Cesare Giuzzi per il “Corriere della sera”
FRANCESCO PELLE
Ciccio Pakistan se n' è andato di notte. Aiutato da qualcuno, magari arrivato da San Luca. Lui, boss in carrozzina, non ha mai spezzato il legame con l' Aspromonte nonostante i dieci anni trascorsi a mille chilometri di distanza. Perché da Milano ha continuato a rivestire un ruolo di vertice nel clan Pelle-Vottari. Quello della strage di Duisburg e della faida durata 16 anni.
Francesco Pelle, 42 anni, è latitante da un mese. L'11 giugno, dopo che la Cassazione ha confermato la condanna all' ergastolo per la faida di San Luca, i poliziotti si sono presentati nel suo appartamento al terzo piano del condominio «Monte Bianco» di via Palanzone, vicino all' ospedale Niguarda, per arrestarlo.
Ma hanno trovato solo la moglie Annunziatina Morabito con le valigie già pronte. La notizia della fuga è arrivata dal massmediologo Klaus Davi che era in parola per un' intervista. «I giudici si sono accaniti perché siamo calabresi», lamenta la moglie che s' è trasferita nella natia Africo. Per lei una denuncia per «procurata inosservanza della pena».
FRANCESCO PELLE
Pelle da anni era in cura al Niguarda per le lesioni riportare alla colonna vertebrale nell' agguato subito nel 2009 ad Africo. Paralizzato dalla vita in giù, costretto su una sedia a rotelle. Una condizione che gli aveva evitato il carcere, ma con il rigetto del ricorso bis in Cassazione contro la sentenza «Fehida», si sarebbero aperte le porte di una cella di alta sicurezza.
Il boss in carrozzina era già sparito, subito dopo il suo ferimento avvenuto il 31 luglio 2006 quando i proiettili dei rivali Nirta lo colpirono sulla veranda di casa. Due anni dopo era stato arrestato dai carabinieri del Ros nella clinica Maugeri di Pavia, dove per tutti era «Pasqualino», sfortunato calabrese vittima d' un incidente d' auto. Contro Pelle c' era un' ordinanza di custodia legata alla strage di Duisburg.
FRANCESCO PELLE
Secondo i magistrati, dopo il suo ferimento, avrebbe ordinato una vendetta passata alla storia della 'ndrangheta come la «Strage di Natale» nella quale morì la moglie di Giovanni Nirta, Maria Strangio. Evento che ha dato poi il via all' agguato in Germania: sette morti del clan Vottari. Ciccio Pakistan Pelle era ai domiciliari per curare in day hospital le lesioni alla schiena. Prima in via Val Maira, 15. Poi in via Palanzone, 18. Infine il solo obbligo di dimora con divieto di uscire dopo le 20. Disposizioni che Pelle, assistito dai legali Salvatore Silvestro e Giovanni Aricò, non aveva mai sgarrato. Il sospetto è che possa trovarsi in una clinica privata, sempre sotto falso nome.