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    E VOI AVETE UN “AMICANTE”? - UN LETTORE SCRIVE AL “VENERDÌ”: “HO CONSTATATO CHE C'È UNA NUOVA PAROLA DA AGGIUNGERE AI GIORNI NOSTRI, LA PAROLA "AMICANTE", CIOÈ QUELLE PERSONE CHE SI VEDONO PER FARE DELLE COSE INSIEME O DEL SESSO. NON SI TRATTA DI “SVELTINE” E NEANCHE DI VOLER COSTRUIRE DELLE STORIE” - LA RISPOSTA DI NATALIA ASPESI: “LA MIA IMPRESSIONE, ASSOLUTAMENTE SENZA RISCONTRI, È CHE…”


     
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    Da “il Venerdì - la Repubblica”

     

    QUEGLI "AMICI DI LETTO", SEMPRE PIÙ DIFFUSI

    Sono un agente immobiliare, mi occupo di affitti di appartamenti e, gestendo tante case e incontrando tante persone, ho constatato che c'è una nuova parola da aggiungere ai giorni nostri, la parola "amicante", credo di averla inventata io per specificare quelle persone che fanno una propria vita totalmente separata e che a volte si vedono con un altro/a per fare delle cose insieme e talvolta per fare sesso.

     

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    Non si tratta di amanti tradizionali in cui qualcuno ha una relazione stabile da un'altra parte, non si tratta di "sveltine" e non si tratta neanche di voler costruire delle storie. Quando ho chiesto a delle ragazze con cui avevo confidenza, mi hanno detto tutte che sicuramente quello non diventerà una storia vera. Molti sono degli ex, che in attesa di trovare un'anima gemella continuano a rivedere come "amicanti" la persona con cui stavano e che sicuramente non vogliono più avere come fidanzato/a.

     

    Potrà anche succedere che alcune si trasformino o ridiventino legami fissi, ma questo non toglie lo spirito del modo di fare, per cui si esce per andare al cinema, ci si va magari con il gruppo o con altri e si va un'oretta con l'Amico di Letto per tornare poi alla propria singola vita, completamente slegati dall'amante, a frequentare altre persone e magari cercare un vero Amore.

     

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    Risposta di Natalia Aspesi

    Credo che da noi questo amichevole uso del sesso esista, ovvio, ma non sia molto diffuso, come lo è nei Paesi nordici, almeno guardando le loro affascinanti fiction. La mia impressione, assolutamente senza riscontri, è che anche in questa casualità ci sia comunque la promessa di una storia, perché anche in questi casi in cui la storia poi non c'è, bisogna almeno piacersi, desiderarsi. Quanto al fatto che questa constatazione derivi dalla sua professione, lei ci rivela che esistono ancora quelli che si chiamavano pied-à-terre che ogni giovanotto dovizioso e certe signore leste, soprattutto se sposati, possedevano per le avventure di un'ora.

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