TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A…
Estratto dell’articolo di Melania Rizzoli per “il Giornale”
È l’inizio di una nuova era, i vaccini contro il cancro sono diventati realtà. Derivati dall’evoluzione della classica immunoterapia, la strategia di cura che negli ultimi dieci anni ha rivoluzionato con successo la cura di molti tumori solidi e liquidi, i nuovi farmaci sono stati sintetizzati con la tecnica del Rna messaggero, sfruttata in emergenza e con grandi risultati durante la pandemia Covid, salvando milioni di vite.
Oggi questi nuovi vaccini stanno vivendo una seconda vita, che sarebbe in realtà la prima per cui sono stati ideati, ed iniziano ad essere usati come agenti terapeutici contro il bersaglio più temuto: i tumori maligni.
In Gran Bretagna migliaia di persone ammalate di cancro in stato avanzato sono state coinvolte ed arruolate, a spese del servizio sanitario pubblico, in una vasta sperimentazione che mette a disposizione vaccini prodotti con la tecnologia mRna, personalizzati caso per caso, e progettati per preparare il sistema immunitario di ogni singolo paziente oncologico selezionato, a riconoscere e distruggere tutte le cellule tumorali in circolo, in modo da debellare la malattia presente e ridurre a zero il rischio di recidiva.
Questo avveniristico programma è stato chiamato Cancer Vaccine Launch Pad ed è considerato terapeutico, nel senso che aspira alla guarigione dal cancro presente nell’organismo, e sono 30 gli ospedali che hanno aderito con grande ottimismo al progetto scientifico, con la speranza e l’obiettivo di ottenere risultati talmente straordinari, da promuovere in un breve futuro questa cura innovativa come terapia standard in tutto il mondo […]
Sviluppati nel decennio scorso come possibile nuova arma contro i tumori maligni, i vaccini mRna nacquero da una idea semplice e al contempo geniale, ovvero iniettare nel paziente oncologico delle informazioni per stimolare il corpo stesso a produrre le proteine necessarie a sviluppare una risposta immunitaria diretta finalizzata a distruggere solo ed esclusivamente le cellule in replicazione tumorale.
Tutti i vaccini usati finora sono prodotti medicali destinati alle persone sane per prevenire lo sviluppo di una malattia, in genere infettiva, mentre questi ad mRna contro il cancro hanno una funzione squisitamente terapeutica, sono destinati alle persone malate di tumore per curarlo e debellarlo, innescando una risposta immunologica contro una proteina specifica della cellula cancerosa, risparmiando tutte le cellule sane.
melania rizzoli foto di bacco (3)
La differenza con i farmaci immunoterapici utilizzati finora, che sbloccano il sistema immunitario provocando una risposta generalizzata e sistemica, sta nel fatto che questi nuovi vaccini mRna colpiscono solo un unico bersaglio preciso, ovvero le proteine tipiche dei vari tipi di tumore, rendendole inoffensive e quindi arrestando di fatto il loro effetto devastante.
La sperimentazione clinica inglese interessa diversi tipi di neoplasie maligne, come i tumori del polmone, del pancreas, della mammella, dell’ovaio, della testa e del collo, del colon e il melanoma, tutti in fase avanzata.
Per ogni caso viene valutata la possibilità di mutazioni del tumore e di conseguenza viene realizzato il vaccino specifico per ogni singolo paziente, e dai primi dati trapelati la terapia vaccinica ha già portato, non solo ad evitare le recidive post-operatorie, che in genere si sviluppano entro un anno, ma ad una riduzione del rischio di metastasi e di morte del 44%, in pazienti considerati in precedenza non più trattabili con le classiche terapie oncologiche.
L’era dei vaccini a mRna contro il cancro è agli albori ma è già iniziata, non sono ancora una strategia di prevenzione, cioè di impedire la formazione della malattia, ma sono un’arma considerata efficace per stroncare il tumore già in atto, iniziale o metastatico, tenendo accesa la risposta immunitaria di ogni paziente, indotta dal vaccino, per far sì che le proprie cellule di difesa possano sconfiggere la malattia, anche in combinazione con la terapia adiuvante degli anticorpi monoclonali, i farmaci intelligenti da anni utilizzati con successo in molti tipi di neoplasie, e tali associazioni contribuiranno in un prossimo futuro a migliorare sempre di più il controllo delle neoplasie maligne che fino ad oggi non avevano farmaci specifici.
In Italia da diversi anni questa tecnica personalizzata a bersaglio è stata sperimentata con successo ed alterne fortune da Michele Maio, direttore del Centro di Immuno-Oncologia presso il Policlinico Le Scotte di Siena, un pioniere in questo settore, che inizialmente ha concentrato i suoi sforzi soprattutto nei confronti del melanoma al III e IV stadio ad alto rischio di recidiva, combinando il vaccino mRna con gli anticorpi monoclonali, per stimolare risposte più valide contro le proteine tipiche di questa neoplasia, e questa sua strategia ha portato a risultati più che incoraggianti anche in altri tipi di neoplasie trattate, ottenendo addirittura guarigioni impensabili fino a un decennio fa.
In tutto il mondo la pandemia del Covid-19 ha dato notevole impulso alla tecnologia basata sull’mRna per avviarla in campo oncologico, e negli ultimi anni la metodologia è stata raffinata con l’approccio personalizzato […]
Naturalmente il cancro è molto più difficile da affrontare con un vaccino rispetto ad una malattia infettiva, ma grazie alla determinazione di centinaia di scienziati che da anni hanno creduto nelle potenzialità di questa nuova tecnica, l’elenco delle sperimentazioni è destinato ad aumentare, l’area di ricerca di questo settore è in rapida evoluzione, e ci aspettiamo progressi e risultati davvero significativi nei mesi a venire.
Una speranza concreta per i milioni di pazienti aggrediti dal cancro in fase iniziale od avanzata, una malattia una volta considerata incurabile, poi curabile ed oggi addirittura guaribile.
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