Da “la Stampa”
assorbenti
Perché le donne dovrebbero pagare quando hanno il ciclo? «Non è equo e non è giusto che siano penalizzate per una funzione corporea naturale». A pensarla così, dando un importante segno di civiltà e aggiungendo un tassello verso una ancor lontana parità tra i generi, è il parlamento scozzese, che martedì ha approvato una legge per rendere gratuiti e disponibili i prodotti sanitari per tutte le donne. È la prima nazione al mondo a compiere questo passo.
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La Germania, finora, ha solo detassato il prodotto, con un provvedimento in vigore dal primo gennaio: l' Iva è passata dal 19% (quella prevista per le merci di lusso, come sigarette e vino) al 7% (la quota applicata sui prodotti di necessità giornaliera). In Scozia, gli assorbenti saranno disponibili nei luoghi pubblici, come ad esempio i centri comunitari, i club giovanili, e anche nelle farmacie. Il costo stimato per lo Stato sarà di 24,1 milioni di sterline (28,6 milioni di euro).
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La legge si chiama Period Products Scotland Bill, è stata votata con 112 sì, nessun contrario e un astenuto, e attende la sua approvazione definitiva. I membri del parlamento scozzese ora possono proporre emendamenti.
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«Un segnale verso la parità»
Durante il dibattito, la presentatrice del disegno di legge Monica Lennon ha dichiarato che approvare questa legislazione sarebbe un «momento fondamentale per la normalizzazione del periodo femminile in Scozia e sarebbe un vero segnale tangibile su quanto seriamente consideriamo le questioni di genere e la parità».
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Il collega Alison Johnstone ha lanciato una domanda provocatoria: «Perché nel 2020 la carta igienica è considerata un bene di prima necessità, ma i prodotti necessari alle donne per il periodo del ciclo no? Essere penalizzati economicamente per via di una funzione corporea naturale non è equo o giusto».
Nel 2018, la Scozia è diventata la prima nazione al mondo a fornire prodotti sanitari gratuiti in scuole, college e università. I prodotti sanitari nel Regno Unito sono attualmente tassati al 5%. Già il primo ministro David Cameron aveva dichiarato di voler porre fine alla cosiddetta «tassa sui tamponi», ma a frenarlo è stata l' Unione europea, che impone una tassazione uniforme per categorie di prodotti.
ASSORBENTI
E l' Italia? Assorbenti e pannolini per i bimbi restano beni di lusso, con l' Iva al 22%, al pari di articoli di abbigliamento, sigarette, vino e altri prodotti non di prima necessità. La Tampon tax è stata introdotta nel 1973, dal 12% l' aliquota è passata al 22%. L' unica cosa che è stata abbassata, finora, è l' Iva per gli assorbenti compostabili e biodegradabili e sulle coppette, prodotti spesso cari e utilizzati da una minoranza di donne.
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