Testo di Carlo Mondonico

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L’Italia ha perso uno dei più grandi artisti e interpreti italiani di musica elettronica internazionale. È mancato domenica 18 marzo, a soli 43 anni, a causa di un malore, Federico Franchi in arte Zenith Dj. Musicista, produttore e dj. di fama mondiale, era famosissimo soprattutto nel nord Europa, come in Belgio, Olanda e Germania, dove intratteneva migliaia di persone nei più grandi festival di electronic dance music, techno e rave.

Franchi ha iniziato la carriera giovanissimo, da autodidatta, poi si laurea in conservatorio presso la Berklee, con 2 master in “Armonia” e “Pro Tools”, e diventa uno dei più grandi esponenti di musica elettronica e pioniere del genere Hard trance e Hardstyle.

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Uno dei suoi più grandi successi è il brano “Cream”, firmato con il suo nome Federico Franchi, che ha venduto milioni di copie ed è stato ripreso e mixato dal rapper Pitbull con il singolo “Krazy”, entrato nella colonna sonora del film Fast and Furious 4, raggiungendo la Top 30 della Billboard Hot 100 (la principale classifica musicale americana).

In 20 anni di carriera i suoi brani hanno suonato nei migliori Club di tutto il mondo e anche se stimato da colleghi ed esperti di musica elettronica, in Italia non ha mai riscontrato lo stesso successo che ha avuto all’estero, dove veniva accolto come le grandi star, accompagnato da autisti e scortato da guardie del corpo che lo “proteggevano” dai numerosi fan.

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Eppure Federico Franchi ha composto tutte le sue musiche nella sua città, Monza, dove ha sempre vissuto.

Fede, come lo chiamavano gli amici, era un’artista geniale, e come tale era anche una persona molto sensibile che non ha avuto una vita facile. Quando non era impegnato all’estero trascorreva le giornate nella sua casa-studio, un appartamento che all’interno aveva una stanza insonorizzata “galleggiante” dove si rinchiudeva per produrre circondato da una collezione di sintetizzatori e mixer rarissimi che hanno fatto la storia della musica Dance. Lí Zenith Dj. sperimentava e produceva i suoi capolavori utlizzando tecnologie all’avanguardia ma anche i suoni delle vecchie tastiere analogiche, che a suo dire “cambiano melodia a seconda della giornata, come noi esseri umani”.

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Negli ulitimi anni aveva creato un mega studio di produzione nella sua città, Monza, dove musicisti e producer arrivavano da ogni parte del mondo per poter lavorare al suo fianco e con la sua consulenza. Perché lui era uno dei migliori al mondo anche se in Italia lo sapevano in pochi.

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