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    “E’ RIMASTO 15 MINUTI VICINO AL CADAVERE DI REBELLIN. CON LA SALIVA HA PROVATO A CANCELLARE DAL PARAURTI I SEGNI DELLA COLLISIONE” - WOLFGANG RIEKE, IL CAMIONISTA RESIDENTE IN GERMANIA CHE IL 30 NOVEMBRE SCORSO TRAVOLSE E UCCISE IL CAMPIONE DI CICLISMO, SARÀ ESTRADATO IN ITALIA - LE CARTE DELL'INCHIESTA: “LE TELECAMERE HANNO RIPRESO TUTTO. È DEL TUTTO “INSENSIBILE A QUALSIASI FORMA DI SCRUPOLO” E IL SUO COMPORTAMENTO DENOTA UNA “STUPEFACENTE ASSENZA DI ALCUN SEGNALE DI RIMORSO”


     
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    Estratto dell’articolo di Andrea Priante per corrieredelveneto.corriere.it

     

    davide rebellin davide rebellin

    Wolfgang Rieke, il camionista residente in Germania che il 30 novembre scorso travolse e uccise il campione di ciclismo Davide Rebellin, sarà estradato in Italia. La decisione risalirebbe in realtà al mese scorso, quando il giudice tedesco decise di rimetterlo in libertà (con obbligo di firma) dopo che, per una manciata di giorni, era finito in carcere in esecuzione del mandato di cattura europeo emesso a maggio dal gip di Vicenza. Ora spetta alle autorità dei due Paesi concordare tempi e modi perché sia consegnato ai carabinieri.

     

     Wolfgang Rieke, l'uomo che ha investito Davide Rebellin

    Nei giorni scorsi il suo difensore, l’avvocato Andrea Nardin, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Venezia chiedendo che la misura cautelare venga annullata o per lo meno sostituita con gli arresti domiciliari.

     

    davide rebellin davide rebellin

    L’udienza è fissata per il 14 luglio. «È disponibile a collaborare con le autorità – spiega Nardin - e non ha alcuna intenzione di sottrarsi al procedimento giudiziario: rispettiamo le decisioni dei magistrati ma in questi otto mesi Rieke è sempre rimasto a casa, in Germania, e non fa neppure più il camionista, visto che l’azienda di autotrasporti per la quale lavora l’ha adibito a mansioni amministrative. A nostro avviso, quindi, è evidente che non sussista più alcun rischio di fuga né che possa ripetere lo stesso reato».

     

     

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    Le telecamere del ristorante hanno ripreso tutta la scena

    Davide Rebellin e la moglie Davide Rebellin e la moglie

    E a proposito di telecamere, quelle del ristorante hanno ripreso l’intera scena e «l’ottima qualità delle immagini», si legge sull’ordine di arresto, consente di notare come «immediatamente dopo l’urto con il ciclista, il mezzo effettua un evidente sobbalzo». Dettaglio che contrasta con quanto sostiene Rieke, e cioè di non essersi accorto di aver investito un uomo. Il camionista frena, scende dal mezzo lasciando lo sportello aperto, e si dirige «a piedi verso il corpo esamine» di Rebellin. Intanto nel parcheggio arrivano altre auto e Rieke risale sul camion e lo posteggia qualche metro più in là. Di nuovo scende, e stavolta si mette a parlare con alcuni dei presenti e insieme «si avvicinano ai resti della bicicletta per poi avvicinarsi anche alla salma».

     

    La saliva usata per cancellare le tracce dell'incidente, poi la fuga

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    Accade qualcosa di sconcertante, che per gli investigatori rappresenta il primo tentativo del tedesco – a pochi minuti dal dramma – di nascondere le proprie colpe: «Il conducente(…) dopo essersi passato la mano sulla bocca, l’aveva strofinata per due volte contro il paraurti, nell’obiettivo di eliminare (con la saliva, ndr) le tracce derivanti dalla collisione con il ciclista».

     

    Le telecamere lo mostrano mentre tentenna ancora un po’ nel parcheggio, poi «con passo deciso» risale sul camion e riparte «a velocità sostenuta», tanto da salire con le ruote sul muretto spartitraffico e iniziare la fuga.

    la bici di davide rebellin dopo l incidente. 1 la bici di davide rebellin dopo l incidente. 1

     

    È rimasto vicino al cadavere per quindici minuti

    Finora si è sempre ipotizzato che Rieke fosse scappato quasi subito, ma dall’ordinanza del gip si scopre che in realtà è rimasto a pochi metri dal cadavere per ben quindici minuti. Da Montebello, l’autotrasportatore si è diretto prima a Montorso, dove ha caricato del materiale, e poi in una ditta di logistica di Verona. Infine, ha raggiunto la Germania. E anche qui emerge una novità: mentre la polizia diramava l’avviso di ricerca del suo camion, lui avrebbe «evitato le arterie stradali e autostradali principali – scrive il magistrato - in modo da raggiungere il proprio Paese passando per rotte secondarie, così evitando i controlli che nel frattempo erano stati predisposti».

     

    Per il giudice «è del tutto insensibile»

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    Il resto sono cose note: lui che raggiunge Recke, il rimorchio che viene sostituito e le tracce di sangue lavate con un detergente aggressivo. Infine il mandato di arresto europeo, notificatogli dalle autorità tedesche il mese scorso. Per il giudice di Vicenza, Wolfgang Rieke è «del tutto insensibile a qualsiasi forma di scrupolo» e il suo comportamento denota una «stupefacente assenza di alcun segnale di rimorso». Ritratto severo. Resta da capire se reggerà alla prova del Riesame.

     

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