Fabrizio Monaco per "il Messaggero"
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Ormai è diventato una leggenda metropolitana. Qualcuno lo chiama l'Arsenio Lupin delle auto. A notte fonda, quando tutti dormono, lui si aggira per le strade di Fregene per realizzare la sua passione: entrare nelle auto, frugare un po' all'interno e magari rubare qualche moneta lasciata dentro per il carrello del supermercato o per il caffè al bar. Il ladro gentiluomo non fa danni, non rompe i finestrini, non forza le serrature. Come faccia non si sa, ci si accorge che è passato solo perché l'auto al mattino è aperta e qualche oggetto ha cambiato posto. È talmente leggero il tocco che per un attimo si pensa di non averla chiusa bene quella portiera la sera prima e anche quando si trova il portadocumenti aperto rimane il dubbio.
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Dopo qualche settima è tornato in azione in via Numana, a cento metri dalla Caserma dei Carabinieri. Le telecamere lo hanno ripreso mentre guardava l'obiettivo con il volto semicoperto da un cappello. «È sempre lui racconta Federica, proprietaria dell'auto lo avevamo già ripreso quando si era fatto vivo a settembre, entrando nell'auto di mio marito e poi di nuovo a ottobre. Come sempre, rovista l'auto alla ricerca di monete. Speriamo che riescano a prenderlo». Riesce ad aprire auto di ultima generazione, quelle prive di chiavi, senza effrazioni.
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«Deve essere bene attrezzato commenta Dario, vittima delle intrusioni probabilmente ha un jammer, un disturbatore di frequenze, che gli permette di codificare i telecomandi a distanza». Qualcuno tiene il conto delle volte che si è fatto vivo: «La mia auto è sempre parcheggiata nello stesso punto dice un residente siamo arrivati alla quarta volta in poco tempo».
Pochi i commenti feroci, per lo più battute ironiche: «Almeno non fa danni, mi ha aperto la macchina tre volte, un vero gentiluomo», dice il musicista Emiliano Ciardulli. «È proprio strano commenta Paolo una volta mi ero dimenticato la macchina fotografica nel cruscotto. È di valore, sono un fotografo. Non l'ha nemmeno toccata ma si è preso due euro che erano dentro il vano».
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La certezza che si tratti sempre della stessa persona non c'è, ma il modus operandi è sempre lo stesso, difficile ci sia un clone. Solo una volta, per quanto se ne sa, Lupin ha ceduto alle tentazioni, portando via un Bancomat. «Con il solo numero di serie è riuscito a collegarsi a quei siti dove si scommette sulle giocate racconta Carlo puntate da un euro che sono passate nel sistema. Arrivato a cento euro la banca ha bloccato il conto». Forse allora il ladro gentiluomo ce l'ha una debolezza e cerca le monetine solo perché se le gioca alle slot machine. E nella galleria dei furti originali, Fregene vanta altri primati.
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CICLAMINI E FUNGHI A pochi metri da via Numana, dove Lupin è stato inquadrato, a un negozio sono spariti più volte i ciclamini messi nei vasi davanti all'ingresso. «Se li portano via solo se sono rossi rivela Anna che gestisce il punto vendita adesso ho cambiato colore e da un po' li lasciano al loro posto».
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Ma il record del furto originale è quello subito da Vittorio Bitelli, edicolante storico del centro balneare: «Su un tronco di una pianta accanto al negozio, specie quando piove, cresce sistematicamente una famigliola di funghi racconta li raccolgo sempre e me li cucino la sera in padella, sono buonissimi. L'ultima volta me li ha portati via di notte un cliente, l'ho riconosciuto dalle telecamere anche se indossava la mascherina». Ladri di pioppini, succede in questi strani tempi.
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