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    COME NASCE UN KILLER - SALVADOR ROLANDO RAMOS, AUTORE DELLA STRAGE IN UNA SCUOLA IN TEXAS DOVE HA UCCISO 19 BAMBINI E 2 ADULTI, ERA FIGLIO DI UNA TOSSICODIPENDENTE, VITTIMA DEI BULLI E BALBUZIENTE - UNA COMPAGNA DI SCUOLA HA RIVELATO: “DUE MESI FA HA PUBBLICATO UNA STORIA SU INSTAGRAM IN CUI URLAVA CONTRO SUA MADRE, CHE SECONDO LUI STAVA CERCANDO DI CACCIARLO DI CASA. NEL VIDEO SI VEDEVANO I POLIZIOTTI IN CASA E LUI CHE CHIAMAVA SUA MADRE ‘TROIA’” - ERA SPESSO AGGRESSIVO E CHE INVIAVA MESSAGGI INAPPROPRIATI ALLE DIPENDENTI DONNE…


     
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    Simona Siri per “la Stampa”

     

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    Aveva appena compiuto 18 anni, un'età nella quale negli Stati Uniti non si possono comprare alcolici. Armi invece sì. E infatti, pochi giorni dopo il suo compleanno avvenuto il 16 maggio, Salvador Rolando Ramos ha comprato legalmente due fucili automatici AR-15 e con quelli martedì scorso ha compiuto una strage, uccidendo diciannove bambini e due adulti della Robb Elementary School vicino a Uvalde, cittadina di quindicimila abitanti in Texas. Prima, a casa, aveva sparato e ferito la nonna.

     

    Un particolare che rende la dinamica di questa carneficina molto, troppo simile a quella avvenuta nella scuola elementare di Sandy Hook, a Newtown Connecticut, dove il 14 dicembre 2012 il ventenne Adam Lanza massacrò venti bambini e sei adulti, dopo che a casa aveva ucciso la madre Nancy.

     

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    Solitario e vittima di bullismo a causa della balbuzie di cui aveva sofferto da piccolo: è così che amici e parenti descrivono Ramos alla stampa, ai giornalisti accorsi in Texas per cercare di spiegare l'inspiegabile, per trovare una parvenza di movente. «Eravamo amici, fino a quando il suo comportamento ha iniziato a deteriorarsi», ha dichiarato Santos Valdez Jr al Washington Post.

     

    I due si conoscevano fin da bambini, passavano ore a giocare a Fortnite o Call of Duty. Fino a quando Ramos un giorno si è presentato a un appuntamento con l'amico con la faccia piena di tagli: se li era fatti da solo, con un coltello, per divertimento. Nella prima infanzia, sostengono gli amici, era stato soprannominato «pelon», che in spagnolo significa calvo, per i suoi capelli incredibilmente corti. Entrato nell'adolescenza, aveva incominciato a farseli crescere, forse proprio per dimenticare e far dimenticare il se stesso da piccolo.

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    Altri conoscenti riportano di una famiglia piena di problemi, una madre dipendente dalla droga, le frequenti visite della polizia, la nonna con cui Ramos era andato a vivere ma con cui non andava d'accordo.

     

    «Due mesi fa ha pubblicato una storia su Instagram in cui urlava contro sua madre, che secondo lui stava cercando di cacciarlo di casa» ha raccontato Nadia Reyes, una compagna della scuola superiore. «Nel video si vedevano i poliziotti in casa e lui che chiamava sua madre troia. Urlava e parlava con sua madre in modo davvero aggressivo».

    «Non era una persona molto sociale o almeno aveva smesso di esserlo dopo essere stato vittima di bullismo», ha dichiarato la cugina Mia. «Penso che a scuola non fosse mai stato a suo agio con nessuno».

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    Altri lo descrivono timido e riservato, spesso vestito di nero, troppo spesso preso in giro per come parlava, si vestiva o perché usava il mascara, fatto che gli aveva tirato addosso i soliti termini denigratori che si usano per le persone che si pensa siano omosessuali. «Da quando non andava più a scuola era peggiorato», ha detto sempre al Washington Post un altro amico, sottolineando come le troppe assenze gli avevano impedito di diplomarsi quest' anno insieme al resto della sua classe.

     

    la casa di ramos la casa di ramos

    Da febbraio aveva incominciato a lavorare presso la catena di fast food Wendy. I colleghi hanno dichiarato al Daily Beast che era spesso aggressivo e che inviava messaggi inappropriati alle dipendenti donne. «Tranquillo e antisociale», sono i termini usati per descriverlo «e a volte era molto scortese con le ragazze».

    E poi la passione per le armi. Su Instagram già un anno fa Ramos aveva postato le foto di due fucili automatici AR-15 che erano nella sua «lista dei desideri».

     

    ramos si avvicina alla scuola ramos si avvicina alla scuola

    Quattro giorni fa, le immagini dei due fucili con la didascalia: «Le mie armi». Il suo profilo è stato bloccato dalle autorità subito dopo la strage, non prima di aver svelato particolari inquietante. Secondo gli investigatori prima di recarsi alla Robb Elementary School Ramos avrebbe preannunciato l'attacco su Facebook e taggato sulla foto dei fucili una giovane donna con cui poi si sarebbe scambiato dei messaggi. «Ritieniti fortunata», si legge nello scambio che è stato ripreso dal New York Post. La risposta: «No, mi fai solo paura. Ti conosco appena e metti il mio nome sopra a una foto di armi».

     

    le armi postate da ramos sui social le armi postate da ramos sui social

    «Sto per farlo», si legge nel messaggio successivo scritto da Ramos qualche ora più tardi. E poi «te lo dico prima delle 11» in risposta al messaggio della donna che gli chiedeva che cosa stesse per fare. L'ultimo messaggio di Ramos è delle 9.16 del mattino della strage. Il primo colpo all'interno della stessa classe, quella dove moriranno diciannove bambini, viene sparato alle 11.30. «Lo conoscevo appena», ha dichiarato la donna. «L'unico motivo per cui gli ho risposto è che avevo paura».

     

    Il nonno, Ronaldo Reyes, a ABC News ha detto che non sapeva che suo nipote avesse acquistato due fucili né che li tenesse in casa. In quanto persona con precedenti condanne penali, a Reyes non è permesso avere armi e se avesse saputo avrebbe denunciato il nipote alla polizia.

     

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    «Non so neanche come abbia imparato a usarle», ha detto. Il primo acquisto risale al 17 maggio: un fucile AR-15 acquistato online sul sito Daniel Defense. Il giorno successivo, Ramos ha acquisto 375 munizioni, secondo fonti citate da Click2Houston. Il 20 maggio ha comprato un altro fucile da un rivenditore locale. Questo secondo fucile è stato trovato all'interno dell'auto abbandonata martedì in un fosso prima della strage. L'altro, quello acquistato online, è stato ritrovato all'interno della scuola, dove Ramos è stato colpito e ucciso dalla polizia. Sul sito web Yubo, racconta il The Daily Dot, ci sarebbe ancora la ricevuta dell'acquisto. Prezzo pagato: 1,780 dollari.

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