Estratto dell'articolo di Lara Sirignano per www.corriere.it

TERESA SPANO

Le ha messo una massiccia dose di psicofarmaci nel purè e poi le ha stretto le mani attorno al collo e l’ha strangolata. Un delitto pianificato nei particolari da una ragazzina di 17 anni di Bagheria che la notte tra l’1 e il 2 gennaio scorsi ha ucciso la madre, Teresa Spanò, una insegnate elementare molto nota nella cittadina alle porte di Palermo. […] Oggi il gup di Palermo l’ha condannata a 20 anni di carcere in abbreviato, due in più di quelli richiesti dalla Procura dei minorenni.

TERESA SPANO

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Gli inquirenti avevano infatti accertato che la 17enne aveva già cercato di assassinare la madre avvelenandola. La donna però era riuscita ad arrivare in ospedale lamentando una intossicazione e si era salvata. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, per mesi fra madre e figlia, che vivevano insieme senza altre presenze familiari, c’erano stati continui litigi. L’ultimo sarebbe scoppiato alle tre della notte di Capodanno.

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Fu la diciassettenne, la mattina intorno alle 8 del giorno dopo, a lanciare l’allarme. «Venite ho ucciso mia madre», disse al telefono. Poi, di fronte ai sanitari del 118 e alla Polizia, cercò di dare una nuova versione dei fatti. «E’ stata lei a suicidarsi con quelle pillole dopo avere tentato di strangolarmi». Sul comodino della stanza da letto vennero trovati alcuni farmaci anti depressivi. Ma gli investigatori capirono che qualcosa nel racconto della ragazza non quadrava. A cominciare proprio dai segni trovati sul collo della madre, che sembravano ribaltare, come una sorta di gioco di specchi, la ricostruzione dei fatti della ragazza.

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