Elmar Bergonzini per www.gazzetta.it
GERMANIA ELIMINATA DAL MONDIALE
Rabbia, delusione, incredulità. Così si risveglia la Germania dopo l’eliminazione, la seconda di fila, nella fase a gironi dei Mondiali. Era successo nel 2018, è capitato ancora nel 2022. Il tutto dopo aver vinto il torneo nel 2014. Una storia che ricorda molto da vicino quella dell’Italia, campione nel 2006, poi eliminata al primo turno sia nel 2010 che nel 2014. Eppure in Germania non c’è tanto preoccupazione per il futuro, più che altro c’è incomprensione del presente.
GERMANIA COSTA RICA
Perché quei giocatori che con il Bayern Monaco in Champions League fanno bene, in nazionale faticano. Neuer, Kimmich, Goretzka, Müller, Sané, Gnabry, Musiala: erano 7 i bavaresi in rosa, l’unico a emergere però è stato il più giovane, quello che ha vinto meno. Oltre a Musiala, gli altri non si sono visti, non hanno inciso. Hanno tradito. Ancora una volta.
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LA SQUADRA
I principali media tedeschi raccontano, dalla sconfitta con il Giappone all’esordio, di una squadra divisa in tanti gruppetti. Giocatori del Bayern contro quelli del Dortmund (presenti in 5), giovani contro veterani, attacco contro difesa. "La fine di una squadra canaglia", titola Sport1, che punta il dito contro l’atteggiamento dei calciatori. "In rosa c’erano giocatori che hanno vinto la Champions, che hanno dominato la Premier League, che sono diventati campioni del mondo. Ma non ha funzionato nulla".
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Non c’è serenità nello spogliatoio, al punto che già contro il Giappone Flick venne criticato per la decisione di togliere Gundogan, considerato il migliore in campo, per mettere Goretzka. "Un cambio fatto per non scontentare il giocatore del Bayern e non per motivi tecnico-tattici", hanno lamentato i media. Flick sarebbe troppo buono, troppo accomodante, accusa rivolta in passato pure a Löw. Al tecnico viene imputato anche di non aver capito che era arrivato il momento di cambiare modo di giocare: da quando si è ritirato Klose la Germania non ha un vero attaccante d’area di rigore.
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Mancano i gol. La stampa aveva chiesto l’inserimento di Füllkrug al posto di Müller ma è rimasta inascoltata. Risultato: il primo, in 66 minuti giocati, ha segnato due gol e servito un assist. Il giocatore del Bayern ha giocato più del triplo (204 minuti) senza servire assist né segnare. Pure qui, probabilmente, nelle decisioni del tecnico ha contato il nome dei giocatori più che il loro stato di forma.
Anche per questo l’atmosfera nello spogliatoio è talmente incandescente che la Dfb ha deciso di ripartire già venerdì: "Con l’umore che abbiamo, restare qui un giorno in più non ha senso", ha spiegato il direttore sportivo della nazionale tedesca Oliver Bierhoff. La sensazione è che certi giocatori meno stanno insieme meglio è.
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LA FEDERAZIONE
Sotto accusa anche la Dfb e Bierhoff: "La polemica sulla fascia arcobaleno non è stata affrontata per tempo, peggio ancora: è divampata fino a diventare argomento principale fra i giocatori a poche ore dall’esordio col Giappone", scrivono i media.
La Bild è durissima: "La data 1 dicembre 2022 è quella che rappresenta la fine di una grande nazione calcistica. Quattro volte campioni del mondo, tre volte campioni d’Europa. Ma tutto questo non c’è più. E ne sono responsabili federazione, tecnico e giocatori. Bierhoff ha fallito il compito di riportare la Germania ai vertici. Fra Mondiali ed Europei è il terzo torneo di fila che falliamo miseramente". Kicker e Bild sottolineano il fatto che la Spagna ha fatto di tutto per non vincere la partita con il Giappone.
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"Agli spagnoli conviene così". Anche Müller ha precisato che "solo teoricamente avevamo la qualificazione in mano, perché se avessimo vinto 8-0 saremmo passati al 100%, ma anche quando si è in forma vincere con quello scarto non è semplice. C’era quindi la sensazione che il passaggio del turno dipendesse da noi, in realtà la partita fra Spagna e Giappone era decisiva in caso di vittoria degli asiatici". L’atteggiamento della squadra di Luis Enrique è stato notato e sottolineato in Germania, ma è troppo tempo che la nazionale tedesca delude per spiegare solo così l’eliminazione.
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Rüdiger ha provato a spostare l’attenzione dalla partita della Spagna: "Dobbiamo pensare a noi, pesa la sconfitta col Giappone. Anche in una partita da dentro o fuori come con la Costa Rica abbiamo incassato due gol. Difensivamente non abbiamo fatto bene, non funzioniamo. Avere talento non basta, spero che ora sia chiaro. Bisogna essere sporchi, avere fame". Anche Kimmich fa autocritica: "Non si può sempre parlare di sfortuna, negli ultimi anni abbiamo sprecato tante occasioni. E secondo me oggi avremmo potuto vincere 8-0".
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I VIP
Lothar Matthäus punta il dito contro Bierhoff: "Sono anni che siamo in difficoltà, lui dovrebbe essere la guida. Credo sia giusto porsi delle domande anche sulla sua posizione". Michael Ballack fa invece il nome di Flick: "Tutte le figure all’interno della Dfb dovrebbero essere valutate. Fra queste c’è anche Flick. Bisogna discutere di tutti. Non bisogna fare come nel 2018 quando il presidente della Dfb disse che, dopo aver ragionato, si continuava con Löw". Il processo insomma è appena cominciato. Perché in Germania hanno bisogno di smaltire rabbia, delusione, incredulità. Anche per risolvere il problema legato ai risultati degli ultimi anni.
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