Roberta Scorranese per il “Corriere della Sera”
DRUSILLA FOER
Madame Drusilla Foer, ha saputo?
«Che cosa?».
Nel 2022 lei è stata il personaggio cercato con maggiore frequenza su Google dopo Putin.
«Ma non è giusto!».
E perché?
«Perché io le cavolate le dico meglio».
Di certo, lei è più elegante.
«Almeno quello».
Ma perché la cercano così tanto online?
«Dopo Sanremo mi hanno cercato un sacco. Forse perché dico quello che penso senza essere aggressiva. O perché non dico mai "assolutamente sì" e "assolutamente no", ma preferisco dire "io penso", "secondo me". In ogni caso penso che sia un bene che un personaggio che è diventato famoso anche per un discorso (quello sanremese, ndr ) sull'unicità, cioè sull'importanza di accettarsi e essere sé stessi, sia accanto a Putin nelle ricerche di Internet. Vuol dire che c'è bisogno anche di umanità e tolleranza».
drusilla foer tv sorrisi e canzoni
Però lei sa essere anche perfida.
«Diciamo che faccio a pezzi l'ordinario».
E la chiamano dappertutto: in teatro, in tv, nei salotti.
«Questo non me lo spiego: ovunque io vada finisco sempre per fare dei pipponi. Mi hanno chiamato a partecipare a una serata di Valentino e li ho ammorbati con una roba sull'essere autentici. Non capisco che cosa ci trovino in me».
Dal 12 dicembre lei torna su Rai 2 nel preserale con «L'Almanacco del giorno dopo».
«Sapesse quanti martiri ho fatto tra gli autori. Sono una donna insopportabile perché mi accanisco a studiare. Ma ho voluto tante rubriche, momenti di divulgazione e poi tanti santi».
Qual è il suo santo preferito?
«San Cristoforo, quello che si carica Gesù sulle spalle per trasportarlo al di là dal fiume. Ma amo anche San Sebastiano, poverino: trafitto dalle frecce si salvò perché i centurioni suoi amici non lo colpirono nelle parti vitali, ma capirai che dolore. Poi l'imperatore gli tagliò la testa».
drusilla foer
E lei se fosse santa che cosa eliminerebbe?
«Tutte le parole che finiscono con -ismo. Buonismo, fascismo, comunismo».
Flaiano diceva: «Non sono comunista perché non posso permettermelo».
«Ma è da un trentennio che c'è l'aristo-sinistra, dai. Io però non coltivavo le mie radici aristocratiche, piuttosto da ragazza sognavo di diventare una di quelle donnine sexy raffigurate nell'ultima pagina di Diabolik».
Ci è andata alla Prima della Scala?
«No, per carità. Alla Prima della Scala ti devi bardare e poi devi dire qualcosa, parlare. Non puoi andare e goderti la musica e basta. Sai che cosa dovremmo fare? Entrare bardati, farci fotografare e poi uscire subito per andare a cena».
Con chi va a cena lei?
«Con gli amici. Tipo Ornella Vanoni. Una sera mi telefonò. Il giorno dopo doveva cantare una canzone di Dalla, Chissà se lo sai, una delle mie preferite. Me la volle cantare al telefono e mi chiese di fare il ritornello, per allenarsi».
drusilla foer
Quando è nata, artisticamente, Drusilla?
«Grazie a persone come Franco Godi, produttore, arrangiatore, artista poliedrico. Mi ha seguito sin dai primi video, nel 2011, poi a teatro, nei concerti. Lo sa che l'anno prossimo uscirà un mio disco? Con brani scritti per me da Donaggio, Pacifico e tanti altri».
Ha esordito tardi, da quasi anziana.
«Vecchia, prego, vecchia. Ho un'età che va dai quaranta ai settanta, sono ormai con un piede nella fossa e chisseneimporta se un concerto o una comparsata a Sanremo vanno male. È questo il regalo che ti fa la vecchiaia: male che vada il giorno dopo smetti di mettere le ciglia finte».
drusilla foer foto di bacco
E la lezione più utile?
«Che cominci a guardare con tenerezza i tuoi limiti. Ci sono personaggi che alla lunga fanno del rigore un vessillo, lo trovo antipatico».
Tipo?
«Carla Fracci. L'ho conosciuta, grandissima artista ma quel senso intransigente del rigore lo trovavo inadatto a una piena di grazia come lei».
E Amadeus com' è?
«Tutti guardano al suo essere mite e buono come se il suo talento si fermasse lì. No, lui è preparatissimo, informato su tutto, conosce tutta la musica possibile. Un genio».
Chi le piacerebbe avere come amica?
«Dacia Maraini. Ho letto i suoi libri e quelli di suo papà Fosco, scrive benissimo e ha una testa così. Però, vede, io non amo precludermi nulla.Magari se conoscessi bene Chiara Ferragni anche lei potrebbe diventare una grande amica. Adesso la vedo ancora su un piano di dinamismo senza una vera profondità».
Toscana, ottima famiglia, educazione all'arte. Com' è stata la giovinezza di Drusilla?
«Parliamo naturalmente del secondo Dopoguerra. Guardi, le racconto un aneddoto che inquadra la mia famiglia: giorno del compimento della mia maggiore età, salotto buono, una sedia-trono in pelle graffiata dal cane. Mio padre mi regala un piccolo orologio, di quelli da donna e mi dice: "Con questo ti regaliamo la cosa più preziosa, il tuo tempo. Usalo bene, noi saremo al tuo fianco, ma un passo indietro"».
Una forte idea di libertà.
drusilla foer foto di bacco (2)
«Proprio così. Ma mi hanno insegnato anche che il privilegio è tale se puoi farne a meno, altrimenti non è più un privilegio, ma un bisogno. Il lusso vero è qualcosa di cui puoi liberarti in qualsiasi momento».
E poi la musica, il teatro, le radici della vita di Drusilla. Nel secolo scorso, of course.
«L'educazione perfetta è quella che insegna a fare a meno della fretta e della scarsa devozione nel fare le cose. Molti definiscono tutto questo un retaggio aristocratico, ma per me è solo la radice di tutto».
Jep Gambardella, ne «La grande bellezza», dice: «Non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare».
«Io dico che non mi va più di fare male le cose. Anche questo è un regalo della vecchiaia: molti definiscono i vecchi scontrosi e pignoli, io dico che si diventa perfezionisti e assillanti».
Artisti italiani che le piacciono?
«Mi piacciono le persone di pensiero. Fossati, Gaber. Quei cancelli di parole che ci ha regalato Francesco Guccini».
Com' era suo padre?
«Un odore di tabacco dolce e persistente. Simpatico, giocoso».
E com' era Hervé Foer? (parliamo del marito scomparso di Drusilla, anche questo parte del personaggio creato dall'attore Gianluca Gori, che impersona l'elegante Foer, ndr) Una pausa di silenzio. Commozione.
drusilla foer foto di bacco (1)
Vuol parlarne?
«È tutto quello che avrei voluto avere».
Di che cosa oggi non potrebbe fare a meno?
«La lealtà. Anche nei confronti di Gianluca».
E sul lavoro com' è?
«Mi detesto da sola. Mi sono antipatica, sono una vecchia rompiballe».
Drusilla è bella e elegante...
«Tesoro, ma se lei avesse visto da vicino Monica Vitti, altro che Drusilla».
Mi lasci finire: lei è bella, elegante e intelligente, quanti corteggiatori ha?
«Donne o uomini?».
È importante?
«Ma certo che no. Comunque, tanti. Da quando poi sono sui social, non le dico i messaggi che ricevo. Irriferibili qui. Io, comunque, ho una risposta standard che mando anche a quelli più osé: "Mio caro, sappi che quando sarà finito il mio periodo di lutto, sarai il primo della lista"».
La sua fantasia erotica ricorrente?
«Enrico Mentana. Mi piace perché è simpatico, sa farmi ridere».
Ce ne sono altre simili?
drusilla foer su vanity fair ph nima benati
«Come no, Michele Santoro. Uno cocciuto, fargli cambiare idea deve essere un'impresa. Però anche con Filippo Timi...».
Drusilla...
«Ma io sono vecchia, ormai mi prendo la libertà di dire quello che voglio. Non posso dire il nome ma anche un grande attore americano si è innamorato di me. Mi ha corteggiata e sa quando è arrivato il massimo della seduzione? Quando non ha pagato la cena ma ha voluto fare a metà. Mi ha trattato in modo paritario, senza guardarmi né dall'alto né dal basso. Riesce a immaginare una forma più perfetta di seduzione? Peccato che fosse innamorato di sua moglie».
E un corteggiamento che si può raccontare?
«Una volta incontro uno che rappresenta tutto quello che per me è erotico: livornese, un po' balbuziente e dall'andatura incerta. Facciamo la spesa, andiamo a casa sua e sulla porta lui che fa? Mi dice ciao, arrivederci. Mai più rivisto».
Il cinema la tenta?
«Vivo di cinema. E di registi come Fellini. L'unico capace di mettere assieme due attrici diversissime come Masina e Cortese e sa perché? Perché in Fellini non c'è mai giudizio. Così come non c'era giudizio in Raffaella Carrà, ed è per questo che lei ha mantenuto un che di puro e infantile anche da vecchia. Non era bellissima, non era bravissima, ma aveva quella semplicità che fa grande una persona».
l almanacco di drusilla foer 2
Ma è vero che nella nuova edizione dell'Almanacco lei ha voluto anche una funeral planner, una organizzatrice di funerali?
«Certo. A me sembra assurdo che si spendano milioni per i matrimoni: che cosa sono alla fine se non bischerate che durano un giorno e che, alla fine, ti lasciano pure un marito in più? Meglio spendere soldi per i nostri funerali».
Ma lei come se lo immagina il suo funerale?
«Io voglio essere bruciata e dimenticata, ma quella sera mi piacerebbe che i miei amici facessero una grande festa erotica, come un Baccanale, anzi, un Saturnale, laddove i ruoli si invertono, il servo diventa padrone e il padrone diventa servo, gli uomini diventano donne e viceversa. Celebrare la mia morte con una grande festa di libertà. Ecco quello che vorrei».
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