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    BANCHE IN CERCA DI MATRIMONI - DUE COLLOQUI FRA CASTAGNA E BRASSAC PER ESPLORARE L'IPOTESI BANCO BPM-CREDIT AGRICOLE. MA IL GRUPPO FRANCESE È STATO ACCOSTATO ANCHE AL CREDITO VALTELLINESE DI CUI HA IL 5%, IN UNO SCENARIO IN CUI VENGONO TIRATE IN BALLO ANCHE MPS E UNICREDIT - CREDIT AGRICOLE ITALIA È LA VECCHIA CARIPARMA, CONTROLLATA DA PARIGI ALL'80%


     
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    Rosario Dimito per “il Messaggero

     

    Philippe Brassac Philippe Brassac

    Dopo Intesa Sanpaolo-Ubi, la prossima mossa del risiko bancario potrebbe essere Banco Bpm-Credit Agricole Italia, su cui la speculazione si sarebbe esercitata nei giorni scorsi, accostando il gruppo francese anche al CreVal, di cui ha il 5%, in uno scenario dove vengono tirate in ballo anche Mps e Unicredit. Dal 3 agosto il titolo del Banco si è apprezzato del 15,8% e dal 3 settembre del 5,6%.

     

    Due giorni fa si sarebbe svolto un cda della terza banca italiana nel corso del quale Giuseppe Castagna ha dato un' informativa dei vari contatti informali in corso con Unicredit e Credit Agricole Italia. «Ho avuto tanti colloqui con vari banchieri», avrebbe detto Castagna in consiglio, facendo intendere grande attenzione da Parigi. Al fianco del gruppo bancario italiano, senza ancora un mandato, ci sarebbero Lazard e Barclays, quest' ultimo è l' advisor che per un paio di settimane ha studiato un' eventuale contro opa su Ubi.

     

    Va detto però, nonostante la secca smentita di Piazza Meda vista la delicatezza della situazione e la policy di Castagna - che ai tempi negava anche gli incontri con l' allora ad del Banco Popolare Pierfrancesco Saviotti (dal primo sabato di settembre 2015 in poi presso uno studio di consulenza privato) per le trattative Banco-Bpm - tra il banchiere campano e Philippe Brassac, ceo del Credit Agricole, ci sarebbero stati due contatti preliminari.

     

    Sarebbe stato il banchiere di Parigi a fare la prima mossa cercando telefonicamente Castagna: la prima volta circa un mese fa, l' ultima alcuni giorni addietro. Non ci sarebbe ancora una trattativa ma solo conversazioni preliminari fra due soggetti che hanno in comune la partnership in Agos, società di credito al consumo. L' alleanza è nata nel 2010 fra Agricole (51%) e Banco Popolare (49%) ed è stata rinnovata tre volte nel senso che ora Piazza Meda vanta l' opzione di chiedere fra un anno l' Ipo per valorizzare la partecipazione.

     

    I GIRI DI VALZER

    GIUSEPPE CASTAGNA GIUSEPPE CASTAGNA

    Partendo da considerazioni su Agos anche rispetto alle evoluzioni future sulla quotazione, Brassac e Castagna avrebbero fatto considerazioni sullo scenario bancario. Il banchiere francese avrebbe messo sul tavolo la possibilità di esaminare una combinazione strategica.

     

    Credit Agricole Italia è la vecchia Cariparma, controllata da Parigi all' 80% ma con una presenza nel capitale delle Fondazioni Parma e La Spezia. L' Italia è il secondo mercato domestico dove opera con 950 filiali in dieci regioni, dopo aver acquisito Cesena, Rimini e San Miniato ed è diventato il settimo gruppo bancario grazie alla guida di Giampiero Maioli, da 13 anni al timone.

     

    Banco Bpm ha 1.800 filiali radicate nel Nord Est soprattutto, con una presenza a Roma e nel Sud. Dal punto di vista dimensionale Piazza Meda è quasi doppia della ex Cariparma ma è la governance che potrebbe essere più favorevole al gruppo franco-italiano. In una eventuale fusione, comunque, il principale azionista sarebbe Parigi mentre Banco è una public company dove alcune fondazioni, riunite in gruppo e guidate da Crt, detengono il 7% circa.

     

    PHILIPPE BRASSAC PHILIPPE BRASSAC

    Ed è evidente che se si dovesse davvero andare avanti bisognerà contemperare le poltrone con il bilancino. Per la presidenza, infatti, Massimo Tononi per statura, capacità, relazioni, esperienze anche internazionali non avrebbe rivali. Invece per la poltrona di capo azienda ci sarebbe una competizione fra Castagna e Maioli, entrambi quotati, capaci, esperti ai quali vanno ascritti risultati diversi ma ugualmente lusinghieri.

     

    Banco-Agricole potrebbe poi puntare sul CreVal e fra qualche anno, il tempo per una ristrutturazione più completa, potrebbe aprire un' asta fra Unicredit e Bper su Mps.

    Ma tutto il mosaico ha tasselli ancora in movimento. e non è detto che non ci siano giri di valzer con altri partner in sala.

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