Simone Disegni per il “Corriere della Sera”
Una vetrina neutralizzata a tempo di record, due biciclette e un motoscafo pronti per la fuga, non una traccia né una goccia di sangue versata. Sembra la scena di un film. È invece la fotografia del colpo sbalorditivo messo a segno da due ignoti nella cattedrale di Strängnäs, in Svezia. Il bottino inestimabile portato via dai ladri: una sfera d' oro e due corone, una delle quali ornata di perle e pietre preziose, appartenute al re Carlo IX e alla regina Cristina nel diciassettesimo secolo.
SVEZIA - LADRI RUBANO GIOIELLI REALI
Il piano perfetto è scattato martedì all' ora di pranzo: la nota cattedrale gotica della cittadina a una sessantina di chilometri da Stoccolma a quell' ora era regolarmente aperta ai visitatori e esponeva in mostra diverse opere tra cui gli antichi gioielli della casa reale. Impossibile tuttavia al momento per la polizia stabilire come i due malviventi abbiano potuto portare via la refurtiva senza che nessuno intervenisse. «I gioielli erano conservati secondo le più strette norme di sicurezza in vetrine chiuse e allarmate», ha fatto sapere la chiesa.
Eppure i ladri avrebbero agito indisturbati. Tom Rowell, uno dei pochi testimoni, ha detto al giornale Aftonbladet di aver visto i due - dalle sembianze «non nordiche» - fuggire di corsa verso un motoscafo che li attendeva al molo alla base della collina.
CATTEDRALE DI STOCCOLMA
Secondo gli investigatori nella fuga i rapinatori avrebbero usato anche due bici rubate.
La polizia svedese ha lanciato una maxi-operazione mobilitando anche navi ed elicotteri per acciuffare i ladri, che hanno fatto perdere le tracce nelle acque dei laghi ad ovest di Stoccolma. Ma se l' allerta è stata lanciata anche tramite Interpol per la triade di gioielli il cui valore è considerato «inestimabile», gli stessi inquirenti proprio per questa ragione sono convinti che per la banda di Strängnäs sarà pressoché impossibile tradurre il colpo in guadagni.
«Ora siamo 1 a 0 per loro - dicono i portavoce della polizia - ma vendere gioielli di questo tipo è proibitivo: sono tesori nazionali conosciuti da tutti. In genere refurtive di questo tipo vengono recuperate, presto o tardi». Intanto però gli ignoti emuli di Lupin, che rischiano sino a sei anni di carcere per furto aggravato, si godono il bottino, «una perdita di valore economico e culturale enorme per la Svezia», come ha detto affranta un' impiegata della cattedrale.