Commozione di Esposito. pic.twitter.com/EoH3blEPDg
— dyd (@dydsix) 21 dicembre 2019
Gran gesto di #Lukaku che lascia calciare il rigore al giovane #Esposito. Penalty realizzato e 3 0 #Inter.
La Curva Nord omaggia poi Romelu con un coro.#InterGenoa pic.twitter.com/jeUmbl4HAO
— LucaLeoni1 (@luca_leoni1) 21 dicembre 2019
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Francesco Persili per Dagospia
“Non ho dormito stanotte, non potevo segnare una serata migliore di questa”. Sebastiano Esposito, con gli occhi lucidi e la voce rotta dall’emozione, parla a 'Sky' dopo il primo gol in serie A all’esordio da titolare.
Dedica la rete alla madre ("Mi sono commosso appena l'ho vista, il gol è per lei"). Ringrazia la famiglia, l'Inter, Conte e Lukaku che gli ha lasciato il rigore (“Una persona fantastica, 'mi ha detto vai convinto e fai gol').
L’interista più giovane di sempre a segnare a San Siro incassa i complimenti di Conte ("Da quest'estate a oggi è cresciuto tanto. Ha un avvenire importante, in più ha una famiglia che lo aiuta a mantenersi sul giusto binario”) e ricorda tutti i sacrifici fatti, i panini mangiati prima degli allenamenti: "Nella vita non bisogna mai mollare ma c’è ancora tanto su cui lavorare". Un presente da 'baby boom', un futuro da Predestinato. Stasera a San Siro è nata una stella.
INTER GENOA
Simone Zizzari per corrieredellosport.it
Un poker per un Natale da capolista. L’Inter di Conte travolge a San Siro il malcapitato Genoa e riaggancia in testa alla classifica la Juventus chiudendo al meglio il suo 2019. La doppietta di un meraviglioso Lukaku, il primo sigillo del predestinato Esposito su rigore e la ciliegina di Gagliardini danno il via alla festa interista che va in vacanza nel modo migliore, regalando una serata di festa ai propri tifosi. Protagonisti assoluti del match quei due lì davanti. Il bomber belga non sorprende ormai più (13 gol all’attivo in serie A, è il secondo miglior marcatore dopo Immobile), Esposito è la novità più piacevole.
Il giovane, chiamato a sostituire lo squalificato Lautaro Martinez, si toglie la soddisfazione più grande segnando un gol che vale tantissimo: a 17 anni e 172 giorni è il secondo marcatore più giovane di sempre con la maglia dell’Inter in Serie A, alle spalle di Mario Corso (17 anni, 97 giorni contro il Bologna, nel 1958). Per il Genoa è notte fonda. Penultimo in classifica con la miseria di tre punti accumulati nelle ultime otto partite, per Thiago Motta la breve avventura sulla panchina del Genoa è già ai titoli di coda.
La partita stenta a decollare nonostante un predominio pressoché assoluto dell’Inter. I nerazzurri dominano il campo ma in modo sterile e nella prima mezz’ora arrivano con scarsa pericolosità dalle parti di Radu.
L’atteggiamento molto accorto dei liguri non favorisce lo spettacolo ma permette al Genoa di arginare almeno inizialmente le offensive dell’Inter. La strategia di Conte per provare ad aggirare la densità in mediana imposta da Thiago Motta è giocare soprattutto sugli esterni, Candreva in particolare. Nei venti minuti iniziali si vede solo un tentativo di Esposito dal limite senza troppe pretese e due chance per Gagliardini neutralizzate dall’attento Radu. Per sbloccare l’equilibrio serve la giocata del campione che, puntuale, arriva alla mezz’ora esatta.
Candreva dalla destra pennella in area un cross morbido per la testa di Lukaku, bravo ad insaccare con una conclusione precisa e angolata. E’ la rete che rompe gli equilibri e costringe il Genoa ad aprirsi, abbandonando la strategia “traffico da ora punta” messa in campo nella fase iniziale. Il problema dell’ex Thiago Motta è che l’Inter raddoppia due minuti dopo la rete di Lukaku. L’attaccante belga è ancora il protagonista assoluto: difesa di palla eccellente in area genoana e appoggio all’accorrente Gagliardini che con una botta di destro infila il 2-0 che, di fatto, chiude la pratica. L’atteggiamento del Genoa continua ad essere troppo remissivo e Handanovic si gode la partita mangiando pop-corn: il guantoni del capitano nerazzurro resteranno lindi.
La ripresa si apre con una colossale chance sprecata da Lukaku su un regalo difensivo di Romero. L’attaccante, però, spara clamorosamente su Radu in uscita disperata divorandosi il facile tris. Il 3-0 fallito spegne la veemenza nerazzurra permettendo al Genoa di affacciarsi (finalmente) con pericolosità in area interista. Sanabria riesce ad impegnare per la prima volta Handanovic con un destro potente dal limite che il portiere devia in angolo. Thiago Motta inserisce Rovella per Jagiello ma un minuto dopo le fiammate liguri vengono spente sul nascere dal 3-0 nerazzurro. Siamo al 63’ quando Agudelo stende Gagliardini in modo evidente, per Pairetto non ci sono dubbi: è rigore.
Sul dischetto va Esposito invece di Lukaku e il baby fenomeno non si fa pregare, la conclusione è perfetta. San Siro esplode di gioia per festeggiare la prima rete in serie A del suo campioncino. Dall’altra parte il neo entrato Rovella si mette in mostra con due conclusioni pericolose respinte prima da Handanovic e poi da… Lukaku, utile anche in difesa. La festa di Conte si fa ancora più ricca a 70’ quando Romelu il gigante si inventa un gol da fuoriclasse assoluto con una sassata di sinistro che si infila sotto il sette dell'incolpevole Radu. E’ il poker che suggella una superiorità imbarazzante. Il Genoa è già negli spogliatoi, Conte ne approfitta per regalare minuti al rientrante Sensi al posto di Gagliardini. Al triplice fischio la festa nerazzurra è grande: il regalo più grande è un Natale in testa, a pari punti con la Juve di Ronaldo.
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