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TRA PIERSILVIO E MARINA, C'E' IL NODO FASCINA - DOPO IL CRUDELE SFRATTO ALLE OLGETTINE
Estratto dell’articolo di Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”
BERLUSCONI MONZA
«In uno dei tradizionali pranzi di inizio settimana dissi a Berlusconi che c’era il Monza in vendita. Il presidente mi rispose “vai e fai”. Abbandonai gli spaghetti e chiusi l’accordo al primo incontro», raccontò anni fa Adriano Galliani, scavando nella memoria fino ai giorni del 2018 che poi portarono, in una mattinata di fine settembre, all’acquisto del Monza.
Adesso Silvio Berlusconi non c’è più, Adriano Galliani è rientrato al Senato, il Monza gioca stabilmente nella massima serie; ma i suoi tifosi trattengono il fiato, al pari degli elettori di Forza Italia o degli inquilini più o meno celebri di alcune residenze berlusconiane, per l’aria da «grandi dismissioni» che si respira all’interno dell’impero del Cavaliere, in cui i cespiti non ritenuti produttivi dagli eredi vengono messi prima in discussione, poi direttamente sul mercato.
marta fascina e luigi berlusconi allo stadio di monza
È il grande calderone delle «varie ed eventuali», annaffiato da Berlusconi accanto agli asset principali della mastodontica proprietà, e quindi alle tv, all’editoria, alle partecipazioni bancarie: ci sono decine di immobili, migliaia di quadri, il partito esposto finanziariamente con la famiglia (il disavanzo patrimoniale fotografato al 2022 è stato di quasi 100 milioni), la squadra di calcio, la conduzione di programmi tv affidata a Barbara D’Urso o Belén Rodríguez, con un indotto che interessa centinaia, se non migliaia, di terzi.
Tra questi, anche le venti ragazze che sfilarono tra le pagine dell’inchiesta e poi ai processi Ruby, che ricevevano regolarmente un assegno di 2.500 euro mensili da Berlusconi; oltre, in certi casi, a un alloggio. Assegni e alloggi azzerati dagli eredi, che hanno comunicato «l’estinzione in conseguenza del decesso» di contratti in comodato d’uso gratuito degli appartamenti. […]
SILVIO BERLUSCONI ADRIANO GALLIANI ALLO STADIO DI MONZA
Tutto quello che costa e non rende potrebbe essere sacrificato. Dalle case, quelle amministrate sotto l’ombrello dell’immobiliare Idra, che hanno costi di gestione di circa 24 milioni di euro; ai quadri, col mitologico hangar di Arcore, quello che contiene le decine di migliaia di opere rilevate alle televendite, che brucia ottocentomila euro l’anno, mille volte il valore di acquisto medio di ogni singola tela.
BERLUSCONI OLGETTINE 5
Certo, alcuni sogni particolarmente dispendiosi erano già sfumati quando il Cavaliere era ancora vivo, come dimostrò la messa in vendita di Villa Gernetto, che doveva ospitare l’Università della Libertà. Ora tocca al resto, senza nessuna certezza su quello che rimarrà o sarà ceduto. I quadri sono per ora integri, le case chissà, il Monza si vedrà. «Obbedirò alle richieste che arriveranno dai figli di Silvio», ha detto Galliani. E più non dimandare.
pier silvio marina berlusconi BERLUSCONI RIPRESO DI NASCOSTO DALLE OLGETTINE MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI marina pier silvio barbara eleonora luigi berlusconi barbara guerra silvio berlusconi silvio berlusconi silvio berlusconi marta fascina a monza