notte azzurra
Lo show in pieno stile anni 80 con cui l’Italia di Mancini s’è presentata in vista degli Europei al grande pubblico resterà negli annali della tv, soprattutto se l’avventura sportiva non dovesse andare a buon fine. The Athletic descrive la festa azzurra, caciarona e non proprio all’insegna della sobrietà, con un pezzo divertito di James Horncastle, quasi estasiato. Sono anglosassoni, queste cose all’italiana piacciono sempre tanto.
Lo spettacolo, scrive Horncastle, lunghissimo, con “l’effetto di indurre chiunque abbia visto Notte Azzurra – chiedersi se fosse sveglio e, in caso affermativo, chiedere se qualcuno avesse corretto il suo digestivo con una droga psichedelica con lo stesso nome”.
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“Ho davvero visto Daniele De Rossi, ora membro dello staff tecnico dell’Italia, giocare a padel con Roberto Mancini usando delle padelle? E per quanto riguarda l’abbigliamento ufficiale della squadra? Ok, è firmato Giorgio Armani, ma perché vestirli come i cattivi di Bond? Lo studio della Rai è il loro covo? I giocatori dell’Italia sono stati cooptati in qualche piano vile che ricorda quello che Blofeld ha ordito nelle Alpi svizzere durante il servizio segreto di Sua Maestà (un film di Bond troppo sottovalutato)? Immagino che lo scopriremo nelle prossime sei settimane”.
DONNARUMMA INSIGNE IMMOBILE
The Athletic sottolinea il senso di Mancini per il divertimento (la colonna sonora dell’evento, oltre all’inno ufficiale, è Musica leggerissima di Colapesce e Di Martino): “un approccio inedito, quasi controculturale, che non è un commento sul fatto che l’intrattenimento di martedì sera fosse alta cultura o spazzatura, un genere che la TV italiana eleva a forma d’arte (come Paul Gascoigne ora sa, dopo essere stato scartato da L’Isola dei Famosi, lo spettacolo condotto dalla moglie di Francesco Totti Ilary Blasi)”. “Mancini vuole che il Paese e il Club Italia non sentano pressioni”.
“È facile prendere in giro alcuni dei momenti assurdi dello spettacolo, come mettere in fila i napoletani Gianluigi Donnarumma, Ciro Immobile e Lorenzo Insigne in ordine di altezza decrescente a cantare Cos Cos Cos, ma l’intenzione è abbastanza innocente”. C’è “un fascino da fine anni ’80, con Mancini desideroso di ricreare l’atmosfera che il paese ha vissuto durante Italia ’90, in particolare perché l’Italia dovrebbe alzare il sipario sul torneo e giocare l’intera fase a gironi allo Stadio Olimpico di Roma”.
amadeus mancini
“Una pausa dal passato. Il suo regno ha poco a che fare con tutta la sofferenza, la tensione e l’accumulo francamente monastico che tende a caratterizzare la preparazione dell’Italia per un grande torneo. Il che non vuol dire che dovresti reimmaginare il quartier generale della nazionale a Coverciano come l’ambientazione di qualche remake di Boys Boys Boys di Sabrina Salerno”.
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Horncastle scrive anche del lato più tecnico: le convocazioni che hanno indignato il web, si social. La scelta di Bernardeschi che ha tolto il posto a Politano (“la gente sembra aver dimenticato che l’Italia di Mancini lo usa come falso nove”). O quella del centrocampo mezzo zoppo, con Verratti, Pellegrini e Sensi seminfortunati: “la nazione ha trattenuto il fiato quando Sensi ha iniziato a ballare martedì sera, temeva che si potesse stirare un muscolo”.
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O infine “il racconto da favola” di Giacomo Raspadori: “L’inclusione di Raspadori è Mancini in purezza. La freschezza e l’entusiasmo del 21enne, per non parlare del suo fiorente status di Sergio Aguero dell’Emilia-Romagna, offre all’Italia qualcosa di diverso e inaspettato. Un gradito contrasto con Belotti e Immobile, che a volte sembrano entrambi avere il mondo sulle spalle”.
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