Valerio Renzi per roma.fanpage.it
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Per vent'anni ha percepito la pensione d'invalidità e l'indennità di accompagnamento, ma ci vedeva perfettamente. Protagonista della vicenda la moglie di un ammiraglio della Marina Militare che per due decenni è riuscita a truffare l'Inps, per la quale la donna era completamente cieca. La falsa cieca però è stata scoperta, ma solo dopo aver però incassato la bellezza di 200.000 euro, e ieri è stata condannata a 16 mesi di carcere. Il giudice ha comminato una pena inferiore alla richiesta del pm Mario Pesci, che aveva chiesto 3 anni e 2 mesi di carcere, e dichiarato estinto il reato per tutto il periodo precedente all'11 aprile 2011.
La vicenda si trova oggi sulle pagine romane del quotidiano la Repubblica, raccontata in un pezzo firmato da Francesco Salvatore, che spiega come la donna sia effettivamente affetta da "neuropatia ottica ereditaria di Leber", che porta a un'improvvisa perdita della vista. Una patologia che secondo l'accusa e il giudice però non sarebbe completamente invalidante, da qui la condanna.
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Ma il legale della donna, Pierluigi Galella, annuncia nelle dichiarazioni riportate dal giornale la volontà di fare ricorso per quella che secondo la sua assistita sarebbe una colossale ingiustizia: "Attende il deposito della motivazione per la proposizione dell'appello, riscontrando nel dispositivo reso un grave contrasto con la copiosa documentazione medica in atti del processo, attestante la gravissima patologia dalla quale è affetta, con compromissione totale della visita". La Guardia di Finanza però ha documentato la signora attraversare la strada da sola, visitare negozi facendo shopping e un'altra serie di attività che non sarebbero compatibili