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    E SE SPREMESSIMO UN PO’ LE BANCHE? – MENTRE SI DISCUTE DEGLI EXTRA-PROFITTI DELLE SOCIETÀ ENERGETICHE, ZITTE ZITTE LE BANCHE FESTEGGIANO IL VIOLENTO RIALZO DEI TASSI BCE. DAL 1° LUGLIO A FINE 2023, I GUADAGNI DEGLI ISTITUTI NON SARANNO LONTANI DAI 10 MILIARDI DI EURO CHE IL GOVERNO DRAGHI CONTESTA A CHI VENDE ELETTRICITÀ E GAS – L’ASPETTO PIÙ STRIDENTE È CHE UNA GROSSA FETTA DI QUESTI PROFITTI È "GARANTITA" DAL REGOLATORE, PER LE DISTORSIONI TRA LE MISURE DI POLITICA MONETARIA ULTRAESPANSIVE…


     
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    Estratto dall’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”

     

    BCE BCE

    Mentre la discussione sugli extra-profitti delle società che vendono elettricità e gas naturale ferve, nel dibattito su come tassarli (giusto in teoria, anche se la prassi spesso si presenta più bislacca), l'opinione pubblica ignora gli extra-profitti che porterà alle banche il violento rialzo dei tassi Bce. Un importo che gonfia i riparati forzieri e riporta in auge la colonna del Passivo nei bilanci, dopo un decennio di tassi zero in cui si è rincorsa solo la redditività dell'Attivo, trasformando molti istituti in negozi finanziari a caccia di commissioni.

     

    L'ammontare di questi extra-profitti è incerto, ma si può dire senza sbagliare troppo che, dal 1° luglio a fine 2023, l'ordine non sarà lontano dai 10 miliardi di euro che il governo Draghi contesta al settore energia. L'aspetto più stridente è che una grossa fetta di questi profitti è "garantita" dal regolatore, per le distorsioni tra le misure di politica monetaria ultraespansive intraprese nel decennio partito con il "whatever it takes" di Mario Draghi e il violento rialzo dei tassi avviato in estate per frenare l'inflazione.

     

    L'arbitraggio sui tassi Tltro

    INFLAZIONE INFLAZIONE

    Il meccanismo che sta facendo lieti i banchieri, e in prospettiva i loro investitori, è quello che segue. Da otto anni la Bce concede montagne di denaro a tassi negativi alle vigilate europee, per tenere il credito fluido. Ci sono ancora 2.200 miliardi di euro erogati dalle aste "Tltro" della Bce in circolazione, di cui circa 450 miliardi in capo a istituti italiani (solo la Francia ha tirato più soldi).

     

    Il tasso di questa provvista è articolato, ma si può sintetizzare che nel 2021 e fino a giugno 2022 sia stato attorno al -1%, e da allora sia stato tagliato al -0,5%, perché la banca centrale ha sospeso un incentivo legato alla pandemia.

     

    CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI

    Le banche incassano 50 punti base di interesse sui prestiti Tltro che la Bce accorda loro, in sostanza: anche se vanno dedotti i costi del "tiering", introdotto tre anni fa per penalizzare gli eccessi di liquidità non trasferita a imprese e famiglie in forma di crediti; ma il tiering, che non remunera il primo nocciolo duro della liquidità, ha impatti marginali per il fatto che le maggiori banche hanno enormi masse liquide oggi.

     

    Soprattutto, gli aumenti recenti di tassi hanno portato a "zero" il Deposit facility rate, richiesto dalla vigilanza alle banche che parcheggiano i miliardi inerti - oltre 300 per le italiane quotate - presso la stessa Bce.

     

    CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI

    Uno studio di Deutsche Bank ha calcolato che la remunerazione netta dei 331 miliardi di euro di raccolta Tltro (è la fetta delle prime sette banche italiane) si attesti oggi al +0,5/0,6%. Significa, a spanne, che ci sono fino a 2,7 miliardi di euro lordi di maggiori introiti solo dal parcheggio di liquidità. Dedotto un 30% di imposte siamo a 1,9 miliardi di euro di maggiori utili, senza un euro in più di costo, né di capitale a rischio.

     

     La stima vale più di un quinto degli utili netti aggregati di tutto il settore bancario italiano nel 2021, e pari a circa 9 miliardi. Agli "extraprofitti Bce" si sommeranno, poi, gli aumenti dei margini di interessi dovuti all'allargamento degli spread: il tasso Euribor 3 mesi, principale indicatore dei prestiti bancari in Europa, è passato nel corso del terzo trimestre 2022 da -0,191% a +1,193%, un'altalena prodigiosa di 138 punti base in un trimestre, che dopo un decennio sta riportando il segno più davanti a quasi tutte le passività bancarie.

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    Un effetto destinato ad ampliarsi, dato che a ottobre la Bce alzerà ancora i tassi (il mercato si aspetta tra 50 e 75 punti base in più), e a dicembre dovrebbe esserci il quarto rialzo dell'anno, di altri 50 punti base. […]

     

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