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    I PARACULI DELLA PANDEMIA - E' GIA' PARTITA LA LAGNA DEGLI IMPRENDITORI (E DEI LORO SCHERANI NEI GIORNALI) CHE LAMENTANO LA MANCANZA DI LAVORATORI STAGIONALI - VECCHIO TRUCCO: OFFRONO DU' SPICCI E SI MERAVIGLIANO SE NESSUNO SI FA SFRUTTARE - COME L’IMPRENDITORE DI MARINA DI PIETRASANTA ALESSIO MAGGI: “SE A QUALCUNO, QUESTA ESTATE VERRÀ IN MENTE DI VENIRLA A MENARE CON DOMANDE TIPO ‘QUANTO SI LAVORA? QUANTO MI DAI?’ VI DICO NON VI PRESENTATE" - GILIOLI: "VI OFFRONO 800 EURO AL MESE IN UNA CITTÀ DOVE UN BUCO IN AFFITTO NE COSTA MILLE? SE RIFIUTATE SIETE STRONZI CHOOSY BAMBOCCIONI E SOPRATTUTTO OSTACOLATE LA RIPRESA"


     
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    ALESSANDRO GILIOLI ALESSANDRO GILIOLI

    1 - DALL'ACCOUNT FACEBOOK DI ALESSANDRO GILIOLI

    Riassunto dei giornali di oggi: vi offrono 800 euro al mese in una città dove un buco in affitto ne costa mille? Se rifiutate siete stronzi choosy bamboccioni e soprattutto ostacolate la ripresa.

     

    2 - QUEGLI IMPRENDITORI CHE SI LAMENTANO SE I LAVORATORI VOGLIONO PERSINO ESSERE PAGATI

    Giulio Cavalli per https://www.tpi.it

     

    A volte basta annusare l’aria che tira per rendersi conto della narrazione che stanno costruendo. Il tema delle prossime settimane, vedrete, saranno ancora una volta “questi giovani sfaticati che non hanno voglia di lavorare”, qualcuno ci butterà dentro anche il reddito di cittadinanza e ci si lamenterà di un’Italia che potrebbe soffiare forte sulla ripresa e invece fatica per colpa degli indolenti.

     

    VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

    Gli indizi ci sono già tutti e basta metterli in fila pere rendersene conto: di base c’è il solito refrain del reddito di cittadinanza che spingerebbe la gente a non lavorare, come se non fosse umiliante, illegale e indegno proporre un posto di lavoro che non riesce nemmeno a mettere insieme gli stessi soldi di un sussidio.

     

    Poi, qualche tempo fa, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (uno abile a solleticare certi istinti) ha creato il collegamento perfetto mettendo in relazione l’estate che arriva con l’impellente bisogno di incassare dopo la pandemia e i lavoratori che non si trovano e che rovineranno ciò che non ha rovinato il virus.

    massimo garavaglia ministro del turismo foto di bacco (3) massimo garavaglia ministro del turismo foto di bacco (3)

     

    In successione è arrivato il ministro al Turismo Massimo Garavaglia, che durante la sua visita in Veneto ci ha detto che “il turismo c’è tutto” ma “un tema è che si fa fatica a trovare i lavoratori, bisogna intervenire”.

     

    I giornali e i telegiornali stanno facendo il resto: al Tg regionale della Lombardia c’è l’accorata intervista a un ristoratore che si indigna e strepita perché, dice, “trovare lavoratori è molto difficile” poiché, sempre a suo dire, “ti chiedono quante ore devono lavorare e quanti soldi gli dai”. L’idea che la carenza di lavoratori sia dovuta non alle loro domande ma alle sue riposte non lo sfiora nemmeno: come si permettono gli schiavi di non volere essere schiavi?

    ALESSIO MAGGI ALESSIO MAGGI

     

    Su Facebook, nel gruppo “Quelli che lavorano in hotel”, l’imprenditore di Marina di Pietrasanta Alessio Maggi scrive: “Se a qualcuno, questa estate, nel caso mai riaprissimo, verrà in mente di venirla a menare con domande alla carlona tipo ‘quanto si lavora? Quanto mi dai? Qual è il giorno libero?’ vi dico con il massimo garbo possibile: non vi presentate. Siamo in emergenza e come tale deve essere gestita e elaborata. Se pensate di avere o pretendere come se non fosse successo nulla, datevi all’ippica”. Chiaro?

     

     

    Quindi quest’estate tutti a Pietrasanta dal signor Maggi e, quando sarà il momento di pagare, gli diremo di accontentarsi di quello che decidiamo noi clienti in nome dell’emergenza che, come tale, deve essere gestita. E poi qualcuno ancora si chiede a cosa dovrebbe servire il salario minimo. Ancora.

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