L.Ram. per “Il Messaggero”
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Arriva il regalo del Cashback, il meccanismo di rimborsi di Stato pensato dal governo di Giuseppe Conte per incentivare l'utilizzo delle carte di credito con l'obiettivo di ridurre l'evasione. Uno scopo che non sembra essere stato raggiunto e che ha privato invece lo stato di quasi un miliardo di euro in un momento di emergenza per il Paese. Soldi che probabilmente potevano essere utilizzati in modo più produttivo.
LO SPRECO
Molti sono stati i dubbi sollevati da più parti sull'utilità del Cashback, che in tanti considerano uno spreco di risorse pubbliche - 4,7 miliardi lo stanziamento complessivo per il programma - e un trasferimento di risorse a favore dei ricchi.
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Una grossa fetta dei rimborsi finisce infatti a una fascia di cittadini benestanti e dunque, è la tesi degli oppositori, i fondi potevano semmai essere destinati alle fasce meno abbienti, soprattutto in un periodo in cui la pandemia ha messo in crisi le entrate di molte famiglie.
mario draghi
Inoltre molte delle operazioni che danno diritto a un rimborso sarebbero state fatte comunque con carta (soprattutto nei supermercati). Quello che sembra emergere è dunque soprattutto il fallimento dell'obiettivo di aumentare l'utilizzo della moneta di plastica, con il contante che resta dominante. Fra l'altro nessun paese ha adottato un meccanismo simile al Cashback ideato da Conte.
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Perplessità che hanno spinto il governo di Mario Draghi a stoppare il programma. L'interruzione è partita dal primo luglio scorso (il meccanismo dei rimborsi doveva durare altri due periodi di sei mesi).
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I pagamenti dei premi del primo semestre sono invece partiti proprio in questi giorni. La Consap, la società pubblica che gestisce vari servizi per conto del governo, ha avviato i versamenti. Complessivamente l'importo che verrà restituito ai partecipanti al programma nel primo semestre 2021 è di oltre 893 milioni in favore di 6.041.953 beneficiari.
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Dopo la metà di agosto erano già partiti circa due terzi dei bonifici, con 3,8 milioni di pagamenti effettuati per un totale di 569 milioni di euro. Gli ultimi, secondo le previsioni, stanno per essere liquidati «ma serviranno alcuni giorni per i consueti tempi tecnici d'accredito affinché gli ultimi utenti pagati vedano l'importo sul conto», sottolinea la Consap. Il bonus, di massimo 150 euro, spetta a chi nel primo semestre del 2021 ha effettuato almeno 50 acquisti tracciati.
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Per partecipare era necessario scaricare l'app Io dei servizi pubblici e registrare le carte di pagamento. Ogni acquisto effettuato con moneta di plastica e app (ma non i sistemi di pagamento via smartphone Google pay e Apple pay che sono stati tenuti fuori) consente di accumulare il 10% dell'importo speso, fino a un massimo di 15 euro per singola transazione. Si ha diritto al premio accumulato solo se alla fine del periodo si è raggiunto il numero minimo di 50 transazioni valide.
BANCOMAT ALLA STAZIONE DI SERVIZIO
Quasi nove milioni sono stati in tutto i cittadini che si sono iscritti al programma, 16 milioni gli strumenti di pagamento attivati e 822 milioni le operazioni elaborate. Circa 8 milioni invece gli utenti con transazioni valide, ma circa un quarto non ha raggiunto il minimo delle 50 operazioni nel semestre e quindi non ha diritto al bonus.
I CONTROLLI
Non sono invece ancora stati avviati i pagamenti del superpremio da 1.500 euro destinato ai 100 mila utenti che hanno effettuato più acquisti con carte di credito nei primi sei mesi del 2021. Il jackpot - per essere tra i fortunati bisogna aver fatto almeno 787 strisciate nel semestre - verrà erogato nel mese di novembre, dopo una serie di verifiche che sono ancora in corso.
benzina E PAGAMENTI ELETTRONICI
Diversi furbetti hanno infatti effettuato molti micropagamenti per scalare la classifica e l'intenzione è quella di eliminare tutte le operazioni sospette. I primi a dare l'allarme, a inizio anno, erano stati alcuni gestori di pompe di benzina, che avevano visto un proliferare di micropagamenti. Da qui la decisione di cancellare le operazioni ingiustificati. In caso di accrediti mancati o inesatti entro il 31 agosto sarà comunque possibile presentare un reclamo.