GIANCARLO GIORGETTI DANIELE FRANCO
1. FRANCO ALLA BEI IL GOVERNO RIPONE IL MACHETE
Estratto dell'articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
Il “machete” targato Fratelli d’Italia è stato messo da parte, il super tecnico draghiano ora è tornato utile. Necessario. Di più: il migliore sulla piazza. Perché Daniele Franco, una vita tra la Banca d’Italia e la Ragioneria generale dello Stato, poi ministro dell’Economia per volontà di Mario Draghi, sarà il candidato della destra al governo per la presidenza della Bei.
GUIDO CROSETTO MACHETE MEME
[…] La scelta è ricaduta su Franco: eppure quando arrivarono a Palazzo Chigi, i fedelissimi della premier si impuntarono per non confermarlo al Mef. Lui lasciò il posto al leghista Giancarlo Giorgetti, definendolo «adattissimo». E Giorgetti ha ricambiato, facendosi portavoce della sua candidatura di «elevato standing». Qualcuno, nella maggioranza, non l’ha dimenticato.
2. BANKITALIA, GIORGETTI INCORONA PANETTA "E NON RINUNCIAMO AI SOLDI DEL PNRR"
Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “la Stampa”
IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA
L'Italia cala la carta dell'ex ministro dell'Economia, Daniele Franco, per la guida della Bei, la Banca europea degli investimenti: «È una figura di alto profilo, una candidatura solida» dice il successore, Giancarlo Giorgetti intervenendo all'Italy Capital Markets Forum di Bloomberg a Milano.
E subito dopo conferma che il successore di Ignazio Visco alla guida di Banca d'Italia sarà l'economista Fabio Panetta, già ex direttore generale di Palazzo Koch che oggi guida l'Ivass (l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) e siede nel comitato esecutivo della Bce.
«Il nome lo abbiamo in mente, ma preferisco lasciarlo fare ai giornali» ha detto Giorgetti confermando le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi. Non ci sarà, invece, una tassa sugli extraprofitti bancari: «Le banche hanno beneficiato dell'aumento dei tassi Bce, un'imposta aggiuntiva sarebbe una via semplice e demagogica. Ho richiamato il settore a una maggiore flessibilità nei confronti della clientela. Credo che si assesterà».
CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA
Il numero uno di via XX settembre si è poi soffermato sul Pnrr e sulla complicata trattativa con l'Ue per la rinegoziazione del Piano che resta in alto mare. Giorgetti difende la complessità del progetto italiano che definisce «il più grande e ambizioso d'Europa» e poi ammette il problema relativo alla burocrazie «che stiamo cercando di snellire».
Il ministro ribadisce di non volere «rinunciare a niente» dei fondi assegnati da Bruxelles all'Italia «in particolare se si tratta di risorse a tassi convenienti». Ma l'obiettivo resta quello di «procedere con gli investimenti più produttivi. Se qualche progetto non è più attuale o non aumenta la produttività del Paese, come per esempio gli stadi, allora è nostro compito rivederli. E le risorse risparmiate o non utilizzate potrebbero essere dirottate su infrastrutture più utili alla crescita del Paese».
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Anche perché lo scenario macroeconomico è cambiato radicalmente rispetto al 2020 […]. Negli ultimi tre anni l'economia è tornata a pieno regime, la strozzatura delle catene di approvvigionamento globale ha messo le ali all'inflazione che la guerra tra Ucraina e Russia ha fatto esplodere: «La situazione oggi è molto diversa […] ma siamo determinati a trasferire sull'economia tutto l'effetto positivo del Pnrr». […]
il banchiere fabio panetta fabio panetta e christine lagarde GIANCARLO GIORGETTI DANIELE FRANCO fabio panetta foto di bacco