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    MOR-TAXI VOSTRI - E' COMINCIATO LO SCIOPERO NAZIONALE DI 48 ORE DEI TASSISTI CHE PROTESTANO CONTRO OGNI IPOTESI DI LIBERALIZZAZIONE DEL SETTORE, L'UTILIZZO DELLE APP E UNA MAGGIORE CONCORRENZA - UNA DIFESA CORPORATIVA CHE VIENE SOSTENUTA SOLO DAL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA, FONTANA, E DA STEFANO FASSINA - DI OPPOSTO PARERE LE ASSOCIAZIONI DEGLI NCC CHE SPINGONO IL GOVERNO AD ANDARE AVANTI: "CI GUADAGNERANNO I CITTADINI" 


     
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    1 - COMINCIATO LO SCIOPERO, TAXI FERMI IN TUTTA ITALIA

    (ANSA) - È cominciato alle 8 lo sciopero nazionale di 48 ore dei tassisti che protestano contro l'articolo 10 del Ddl Concorrenza. A Piazza della Repubblica, a Roma, è prevista la concentrazione dei conducenti delle auto bianche che sfileranno per le vie del centro per raggiungere Piazza Venezia in corteo. Garantiti tutti i servizi sociali.

     

    2 - FRONTE DEL TAXI

    Paolo Baroni per “la Stampa”

     

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    Il braccio di ferro tra il governo ed i taxisti continua ed anzi si fa più duro, perché oggi e domani le auto bianche si fermeranno in tutta Italia per due giorni bloccando le principali e creando forti disagi anche nelle stazioni e negli aeroporti. A nulla è servito l'ennesimo incontro tenutosi ieri al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili col viceministro Teresa Bellanova (Iv).

     

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    Il suo tentativo di mediazione e l'invito a continuare il dialogo dopo l'incontro della settimana scorsa è infatti caduto nel vuoto: da un lato le 13 sigle che rappresentano larga parte dei 40 mila tassisti italiani, insistono nel chiedere lo stralcio dell'articolo 10 del disegno di legge sulla concorrenza, e dall'altro il governo tiene il punto disponibile al massimo a concedere qualche aggiustamento. Per i sindacati si tratterebbe però di modifiche su «parti non sostanziali» del provvedimento: tolta Uiltrasporti che ieri sera ha deciso di revocare la protesta, troppo poco per fare retromarcia.

     

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    Di qui la fumata nera e la riconferma delle 48 di sciopero, con tanto di manifestazione nazionale a Roma (stamattina raduno alle 10 a piazza Repubblica con destinazione piazza Venezia dove sono poi previsti gli interventi delle varie sigle). Delusa la Bellanova, secondo la quale «c'erano tutte le condizioni per rimandare lo sciopero e nel frattempo proseguire il confronto».

     

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    «Siamo sempre più convinti che la riscrittura delle norme per migliorare il settore debba avvenire non con una legge delega inserita in un Ddl concorrenza - insistono i sindacati - ma attraverso un provvedimento di confronto tra categoria, governo e sindacati». Per Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi, «il governo dovrà sgombrare il tavolo da qualsiasi forma di liberalizzazione del servizio e dalla possibilità, da parte di società di capitali e multinazionali, di acquisire la titolarità delle licenze, che devono rimanere prerogativa dei tassisti per non abbassare standard di sicurezza e qualità del servizio».

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    La previsione dell'utilizzo delle app e la spinta ad una maggiore concorrenza spaventano e preoccupano i taxisti italiani, non nuovi a forme di protesta clamorose. Temono una «liberalizzazione selvaggia» della loro attività, incontrando nella politica appoggi trasversali. In molti in Parlamento, a partire la Lega e Fdi, hanno proposto lo stralcio dell'articolo 10 del Ddl, articolo che delega il governo ad intervenire sull'«adeguamento dell'offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l'uso di applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l'interconnessione dei passeggeri e dei conducenti».

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     Per alcuni significa stare al passo con i tempi, per le associazioni del settore invece ci si trova di fronte ad un vero e proprio «spartiacque riguardo al destino dei tassisti».

     

    Ancora ieri hanno espresso «solidarietà e vicinanza» alla categoria sia il governatore della Lombardia, il leghista Attilio Fontana, sia Stefano Fassina di Leu, che chiede al Parlamento «di introdurre una soluzione equa a protezione di lavoratrici e lavoratori».

     

    Di tutt' altro parere le 16 associazioni che rappresentano gli Ncc, i noleggiatori di auto con conducente, ricevuti da Bellanova subito dopo i tassisti. «Andate avanti, ci guadagneranno i cittadini» è stato l'invito rinnovato ieri al governo da tutto il comparto «che si schiera a favore dell'approvazione del Ddl e critica l'ostruzionismo dei rappresentanti dei tassisti». «Neanche noi vogliamo la liberalizzazione -hanno scritto in una nota - ma ora il problema è rivisitare la legge del 1992 diventata ormai anacronistica: basta pensare che allora non esistevano nemmeno gli smartphone».

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    La partita è delicata e tocca tanti interessi: in passato una riforma è stata tentata da Bersani all'epoca del governo Prodi e poi dal governo Monti senza produrre grandi novità, ed oggi in qualche modo la storia si ripete. Non a caso la presidente della Commissione attività produttive della Camera Martina Nardi (Pd), oltre ad aver spostato da oggi a domani l'inizio delle votazioni sui 400 emendamenti che pendono sul Ddl concorrenza, spiega che la questione taxi «verrà tenuta per ultima».

     

    Un modo per poter guadagnare tempo e magari trovare un'intesa che possa soddisfare tutte le parti: il governo, le varie anime della maggioranza, i tassisti e gli Ncc. Compromesso che però oggi sembra alquanto difficile da raggiungere.

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