Guido De Carolis per il “Corriere della Sera”
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La storia non è finita. Romelu Lukaku che torna all'Inter a gennaio non è una follia di mercato, ma la voglia matta del centravanti belga, stanco dopo meno di cinque mesi del Chelsea e del suo allenatore tedesco, Thomas Tuchel, con cui c'è una distanza siderale.
In una lunga intervista concessa a Matteo Barzaghi, in onda integralmente oggi su Sky dopo le anticipazioni di ieri sera, l'ex attaccante nerazzurro si è sfogato, ha chiesto scusa ai tifosi interisti per il modo in cui se n'è andato, ha detto a di voler tornare in Italia nella sua ex squadra.
lukaku scudetto
«Fisicamente sto bene, meglio di prima. Non sono però contento della situazione. Il mister ha scelto di giocare con un altro modulo, io devo soltanto non mollare e continuare a lavorare». Chiaro l'attacco a Tuchel, al suo modo di giocare.
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Ad agosto Lukaku è stato venduto dall'Inter al Chelsea per 115 milioni con un ingaggio di circa 12 milioni netti a stagione. Tra infortuni e Covid, nei cinque mesi con i Blues, «Big Rom» ha disputato in Premier League solo 13 partite, non tutte da titolare, segnando solo 5 reti.
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Un altro mondo rispetto alla serie A e all'Inter, di cui era il re incontrastato. A ripensare a qualche mese fa sembra passata una vita. «Quello che è successo non doveva succedere così. Come ho lasciato l'Inter, come ho comunicato con i tifosi, questo mi dà fastidio. Quando sono andato via non era il momento giusto. Adesso penso sia giusto parlare. Ho sempre detto che ho l'Inter nel cuore, tornerò lì, lo spero veramente.»
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«Questo è il momento di far sapere alla gente che cosa è successo veramente. Voglio chiedere scusa ai tifosi dell'Inter, il modo in cui sono andato via doveva essere diverso. Dovevo parlare prima ai tifosi: le cose che hanno fatto per me, per la mia famiglia, per mia madre, per mio figlio, sono cose che rimangono per me nella vita. Spero davvero, nel profondo del mio cuore di tornare all'Inter, non alla fine della mia carriera, ma a un livello ancora alto, per vincere di più».
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Il ritorno di Lukaku all'Inter oggi è complicato, per ragioni economiche e tecniche. La dirigenza nerazzurra esclude che si possa concretizzare un prestito fino a giugno, anche per non turbare equilibri interni allo spogliatoio. Suonano però in altro modo le parole pronunciate qualche settimana fa dal ds, Piero Ausilio. «Lukaku? In prestito lo riprenderei».
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Il centravanti va oltre e racconta. «Dopo che abbiamo vinto lo scudetto sono andato dai dirigenti e ho chiesto il rinnovo. A Milano stavo bene, non hanno voluto». In realtà l'Inter non ha potuto, non aveva la forza economica di accontentare Lukaku e rifiutare un'offerta da 115 milioni. Il suo addio non è legato a quello di Conte.
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«No, l'unica cosa era il rinnovo. Sapevo che con Inzaghi allenatore l'opportunità di vincere sarebbe rimasta, per lui il prossimo step è lo scudetto. Non sono andato al Chelsea perché Conte è partito. Se mi avessero proposto il rinnovo sarei a Milano». Farlo rientrare non sarà semplice, il Chelsea non lo regalerà in prestito. Marotta di colpi imprevedibili ne ha già fatti, trasformare una suggestione in un affare concreto non è poi così impossibile.
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