Giuseppe Spatola per “Libero quotidiano”
Calci e pugni al volto e alla testa, fendenti scagliati con coltelli e catene, dopo aver accerchiato la «preda» che aveva «osato» calpestare il suolo del centro di Monza perché era zona loro. Così agiva il branco, una baby gang ispirata a un violento gioco online che è stata sgominata dalla questura di Monza: sei gli arresti scattati a seguito di un' ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip brianzolo. Alle indagini, coordinate dal Pm Carlo Cinque, hanno collaborato il Reparto Prevenzione Crimine Lombardia e squadre cinofile e della Polizia Scientifica.
LA BABY GANG GTA DI MONZA
Le posizioni dei minori sono al vaglio del Tribunale per i minorenni di Milano. L'operazione, denominata «G.T.A. Monza», per richiamare il nome del videogioco Grand Theft Auto, ha previsto anche perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei giovanissimi. Gli arrestati sono tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di un tentato omicidio e di dieci rapine aggravate, oltre ai delitti di lesioni, furto, minacce gravi e spaccio di stupefacenti, reati tutti commessi a Monza tra il marzo 2018 ed il gennaio 2019.
La gang si ispirava nelle sue gesta a Grand Theft Auto, un gioco per console che è possibile però trovare anche nella versione online che solo nell' ultima edizione venduta ha totalizzato oltre 100 milioni di copie. "Controllo del territorio" e "forza intimidatoria del branco": sono i due elementi caratterizzanti la baby gang. Le indagini durate diversi mesi hanno quindi portato la squadra Mobile brianzola ad arrestare 6 tra minorenni e maggiorenni con accuse molto pesanti, tra cui appunto il tentanto omicidio, spaccio di droga e rapina aggravata.
GTAV GRAND THEFT AUTO CINQUE
EPISODI CONTESTATI
Almeno 10 gli episodi di rapina che gli investigatori sono riusciti a ricostruire in collaborazione con il reparto prevenzione crimine della Lombardia, e il supporto delle unità cinofile e la Scientifica.
NOME E TATUAGGI
I sei arrestati, giovani residenti a Monza e nell' hinterland, sono tutti appartenenti allo stesso gruppo, che si era dato anche un nome identificativo: in città infatti erano noti come la «compagnia del Centro» o "compagnia del Ponte". Le indagini condotte sul campo con intercettazioni e pedinamenti hanno delineato come le vittime scelte, spesso coetanei, fossero persone considerate deboli. Dall' altro lato invece, la prevaricazione messa in atto dal branco arrivava a far desistere i malcapitati da ogni tentativo di resistenza e a cedere alle richieste dei balordi.
Tra coloro che hanno subito le aggressioni violenti dei ragazzi "del Ponte" anche un senzatetto malmenato e derubato dei suoi pochi averi. Secondo quanto accertato dai magistrati il gruppo agiva con un fine ben preciso: imporre il proprio controllo sul centro di Monza, come testimoniano alcuni episodi in cui è stata pronunciata la frase: "Questa è la nostra zona".
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Durante le perquisizioni sono stati sequestrati telefoni cellulari ed altri oggetti personali degli indagati, che saranno utili per un eventuale seguito dell' operazione. Non solo.
Per dare un senso di appertenenza ai componenti del gruppo, la banda aveva scelto un tatuaggio di numeri che una volta chiusi e accostati i palmi permetteva di leggere la scritta «Acab» (acronimo di «All Cops Are Bastards», «tutti gli sbirri sono bastardi», ndr). Come «trofei» per le aggressioni rapinavano i malcapitati di sigarette, cuffie per Iphone e cellulari. Una carriera criminale che è finita in manette alla Questura di Monza.