Pierluigi Panza per il "Corriere della Sera"
Il lotto 229 dell' asta n. 409 della Casa Ansorena doveva essere battuto oggi alle ore 18. Ma questo lotto, che era in elenco tra altri 1.483 nel catalogo a stampa dell' asta, non c'è più nel catalogo online e non sarà battuto. Come mai? Quali i motivi del ritiro?
L'INCORONAZIONE DI SPINE
Le vicende legate alle aste sono sempre misteriose, ma partiamo dalla dichiarazione della qualificata Casa d' asta di Madrid: «Il lotto è stato ritirato perché dobbiamo fare verifiche e studiare più approfonditamente il pezzo. I proprietari avevano dei dubbi». Il lotto 229 sembrava uno dei tanti bei quadri, un olio su tela di 111 x 86 centimetri intitolato «La Coronación de espinas» attribuito al circolo di José de Ribera (secolo XVII). Base d' asta: 1.500 euro.
José de Ribera, noto come lo Spagnoletto, è un pittore seguace del caravaggismo: è a Roma dal 1608 e a Napoli dal 1616, passando dall' essere personalità irrequieta dai «costumi licensiosetti» all' assumere una collocazione di prestigio in società. Ma perché il ritiro del pezzo?
Dal racconto di Vittorio Sgarbi emerge una storia singolare. Il 25 marzo Sgarbi apprende da Antonello di Pinto, artista e docente, che c' è, secondo lui, «un dipinto di Mattia Preti all' attenzione di un antiquario»; invia una immagine dell' opera a Sgarbi per chiedere una perizia. «Io la vedo, capisco che l' opera è di Caravaggio e penso, con l' aiuto di un finanziatore, di portarlo in Italia». L' antiquario, che conosce i proprietari del dipinto, pensa di acquistarlo a centinaia di migliaia di euro.
sgarbi al telefono foto di bacco (1)
«L' altro ieri di Pinto mi chiama per avvertirmi che l' antiquario è a Madrid e io gli rispondo che lo acquisterò in asta. Ieri mattina mi manda un altro messaggio informandomi che il quadro è stato ritirato, forse per eccesso di offerte».
Non c' è possibilità di verificare questo aspetto, ma la dinamica è questa: se un quadro passa in asta a un prezzo basso nessuno se ne preoccupa, ma se sale di prezzo il rischio è di un intervento che lo costringa a stare nel Paese in cui si trova (la Spagna). Ritirandolo, i proprietari potrebbero venderlo a chi vogliono e se è accreditata la tesi che si tratti di Caravaggio «il prezzo potrebbe essere 100-150 milioni se lo vendi a un privato tipo Thyssen e 40-50 se lo vendi al Prado», afferma Sgarbi.
L' attribuzione al Merisi non si basa solo su perizia da connoisseur ma sulla interpretazione di alcuni documenti.
Caravaggio Ecce Homo - Madrid
Questo sarebbe l'«Ecce homo» dipinto per il cardinale Massimi di cui Caravaggio stesso scrive: «Io Michel Ang.lo Merisi da Caravaggio mi obligo pingere all Ill.mo Massimo Massimi per essere stato pagato un quadro di valore e grandezza come è quello ch' io gli feci già della Incoronazione di Crixto ... 25 Giugno 1605» (Archivio fam.Massimi, Roma). Gli storici Bellori e Baldinucci riferiscono a fine Seicento che quest' opera era in Spagna. Roberto Longhi identificherà l' opera con l'«Ecce homo» della collezione Doria custodito a Palazzo Bianco di Genova.
«Per me - afferma Sgarbi -, è invece questo: qui l' impronta di Caravaggio si vede dallo sguardo brutale dell' uomo a sinistra e dalla mano che trattiene il panneggio rosso della stola: questo motivo è la firma indiscutibile del Merisi».
Pierluigi Panza
Quello di Genova cesserebbe di essere Caravaggio.
Tutti d' accordo? No. Nicola Spinosa, grande studioso di pittura napoletana del Seicento, dissente: «Non è Caravaggio; si pensa che lo possa essere perché la figura in primo piano replica l' Ecce homo del Museo di Prato attribuito a Caravaggio da Mina Gregori e di cui esiste una copia. Secondo me il quadro è di un caravaggesco di alta qualità, più che Ribera. Non si possono fare nomi di questa importanza; se fosse di Ribera la sua quotazione partirebbe da 200 mila euro». Chi vivrà, vedrà.
Ma in genere, quando un' opera viene ritirata da un' asta difficilmente la si rivede.
vittorio sgarbi racconta caravaggio (2) vittorio sgarbi racconta caravaggio (3) Caravaggio Ecce Homo - Genova