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UN NEONATO DI TRE MESI, RISULTATO POSITIVO ALLA COCAINA, E RICOVERATO IN GRAVI CONDIZIONI...
Estratto dell’articolo di Brigida Vicinanza e Ettore Mautone per “Il Mattino”
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Occhi che conoscono il mondo da appena tre mesi ma che stanno già affrontando la battaglia tra la vita e la morte e un corpicino che porta il fardello di una storia familiare complicata, fatta di disagi e tossicodipendenza. È ancora ricoverato al Santobono di Napoli, in prognosi riservata, in gravissime condizioni per una meningite batterica, il neonato che martedì era arrivato al Ruggi di Salerno e le cui analisi effettuate in un primo momento avevano riscontrato la presenza di cocaina all’interno delle urine. Ora la Procura di Salerno vuole vederci chiaro.
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Un secondo test poi dall’esito negativo, esaminato al Cardarelli, ha fatto propendere per una terza e più approfondita verifica (attraverso un campione ematico per indagine a elevata sensibilità inviato ai laboratori del policlinico universitario Vanvitelli) che darà un responso più chiaro oggi. Riavvolgendo il nastro della vicenda si arriva proprio a martedì e alla corsa in ospedale: il neonato presentava febbre e nonostante la temperatura non molto alta, il suo “atteggiamento” era risultato “soporifero” con un aspetto rigido e molto pallido in viso. […]
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Dopo le verifiche sulla cartella clinica del neonato - venuto alla luce proprio all’ospedale di Salerno - i sanitari hanno appurato che la madre era una tossicodipendente: da qui gli ulteriori accertamenti sulle urine che hanno dato la positività alla cocaina. […]
La donna era già conosciuta per le problematiche e le condizioni di disagio in cui viveva. Una vicenda avvolta nel mistero su cui gli inquirenti mantengono, per ora, massimo riserbo anche perché, a quanto pare, la donna non allattava il figlioletto - come si era pensato inizialmente - circostanza che ha dunque portato a escludere il passaggio della sostanza tossica nel corpo del neonato attraverso il latte materno.
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[…] Poi, nuovamente, il buio su cui gli agenti della questura di Salerno vogliono fare luce: tanti i dubbi soprattutto sull’ambiente in cui ha vissuto il piccolo nei primi tre mesi di vita e anche sul trattamento riservatogli in famiglia.
Priorità assoluta però sono al momento le condizioni di salute del neonato (che non risulterebbe coperto dalle vaccinazioni obbligatorie neonatali): soltanto dopo, presumibilmente, si potrà risalire alle responsabilità della madre e potranno essere intraprese eventuali azioni giudiziarie nei suoi confronti. A destare preoccupazione sono proprio le condizioni (definite disperate) del bambino […]
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