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Due giovani hacker italiani sono finiti al centro di un' indagine internazionale che ha visto coinvolte le forze di polizia di diversi Paesi europei, condotta in Italia dagli investigatori del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni con il supporto dei Compartimenti Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze e Reggio Calabria.
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Ai danni di F.E., di 20 anni, residente nel mantovano, e S.A., di 19 anni, residente in provincia di Catanzaro, sono state eseguite perquisizioni informatiche disposte dalla Procura di Roma, che hanno portato al sequestro di una notevole mole di stru menti informatici utilizzati dagli hacker per l' ideazione e la produzione dei malware e quindi alla denuncia dei due giovani per il reato di diffusione di virus.
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I due sarebbero i responsabili di una complessa attività criminale finalizzata alla creazione, alla vendita e alla diffusione nel dark web di virus informatici e avrebbero anche creato una piattaforma in cui, oltre alla possibilità di testare i virus autoprodotti per verificare la capacità di «resistere» agli antivirus, offrivano un servizio di crypting, consistente in un software progettato per poter nascondere i malware all' interno di programmi leciti e agevolarne quindi la diffusione.