Maria Teresa Cometto per “L’Economia - Corriere della Sera”
A sconvolgere il mercato televisivo europeo è arrivata Amazon, che ormai non compete più solo con i commercianti, ma anche con i produttori e distributori di contenuti video. Il suo fondatore e leader Jeff Bezos è diventato infatti un «grande fratello» che vuole soddisfare tutte le esigenze dei consumatori, dalla spesa di cibo all' acquisto di mobili, dal bing watching (abbuffata di telefilm via streaming) al seguire in diretta un evento sportivo; e che nel farlo raccoglie un' incredibile quantità di dati sulle preferenze e le abitudini dei clienti, utili a renderli sempre più dipendenti dai suoi servizi.
DISCOVERY SU AMAZON
CHE COSA CAMBIA
La novità è che dalla settimana scorsa in Gran Bretagna e in Germania Amazon offre per la prima volta agli abbonati di Prime Video l' accesso a una quarantina di diversi canali tv, compresi Discovery, Eurosport e Mgm. E la formula è inedita per l' Europa: è un modello di business a la carte, che non richiede di sottoscrivere un intero pacchetto di canali o legarsi a un contratto di lungo termine, ma lascia scegliere quali canali si vogliono vedere e fa pagare quindi solo quelli desiderati. È una mossa rivoluzionaria desti nata a minacciare il dominio di Sky sul mercato della tv a pagamento in Europa secondo l' esperto di telecom e media Paolo Pescatore, analista a Ccs insight.
AMAZON PRIME UK
«L' aggiunta dei canali Discovery è molto significativa, perché è la prima volta che sono disponibili fuori dall' universo Sky e fuori da un pacchetto - sottolinea Pastore -. Questo spingerà molte famiglie a pensarci su due volte prima di rinnovare l' abbonamento tv , come sta succedendo negli Stati Uniti, soprattutto se Amazon aggiungerà più programmi tv sportivi in diretta».
Il fenomeno del «tagliare il cavo» è la disdetta dell' abbonamento alla tv tradizionale a pagamento, che negli Usa è accessibile appunto attraverso gli operatori via cavo come Time Warner o via satellite (DirectTv) o fibra ottica (Fios Verizon). È una tendenza che si è accelerata nel primo trimestre di quest' anno, con 732 mila clienti persi, il che rappresenta un calo del 2,4% del totale degli abbonati, il più netto declino su base annua da quando il trend è iniziato, secondo la società di analisi MoffettNathanson. È il segno del cambiamento di abitudini nel guardare la televisione.
grand tour di amazon prime video 3
Dal 2010 in Gran Bretagna, per esempio, il consumo di programmi tv - sia quelli trasmessi nell' orario prefissato sia quelli registrati e guardati entro sette giorni - è calato del 13% fra tutto il pubblico, ma molto di più - il 35% - fra i giovani dai 16 ai 24 anni, secondo Enders analysis. Gli operatori tradizionali cercano di rispondere con l' offerta di pacchetti con meno canali e quindi meno costosi. Ma sono incalzati sempre più dai giganti di Internet. Google (Alphabet) ha lanciato YouTube tv e Facebook ha appena annunciato un accordo per trasmettere in diretta 20 partite di baseball il venerdì sera. Netflix invece per ora non sembra aver piani per programmi tv dal vivo.
ROY PRICE AMAZON
Fra i big dell' high-tech, Bezos con Amazon è quello che sta investendo di più su tutta la gamma dei contenuti video. La sua piattaforma offre in streaming una gamma molto ampia di film e telefilm prodotti da altri. Ma Amazon investe anche ingenti risorse nella creazione di contenuti originali: 4,5 miliardi di dollari nel solo 2017 secondo le stime di JP Morgan. Inoltre lo scorso aprile negli Stati Uniti ha comprato per 50 milioni di dollari i diritti per trasmettere in diretta dieci partite della National football league nel corso del prossimo anno. E ora grazie all' accordo con Eurosport ha cominciato anche in Europa a mostrare in streaming importanti eventi sportivi, a partire dal torneo di tennis French open.
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Secondo alcune indiscrezioni, Amazon potrebbe competere anche per i diritti tv della Serie A della Lega calcio italiana per le stagioni 2018-'21. Per gli spettatori, insomma, si profila un futuro con un numero sempre maggiore di modi per consumare video a prezzi sempre più convenienti. Ma c' è anche un risvolto negativo di questa abbondanza, secondo Ccs insight. «La proliferazione di diversi pacchetti di canali e app separate per guardarli significa anche diverse bollette da pagare - osserva Pescatore -.
Alla fine i consumatori potranno ritrovarsi confusi e frustrati e preferire il ritorno a un solo fornitore con un' offerta onnicomprensiva». Ma intanto si saranno fatti strada i nuovi concorrenti e l' eventuale ritorno a un solo abbonamento potrà essere non più a beneficio di Sky e degli altri operatori tradizionali, soppiantati da Amazon o Facebook o Google.