Paolo Del Debbio per “La Verità”
carlo toto
Ci sono delle coincidenze che, purtroppo per chi le subisce, fanno vedere la disparità di trattamento che chi ci governa, a seconda delle convenienze, adopera nei confronti dei diversi soggetti. Due giorni fa, mentre iniziava il maxi processo ai Benetton per quel troiaio che avevano combinato e che aveva portato alla tragedia del Ponte Morandi, e mentre il governo arranca per trovare una giustificazione al maxi ristoro, al di fuori di ogni regola, che è stato concesso ai Benetton stessi - come se i 43 morti del Ponte Morandi non fossero esistiti - ebbene, il governo revoca la concessione detenuta dal gruppo Toto, cioè l'Autostrada dei parchi, la A24 e la A25, che collega Roma a Teramo passando per l'Aquila, e come giustificazione la presidenza del Consiglio scrive qualcosa che noi ci saremmo vergognati di scrivere anche nella sceneggiatura di un film sul malaffare: «La revoca fa seguito alla mancata definizione del piano economico finanziario e alla contestazione di gravi inadempimenti mossa al concessionario da parte del governo».
VIADOTTO USURATO STRADA DEI PARCHI
La gestione passa all'Anas, così possiamo dormire sonni tranquilli, e il blocco della concessione, detto chiaro, riguarda le difficoltà da parte del gruppo di far fronte alle esigenze di manutenzione del tratto in questione. Cioè, a uso di noi poveri cittadini mortali e nel caso di chi scrive dotati di una intelligenza media, nel giorno in cui comincia il processo a un gruppo che è responsabile di gravissime inadempienze manutentive del Ponte Morandi e del quale gruppo il governo Conte, unitamente all'indimenticabile ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che abbandonò i toninelli, per usare insieme a Giuseppi, i toninoni e annunciando che dei Benetton in Italia non si sarebbe neanche più vista l'ombra, né quella di giorno causata dal sole, né quella di notte nelle nottate di luna piena nelle quali alcuni lupi concessionari di concessioni si aggirano sulle autostrade in cerca delle loro prede preferite ai caselli autostradali: i poveri utenti viaggiatori ai quali come vampiri succhiano il sangue dei pedaggi aumentandone la dose di anno in anno.
CARLO TOTO
E meno male che gli doveva essere revocata la concessone alla famiglia Benetton invece, mentre in un batter d'occhio il Consiglio dei ministri ha passato la concessione dai Toto all'Anas, ai Benetton non solo non è stata tolta la concessione come annunciato coi predetti toninoni, ma gli abbiamo anche dato una decina di miliardi un po' per riacquistare le quote, un po' lasciandogli riscuotere tranquillamente i pedaggi e poi dandogli anche un miliardino di euro - mica male - per risarcirli al di là di ogni regola.
Il problema è stato sollevato in Parlamento ma, prima ancora, ad aprile scorso da La Verità per tre giorni di seguito. Ricordiamo ai lettori che la soglia minima prevista dal decreto Ristori era di una perdita del fatturato del 33%, ebbene, i Benetton hanno perso nel 2020 il 26,2% e nel 2021 il 7,4%. Nonostante questo, il mirabile governo ha deciso di ristorare i Benetton integralmente.
alessandro benetton
Dunque la sequenza horror - Alfred Hitchcock al confronto di questi è uno scrittore di sceneggiature rosa - è la seguente: mancata volontaria manutenzione di un ponte del quale si conoscevano le fragilità e i rischi cui erano sottoposte le sue strutture - basta riascoltare o rileggersi le intercettazioni tra i dirigenti del gruppo che sostanzialmente erano coscienti della situazione, ma l'azienda preferì ridurre gi investimenti a favore di maggiori utili - crollo del Ponte Morandi con 43 vittime e problemi enormi alla viabilità e alla vita della città di Genova e della Liguria in generale, nessuna revoca della concessione ai Benetton, elargizione di denaro pubblico alla famiglia stessa con grande benevolenza e magnanimità. Vedete nella parola magnanimità le prime due sillabe formano la terza persona indicativa del verbo magnare: magna, da cui il modo di dire «è tutto un magna magna».
crollo ponte morandi
Dunque, quando ci fu da revocare la concessione ai Benetton si disse che si sarebbe fatto, ma poi nulla si fece portando ogni volta una motivazione diversa: difficoltà procedurali, impedimenti legali, questioni giuridiche complesse, e via cantando. Ora ci facciamo una domanda: come si saranno sentiti quelli che sono tutt' ora al governo e che hanno approvato la revoca delle concessioni a Toto non avendo fatto nulla nel caso dei Benetton? Alcuni ministri hanno esultato ribadendo che così si riequilibra il rapporto tra Stato e privati, tra Stato e mercato.
soccorsi dopo il crollo del ponte morandi
Ma perché solo per i Toto? Forse i Benetton sono più belli? Più gentili? Forse qualcuno pensa, nell'ignoranza generale, che dato il loro cognome siano un gruppo multinazionale estero in quanto non hanno la vocale finale e quindi siano degni di maggiore rispetto? Forse che i Benetton dalle parti di Roma hanno più amici della famiglia Toto? Secondo voi se il processo Benetton decretasse responsabilità penali che riguardano la dirigenza e la proprietà del gruppo tutti questi miliardi, o anche solo quelli dei ristori, tornerebbero indietro o torneranno indietro?
alessando benetton
Contiamo di campare a sufficienza per occuparci della materia ma, senza essere il mago Otelma, abbiamo già una risposta piuttosto precisa e secca in testa e la secchezza non dipende dalla tragedia della siccità ma da un po' di conoscenza di come vanno le cose in Italia dove le serie A, B, C e Z non ci sono solo nel calcio ma anche in chi ha rapporti col governo. Chi scrive non sa nulla della famiglia Toto, né conosce alcuno dei loro appartenenti o manager, ma la disparità di trattamento se uno in questo caso non la vede ha bisogno di una visita oculistica molto urgente.
STRADA DEI PARCHI 2 il crollo del ponte morandi elicoidale ponte morandi elicoidale ponte morandi STRADA DEI PARCHI STRADA DEI PARCHI 1 CARLO TOTO