Leonardo Martinelli per “la Stampa”
jacques bouthier
Ovviamente, lo sapevano tutti com' era Jacques Bouthier. Uno degli uomini più ricchi di Francia, 75 anni, una fortuna creata dal niente nell'assicurazione, era «un porco» con le donne, sottolineano oggi tanti dei suoi dipendenti (anonimi) ai media. «Quando lo incrociavi, per una donna, meglio non essere giovane e carina - ricorda oggi una dirigente di Assu 2000, il suo gruppo, ribattezzato Vilavi nel gennaio scorso -. Era incapace di stare zitto, t' infliggeva riflessioni pesanti e oscene. E come rideva il codazzo dei suoi collaboratori». Insomma, lo scandalo sorprende fino a un certo punto, anche se nessuno arrivava a immaginare che pagasse «schiave del sesso» minorenni, a sua disposizione in un appartamento a Parigi.
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Bouthier è in carcere da sabato, accusato di una serie di capi d'accusa, tra cui «violenza e aggressione sessuale su minori» e «tratta di esseri umani». E dire che, fino a quel momento, agli occhi del francese medio, l'uomo era solo il prototipo del self-made man, che nel 1975, nel giardino davanti a casa, a Noisy-le-Sec, periferia popolare di Parigi, aveva messo su un bungalow in legno, dove aveva iniziato a vendere polizze assicurative.
assu 2000
Oggi Vilavi ne gestisce 720mila, ha 1800 dipendenti e un patrimonio personale stimato a 160 milioni di euro. Senza laurea, ma intraprendente e chiacchierone, il baby-boomer Bouthier è stato sempre uno sportivo, da giovane campione di salto con l'asta, quando faceva il militare. Ha fatto costruire una palestra all'avanguardia per i lavoratori nella sede del gruppo.
Nel marzo scorso a un commissariato parigino si è presentata Kenza, 22 anni, nata in Marocco, che su Bouthier ha raccontato un'altra storia. Aveva sedici anni quando, giunta da poco in Francia, l'imprenditore cominciò ad avere rapporti sessuali retribuiti con lei, che fece poi trasferire in un suo appartamento. Lì sostituì un'altra ragazza, sulla ventina, troppo vecchia ormai....
jacques bouthier
Kenza ha libertà di movimento, ma per anni deve sottoporsi agli appetiti sessuali dell'uomo, che la porta perfino in club di scambisti oppure a fare sesso nel suo ufficio e nella famosa palestra aziendale. All'inizio dell'anno, Bouthier, a cui piacciono giovani, molto giovani, ha chiesto a Kenza di finirla lì, affidandole un'ultima missione: trovare una sostituta.
Sarà ancora una ragazza psicologicamente fragile, come lei, strappata alla strada, di 14 anni e di nazionalità rumena. Kenza, però, realizza un video compromettente del primo incontro con l'anziano signore e poi comincia a ricattarlo. E Bouthier, a sua volta, la minaccia pesantemente. Kenza ha paura e lo denuncia alla polizia, che per più di due mesi ha messo sotto controllo il suo telefono.
Al di là della pedofilia, è emersa una storia ancora più incredibile. Preso dal panico, Bouthier ha contattato un piccolo imprenditore delle costruzioni, suo fornitore, per chiedergli di procurarsi il video e di sequestrare Kenza e portarla di forza all'estero. Quest' uomo si è associato a un dipendente di Vilavi e anche a un ex poliziotto delle forze speciali del Gign.
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I tre non sono riusciti nell'intento, ma hanno inventato una storia per spillare soldi a Bouthier: la polizia sa tutto, ma se paghiamo un milione d'euro, lasceranno stare. È la moglie dell'imprenditore, al corrente della sua doppia vita, ad accertarsi che il bonifico sia effettuato. Alla fine, nei giorni scorsi, è scattato il blitz e tutti questi personaggi sono finiti in carcere, compresa la consorte di Bouthier. Secondo fonti vicino all'inchiesta, citate da diversi media francesi, avrebbero confermato il grosso dei fatti. Intanto, scorre il fiume di dichiarazioni anonime di chi sapeva che Bouthier era «un porco» e che ci provava con le ragazzine. E intorno a lui ridevano tutti. -