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    E ANCHE ‘STO ZEMMOUR SE LO SEMO LEVATO DALLE PALLE! – IL POLEMISTA DI ESTREMA DESTRA PEGGIO DI SALVINI: ALLE ELEZIONI LEGISLATIVE IN FRANCIA IL SUO PARTITO, “RECONQUETE”, SI FERMA AL 4%. NESSUN SEGGIO NÉ PER LUI NÉ PER I SUOI CANDIDATI – MACRON AVANTI PER UN SOFFIO (9 CENTESIMI DI VOTO) SU MELENCHON. IL TOYBOY DELL’ELISEO SE NE STA IN SILENZIO E PARLA DI ECONOMIA DI GUERRA, IL CANDIDATO DI SINISTRA LO ACCUSA DI BROGLI


     
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    1 - ZEMMOUR FUORI E IL SUO PARTITO È SENZA DEPUTATI

    Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

     

    eric zemmour eric zemmour

    È la disfatta più completa e repentina della politica francese: Éric Zemmour eliminato al primo turno (di nuovo, dopo la presidenziale), il partito Reconquête si ferma al 4 per cento, e nessuno degli altri candidati ha qualche speranza di entrare in parlamento. Domenica sera il candidato di estrema destra ha dato appuntamento ai suoi sostenitori a Cogolin, incantevole villaggio provenzale vicino a Saint Tropez, nella circoscrizione del Var dove Zemmour si era presentato sperando di raccogliere il voto dei facoltosi e non più giovani nostalgici della Francia che fu, profili un po' alla Brigitte Bardot.

     

    emmanuel macron voto per le elezioni legislative emmanuel macron voto per le elezioni legislative

    Ma intorno alle 21, davanti al ristorante Chez Nous (A casa nostra) di Rue Nationale - che trionfo di simboli nazionalisti - uno Zemmour dalla voce affaticata si è presentato davanti alle telecamere e ai pochi fan: «Vi ringrazio, mi sarebbe piaciuto essere il vostro rappresentante. Dobbiamo continuare a batterci, ormai siamo l'unico partito di destra».

     

    jean luc melenchon emmanuel macron jean luc melenchon emmanuel macron

    Ma come battersi, senza neanche un deputato? Zemmour è a terra, finisce il discorso in cinque minuti, cancella tutti gli inviti tv e poi si chiude nel ristorante. Solo il 5 aprile scorso scriveva su Twitter, sicuro: «Sarò presidente della Repubblica. O capo dell'opposizione».

     

    Zemmour volava nei sondaggi, faceva comizi da 20 mila persone, e molti tradivano Marine Le Pen - prima fra tutte la nipote Marion Maréchal - per passare dalla parte del vincitore predestinato. Invece Zemmour, con i suoi eccessi e la sua violenza verbale, ha finito per stare antipatico ai francesi rafforzando senza volerlo la rivale del Rassemblement national.

     

    2 - IL CONTRO-SORPASSO DI MACRON MÉLENCHON NON CI STA: "BROGLI"

    Danilo Ceccarelli per “la Stampa”

    eric zemmour illustrazione the spectator eric zemmour illustrazione the spectator

     

    Quel pugno di voti con cui si è giocato il primo turno delle legislative francesi adesso rischia di prendere in pieno il presidente Emmanuel Macron, che in vista del ballottaggio di domenica vede più lontana la soglia dei 289 deputati necessari per avere la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale. A sferrare il ko definitivo potrebbe essere Jean-Luc Mélenchon, il tribuno della gauche radicale d'Oltralpe, che nell'attesa della sfida finale suona la carica dei suoi contro il governo denunciando brogli.

     

    jean luc melenchon dopo il voto per le elezioni legislative jean luc melenchon dopo il voto per le elezioni legislative

    Dopo il vantaggio con cui veniva data nelle prime ore successive alla chiusura dei seggi, la Nuova alleanza popolare, ecologica e sociale (Nupes) si è vista soffiare nella notte il primato dalla coalizione presidenziale Ensemble!, finita in testa al 25,75%, solamente nove centesimi sopra gli avversari di sinistra.

     

    Un colpo sotto la cintura per i mélenchoniani, che hanno gridato allo scandalo puntando il dito contro il ministro dell'Interno Gerald Darmanin, reo delle presunte «manipolazioni» nel conteggio dei voti, soprattutto nei territori d'Oltremare. In pratica, l'alleanza di sinistra sostiene che alcuni dei suoi candidati non sono stati considerati sotto la sigla Nupes.

     

    jean luc melenchon dopo il voto per le elezioni legislative jean luc melenchon dopo il voto per le elezioni legislative

    Un problema che era già emerso nelle scorse settimane, quando il gruppo aveva vinto un ricorso al Consiglio di Stato, presentato perché la sua etichetta politica non era stata creata e i pretendenti erano stati classificati secondo i partiti di origine come quello socialista o comunista. Il governo, però, respinge le accuse.

     

    E mentre la polemica infuria, Macron resta in silenzio. Dopo il successo di cinque anni fa, quando aveva portato sugli scranni dell'Assemblea nazionale ben 351 deputati, l'inquilino dell'Eliseo si ritrova a dover fare i conti con una realtà che lo vede incapace di rilanciare la sua immagine.

    jean luc melenchon voto per le elezioni legislative jean luc melenchon voto per le elezioni legislative

     

    In gioco oggi c'è il futuro delle riforme in cantiere, specialmente di quella delle pensioni, che in caso di maggioranza relativa rischierebbero di subire una battuta d'arresto. Conti alla mano, Ensemble! ha buone ragione per sperare, visto che dispone di una forchetta compresa tra i 255 e i 295 seggi, mentre alla Nupes, ne vengono attribuiti tra 150 e i 210. La partita resta quindi aperta, almeno nel campo della maggioranza uscente.

     

    manifesti elettorali di eric zemmour manifesti elettorali di eric zemmour

    Ma Mélenchon vuole continuare a credere nell'impossibile e dice di vedere Matignon, sede del governo, sempre più «vicina». Se si tratta di semplice ottimismo o di un difetto alla vista non è dato saperlo. Quello che appare certo è che al momento l'ipotesi di una coabitazione, con Mélouch premier è quantomai improbabile. Il leader della sinistra adesso si rivolge soprattutto a agli astenuti, che hanno toccato il picco record del 52,5%: «È il momento in cui avete i pieni poteri per cambiare tutto». Problemi che non sembra avere Marine Le Pen, che può dirsi soddisfatta della prima tornata elettorale, dove si è aggiudicata i passaggio al secondo turno nel suo feudo del nord, il Pas-de-Calais.

     

    jean luc melenchon dopo il voto per le legislative jean luc melenchon dopo il voto per le legislative

    Sebbene la leader dell'estrema destra abbia tenuto un profilo basso durante tutta la campagna elettorale, il suo Rassemblement National festeggia per il terzo posto ottenuto con un 18,7% che gli permette di puntare per la prima volta nella sua storia ad una trentina di seggi, contro gli 8 della precedente legislatura. Una situazione a quella dell'ultraconservatore Eric Zemmour, ancora una volta bocciato dopo la batosta delle ultime presidenziali. Un fenomeno che ormai sembra essersi sgonfiato quello dell'ex opinionista, condannato più volte per le sue posizioni razziste e xenofobe che i francesi non sembrano aver dimenticato. -

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