1.DAVOS: DRAGHI, DIVERGENZA FED-BCE DEL TUTTO NATURALE
(ANSA) - La divergenza fra i tassi negli Usa fissati dalla Fed, che ha imboccato un percorso al rialzo, e la Bce che resta in una posizione espansiva è "del tutto naturale": Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, a un colloquio durante il Forum economico mondiale.
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2.DRAGHI, PROSPETTIVE INFLAZIONE MENO ROSEE
(ANSA) - Le prospettive inflazionistiche sono cambiate e "c'è meno da essere ottimisti" non solo per il forte calo dei prezzi petroliferi, ma anche per "la revisione al ribasso delle prospettive di crescita delle economie emergenti".
3.DRAGHI, BCE HA MOLTI STRUMENTI ED È DETERMINATA
(ANSA) - "Abbiamo numerosi strumenti" per far risalire l'inflazione, che "davvero" è lontana dall'obiettivo vicino al 2%.
4.IN ITALIA BCE MALE INTERPRETATA SU NPL BANCHE
(ANSA) - In Italia c'è stata un'errata interpretazione della lettera inviata dalla Bce su come i Paesi stanno gestendo i crediti in sofferenza. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi: "non vi era nulla di più" - ha scandito Draghi - che conoscere le diverse pratiche nazionali in merito.
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5.BORSA: EUROPA CORRE, EFFETTO DRAGHI E GREGGIO, PARIGI +3%
(ANSA) - Allungano il passo le Borse europee dopo quasi 3 ore di scambi, con Parigi (+3%) in prima linea, seguita da Madrid (+2,52%), Francoforte (+2,09%), Londra (+2,08%) e Milano (+1,78%). Le parole del presidente della Bce Mario Draghi sui nuovi possibili stimoli all'economia ed il rialzo del greggio sopra ai 30 dollari spingono su tutti i settori,a partire dai petroliferi Tullow (+9,52%), Petrofac (+7,38%), Shell (+5,34%), Repsol (+5,16%) e Total (+5%).
Bene Eni (+2,71%) in Piazza Affari, dove Saipem (+1,32%) appare piuttosto nervosa dopo lo sconto del 37% sull'aumento di capitale. Il rialzo delle quotazioni dei metalli, a parte l'oro, favorisce i titoli del settore, da Antofagasta (+7,09%) a Bhp Billiton (+4,96%) e Rio Tinto (+2,93%). In luce i bancari da Mps (+9,11%) a Creval (+7%), Raiffeisen (+5,05%), Carige (+5%), SocGen (+3,56%) e Caixabank (+3,1%), più caute Intesa (+2,85%) e Banco Popolare (+2,77%). Acquisti sugli automobilistici Volkswagen e Renault (+2,9% entrambi), seguiti da Fca (+2,43%).
6.DRAGHI RICARICA IL BAZOOKA E SALVA TUTTI
mario draghi bazooka
Ugo Bertone per “Libero Quotidiano”
Abbiamo il potere e la disponibilità ad agire per raggiungere il nostro obiettivo». Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa, rilegge due volte la frase del comunicato concordato, come sottolinea, all' unanimità dal direttorio della Banca Centrale Europea. Poche parole (rafforzate da un rassicurante «Non ci arrenderemo»), tanti risultati. Anche perché, oltre che di strumenti di politica monetaria, Draghi stavolta spende parole di sostegno alle banche di casa nostra, da settimane sotto il tiro della speculazione.
L' effetto è stato tanto rapido quanto efficace. Sui listini azionari, innanzitutto. In un solo pomeriggio Piazza Affari ha recuperato il 4,20% mentre le altre Borse europee hanno guadagnato poco meno del 2%. Anche Wall Street ha beneficiato delle parole del banchiere romano, in scia al recupero del petrolio. In calo anche l' euro e, non meno importante, lo spread Btp/Bund, in forte accelerata alla vigilia.
MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA
L' accelerazione della Borsa italiana è legata all' inversione di rotta dei bancari, in ripresa dopo il calvario dei giorni scorsi. Ha dell' incredibile il volo di Mps + 43,14% o Carige + 26%, in grande ripresa dopo la conferma di Draghi che la Bce non ha intenzione di esigere nuovi salassi agli azionisti delle banche italiane.
Insomma, una giornata positiva che solleva però qualche riflessione. Quanto durerà questa volta l' effetto Draghi? Di qui a marzo, quando si terrà il prossimo vertice della banca centrale, non ci sarà un nuovo agguato dei falchi, tipo quello che ha impedito a dicembre di avviare una manovra espansiva che, alla luce di quel che è successo, avrebbe forse evitato il peggio?
E poi, c' è da chiedersi se le banche centrali, non solo la Bce, hanno capito o meno che a questo punto il calo del petrolio non è «una buona notizia» per i consumatori, ma l' avvisaglia di una grande recessione che minaccia, se non contrastata, di mandare all' aria anche Usa ed Europa,oltre alla Cina ed agli Emergenti.
estrazione di petrolio a kern river, california
Nell' attesa, si deve prender atto delle parole, assai sensate di Draghi. Il nuovo bazooka, potenzialmente illimitato, della banca centrale entrerà in azione a fine marzo, ha assicurato, quando la banca avrà a disposizione i dati più aggiornati sull' inflazione che, complice il tracollo del greggio, volge al peggio. Mister Bce non è entrato nei dettagli degli strumenti («ma ne abbiamo tantissimi, tutti potenti»), ma ha sottolineato che non è escluso che nei prossimi mesi il costo della vita possa scendere in terreno negativo. Perciò, per inseguire il traguardo fissato dalla banca centrale (inflazione poco sotto il 2 per cento) occorrerà un' azione assai energica, ben al di là degli acquisti del Quantitative Easing, che pure ha fatto miracoli. Ma «le circostanze sono cambiate rispetto a dicembre».
Ancora una volta le parole di Draghi, dunque, hanno avuto un effetto tonico sui mercati.
Ma stavolta il presidente della Bce si è spinto più in là, affrontando senza esitazioni il tema della crisi delle banche italiane, scatenata dal sospetto che i questionari sulle sofferenze mandati alla Vigilanza Bancaria di Francoforte siano il prologo a richieste pesanti per gli istituti. Non è così, ha assicurato.
iraq isis prende la raffineria di petrolio di baiji
Sulla vicenda, ha detto, i mercati «hanno fatto molta confusione», anche per la concomitanza con le discussioni con Bruxelles sulla bad bank. Ma la realtà è che «le banche italiane hanno accantonamenti simili a quelli dell' area euro e hanno anche un alto livelli di garanzie collaterali». «Alle banche europee e a quelle italiane - ha aggiunto- la Vigilanza della Bce non farà richieste di nuovi accantonamenti né di raccolta di nuovo capitale».
Non è previsto un ultimatum anche perché, come dimostra l' esempio dell' Irlanda, «risolvere il problema dei crediti deteriorati richiede anni e le autorità di vigilanza ne sono perfettamente consapevoli». Il questionario, insomma, ha solo un valore conoscitivo, per capire come le banche stanno gestendo il tema dei crediti deteriorati. Forse, a saperlo prima, si sarebbero evitate perdite drammatiche in Borsa. Ma l' Europa, con poche eccezioni (vedi lo stesso Draghi) ama farsi del male.