di sinistra" è, prima di tutto, impedire alla destra di andare al governo.
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Caro Serra, continui pure a coltivare le sue speranze affidandole a Provenzano. Mi auguro per noi, per il nostro Paese e pure per la sinistra, che Draghi possa continuare ad "amministrare".
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Non sarei felice di lasciare Draghi alla destra, penso che sarebbe un'occasione sprecata dalla sinistra che, quanto a establishment, non ha nulla da invidiare alla destra, e ha pervaso anche quello che viene generalmente chiamato "Stato profondo".
MARIO DRAGHI BY CARLI meme mario draghi
MARIO DRAGHI E IL GREEN PASS BY OSHO mario draghi in conferenza stampa 3