Sara Bennewitz per “la Repubblica”
crollo ponte morandi
Dall'Iri alla Cdp, attraverso un percorso tortuoso lungo 23 anni, le Autostrade per l'Italia (Aspi) tornano sotto il controllo pubblico. C'è voluto un fatto grave, come il crollo del Ponte Morandi del 2018, per riportare sotto lo stato un'infrastruttura strategica per un Paese, che per orografia, è tra i più complicati d'Europa.
roberto tomasi ad di autostrade
La privatizzazione del 1999 fu un mancato successo, solo i Benetton - in cordata con primarie istituzioni tricolori - si presentarono con un'offerta per rilevare il 30% di Aspi. Adesso sono i Benetton a cedere l'88% per 8,18 miliardi. e salutare a loro volta Piazza Affari con un'Opa su Atlantia da 18,9 miliardi.
Allora c'era da costruire e ampliare la rete, oggi c'è da investire sulla parte hard e su quella soft, fatta di algorttmi, tracciamento del traffico e piattaforme che favoriscano l'esodo scaglionato, in cambio di sconti tariffari.
Autostrade
L'ad della nuova società resta Roberto Tomasi, lo stesso che ha gestito l'ultima fase di Aspi, quella della lunga vendita che si è protratta per circa due anni. I problemi da risolvere - tra cui la Liguria - sono tantissimi. Ma da oggi i conducenti potranno tornare a inveire contro il governo, padrone dell'82,7% di Cdp.
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