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E se anche la Premier League fosse una bolla speculativa? La domanda potrebbe essere più che spontanea leggendo il rapporto diffuso da The Athletic sulla solidità finanziaria del calcio inglese. Il quotidiano scrive infatti che la maggior parte dei club è “fortemente dipendente” dai loro proprietari per quanto riguarda la liquidità a disposizione. I club inglesi devono ai loro proprietari 2,6 miliardi di sterline. Diversi club poi sono debitori con altri club di “importi significativi, con il rischio di un fallimento sistemico del ‘castello di carte’ “.
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Mentre i proprietari di club spesso assorbono le perdite e forniscono iniezioni di denaro a proprie spese, questo debito potrebbe essere richiamato in qualsiasi momento. Queste rilevazioni sono frutto di un indagine condotta da Lcp, una delle principali società di consulenza a Londra che ha sviluppato TransferLab, lo strumento di scouting dei giocatori utilizzato da club e agenzie.
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Uno dei coautori del rapporto ha dichiarato a The Athletic: «Questi risultati mostrano che il calcio maschile in Inghilterra è in condizioni precarie e perché il miglioramento della sostenibilità finanziaria e della trasparenza è davvero importante. È necessario un cambiamento, inclusa una migliore regolamentazione, e crediamo che le nostre raccomandazioni farebbero davvero la differenza».
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Come prevedibile, resiste l’egemonia dei “Big Six”: City, United, Liverpool, Chelsea, Arsenale e Tottenham. Questi rappresentano circa il 48% sul totale degli introiti del calcio inglese (circa 6,5 miliardi di sterline totali).
A preoccupare di più è la Championship, la Serie B inglese, che secondo il rapporto si fonda su “una ‘cultura del gioco d’azzardo’ in cui i club spendono ingenti somme per cercare di conquistare la promozione in Premier League. La Championship sta correndo “di gran lunga il rischio finanziario maggiore“.
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Sorprendentemente, gli esempi virtuosi in Premier sono Manchester City e Chelsea: “Il rapporto rileva che il cambio di proprietà del Chelsea nel 2022 ha contribuito a una significativa riduzione del debito del proprietario, portando a un “punteggio finanziario notevolmente migliorato”. Il club più a rischio il Brighton che sarebbe “un esempio di alto livello di affidamento sui finanziamenti forniti da un singolo proprietario. Ciò rappresenta un potenziale rischio per la sostenibilità finanziaria se le circostanze del proprietario dovessero cambiare“.