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    CARAMBA, CHE PORCONE! – È STATO CONDANNATO A SETTE ANNI DI CARCERE L’EX CAPITANO DEI CARABINIERI CHE ADESCAVA MINORENNI SUI SOCIAL OFFRENDOGLI SOLDI E SMARTPHONE IN CAMBIO DI SESSO – I FATTI RISALGONO AL PERIODO COMPRESO TRA IL 2013 E IL 2015 E IN ALCUNI CASI AVREBBE ANCHE PAGATO LE SPESE DEL VIAGGIO AD UN RAGAZZO PER INCONTRARLO A ROMA…


     
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    RISCHIA NOVE ANNI DI CARCERE IL CAPITANO DEI CARABINIERI ACCUSATO DI PROSTITUZIONE MINORILE E PEDOPORNOGRAFIA- https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/caramba-che-porcello-nbsp-rischia-nove-anni-carcere-capitano-273015.htm

     

    Giulio De Santis per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

     

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    Si è fatto inviare foto intime da minorenni adescati su internet e poi li ha convinti ad avere rapporti sessuali in cambio di soldi o della promessa di acquistare uno smartphone. Tentativo che A. C. - ex capitano dei carabinieri condannato in primo grado a sette anni di carcere - non ha portato a termine per contrattempi dell'ultimo minuto. C., 39 anni, è stato sospeso dall'Arma in via precauzionale in attesa dell'esito del procedimento davanti alla Cassazione.

     

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    I reati per cui il militare è imputato, sono pornografia e prostituzione minorile. Il tribunale, oltre alla condanna, ha stabilito inoltre che sia interdetto per il resto della vita da ogni struttura pubblica o privata, come le scuole, frequentata da minorenni. Il pubblico ministero Delio Spagnolo aveva chiesto nove anni di carcere. I ragazzi adescati all'epoca dei fatti sono tre maschi, tutti minorenni, ma mai di eta inferiore ai 16 anni. Tuttavia non è stato possibile risalire al l'identità di alcuni giovani conosciuti su internet dall'imputato. «Siamo soddisfatti dell'esito del processo», ha sottolineato l'avvocato Vincenzo Perticaro, legale di una delle parti civile.

     

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    La vicenda risale al periodo compreso tra il 2013 e il 2015. Il momento preferito dall'ufficiale per cercare le prede è sempre stato la sera. Talvolta è andato nei locali notturni. Più spesso, arrivato a casa, ha acceso il pc e ha iniziato a navigare tra i social network, creando dei profili fake per nascondere la sua identità. In alcune occasioni, come ha ricostruito l'accusa, si è celato dietro identità femminili, svelando chi fosse solo in un secondo momento. In altre, in cui è riuscito a carpire la fiducia dei ragazzi, ha proposto loro lo scambio di foto hard, invitandoli a fare degli scatti proprio al momento della conversazione.

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    L'invio di immagini intime è avvenuto senza il pagamento di somme di denaro. Ad alcuni di loro è arrivato a offrire soldi o smartphone, condizionando il pagamento a una prestazione sessuale. Qualcuno non viveva a Roma e a questi C. ha pagato le spese del viaggio. Poi però, in tre occasioni, qualcosa è andata storto, e l'accordo tra il militare e i minorenni è saltato all'ultimo istante. In particolare a far andare all'aria gli appuntamenti è stato il ripensamento dei ragazzi.

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    Il militare era accusato anche di aver avuto dei rapporti intimi con due sedicenni. Ma in entrambi i casi l'imputato è stato assolto dalla quinta sezione collegiale del Tribunale «perché il fatto non sussiste». Il militare è stato assolto anche dall'accusa di aver ceduto droga a uno dei ragazzi.

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