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    DOPO LA MERKEL, UN MERKELINO - È ARMIN LASCHET IL NUOVO PRESIDENTE ELETTO DAL CONGRESSO DELLA CDU IN GERMANIA: HA VINTO IL BALLOTTAGGIO CONTRO IL PIU’ “DESTRO” FRIEDRICH MERZ CON 521 VOTI CONTRO 466 - VINCE LA CONTINUITÀ CON LA MERKEL, CHE AVEVA DATO IL SUO ENDORSEMENT A LASCHET - LO STORICO TEDESCO ANDREAS ROEDDER: “LASCHET È UNA FIGURA COMPLESSA. AL LIVELLO NAZIONALE, SI È SEMPRE PRESENTATO COME PRETORIANO DI ANGELA MERKEL. IN NORDRENO-WESTFALIA, PERÒ, HA AMPLIATO LA BASE DEL PARTITO. È UN POLITICO APPOGGIATO DALL'ESTABLISHMENT”


     
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    1 - GERMANIA: LASCHET ELETTO NUOVO PRESIDENTE DELLA CDU

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     (ANSA) - È Armin Laschet il nuovo presidente eletto dal congresso della Cdu in Germania. Laschet ha vinto il ballottaggio contro Friedrich Merz con 521 voti contro 466. All'elezione hanno votato 991 delegati della Cdu, collegati al Parteitag virtuale, e ci sono stati 4 astenuti. Con il risultato di oggi si afferma la linea della continuità con Angela Merkel, in un partito che ha a lungo discusso se fosse il caso di spostarsi più a destra, al seguito di Merz, promosso dall'ala più conservatrice.

     

    Ieri la cancelliera aveva espresso il suo sostegno indiretto al presidente del Nordreno-Vestfalia Laschet, auspicando che vincesse un "team". E oggi Laschet e lo stesso Jens Spahn, che ha rivolto un messaggio al Parteitag virtuale, hanno sottolineato di essere "il team" di questa importante elezione. Diversamente dal 2018, Spahn ha infatti deciso stavolta di non presentarsi alla elezione per la presidenza del partito, appoggiando il governatore.

     

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    2 - LO STORICO TEDESCO ANDREAS ROEDDER: "DOPO ANGELA MERKEL L'EUROPA RISCHIA NUOVE SPACCATURE"

    Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

     

    Stasera sarà nominato il nuovo leader della Cdu. Idealmente, il candidato al dopo-Merkel. Il più grande storico del conservatorismo tedesco, Andreas Roedder, spiega come cambierebbero la Cdu, la Germania e l' Europa, con i tre candidati in corsa. Quanto a Merkel, il professore dell' Università di Magonza spiega perché la ritiene «sobria e autoritaria».

     

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    Roedder, finisce la lunghissima era Merkel, una donna che lei ha definito "sobria e autoritaria".

    «Merkel ha sempre governato in opposizione ai politici testosteronici. A cominciare da Schroeder, poi con Berlusconi, Trump, Putin, Bolsonaro, Erdogan. Era l'emblema dell'opposto, un controcanto di sobrietà e razionalità. Se non fosse la cancelliera, lei neanche la noterebbe, al supermercato. Una sua grande forza è di non aver mai avuto bisogno di status symbol del potere e della ricchezza. È una politica che governa con mano ferma, che ha realizzato la politica del "basta", battezzata da Schroeder. Peraltro la definizione di "autoritaria" viene da lei».

     

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    Davvero?

    «Nel 1991, Guenter Gauss, quintessenza della Bonner Republik, fa un'intervista a questa giovane e sconosciuta politica dell' est. E lo fa con un' arroganza paternalistica incredibile, oggi impensabile. Merkel, molto timida, racconta di non aver aderito ai Verdi perché i movimenti fondati sulla democrazia di base la insospettiscono. Ad un certo punto serve la sintesi, disse. Aggiungendo di ritenersi un po' autoritaria».

     

    […] Come sarebbe Armin Laschet come leader della Cdu?

    «È una figura complessa. Al livello nazionale, si è sempre presentato come pretoriano di Angela Merkel. In Nordreno-Westfalia, però, ha ampliato la base del partito. È questa la sua forza. La caratterizzazione è la virtù migliore di Merz, l' integrazione quella di Laschet. Ed è un politico professionista, appoggiato dall' establishment». […]

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