cristiano ronaldo
Luca Valdiserri per www.corriere.it
Che cosa ha fatto “sbroccare” Cristiano Ronaldo per portarlo a mettersi contro il Mondo Real dopo la vittoria della terza Champions League consecutiva, la sua quinta in carriera e la tredicesima del club madridista? Basta un nome: Neymar. Le dichiarazioni del portoghese ai microfoni di BeIn Sports, nel dopo gara, sono state esplosive, visto che ha parlato al passato: “È stato molto bello giocare nel Real Madrid.
neymar
Nei prossimi giorni darò una risposta ai tifosi, che sono sempre stati al mio fianco. Godiamocela: noi, Zidane, lo staff. Il futuro dei giocatori non è importante in questo momento. Mi riposo e vado con la nazionale portoghese al Mondiale. Poi vedremo cosa accadrà». Poi, in zona mista, ha rincarato la dose: “Non è una questione di denaro, è qualcosa che viene da lontano. Non è stato il momento perfetto per parlare, forse, ma di sicuro sono stato onesto e per questo motivo non ho niente di cui pentirmi. Non parlo tanto, ma quando lo faccio parlo sul serio. Florentino? Non ho niente da dirgli, lo saluto da buon professionista come sono sempre stato. Resterò a Madrid? Non posso assicurare nulla. Non mi nascondo, nei prossimi giorni parlerò”.
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I problemi con il presidente
I problemi con il presidente Florentino Perez sono, sostanzialmente, due: il contratto di CR7 e la corte sotterranea che sta facendo a Neymar, identificato come l’erede naturale al Real. Primo problema: Cristiano guadagna 21 milioni di euro netti all’anno, più bonus che lo portano a 25. Però Messi al Barça ne prende 30 e Neymar al Psg addirittura 33. CR7, così, si sente “umiliato”.
Dopo la vittoria del Real nel Mondiale per club, in inverno, gli “sherpa” di Florentino hanno incontrato CR7 e il suo entourage, proponendo altri bonus da 9 milioni (il totale adesso fa 34, un milione più di Neymar) ma legati a risultati del club e personali. Cristiano l’ha presa come un’offesa personale e da qui il riferimento “è qualcosa che viene da lontano”. Secondo problema: Marca ha scritto e nessuno ha mai smentito che CR7 ha una clausola rescissoria da un miliardo di euro, messa proprio per evitare un nuovo caso Neymar, passato dal Barça al Psg per 222 milioni ma con il trucco della sponsorizzazione per i Mondiali del Qatar.
florentino perez cristiano ronaldo
La Uefa ha prima chiuso gli occhi, di fronte a quella che è stata una clamorosa scorrettezza nei confronti di chi agisce davvero nelle regole del Financial Fair Play, ma adesso è stata costretta ad aprire un’indagine sul Psg (che sarà condannato) e a mettere un “paletto” da 100 milioni al massimo differenziale tra entrate e uscite nel corso di una sessione di mercato. Chi compra CR/ a un miliardo, insomma, deve vendere per 900 milioni. Il presidente Perez è stato tranchant: “La cosa più importante è sempre il club. Cristiano? Ha un contratto fino al 2021”. E ha 33 anni, anche se in campo ne dimostra di meno. Con la solita modestia, ma non andando lontano dalla verità, il portoghese dice di avere “un’età biologica di 23”.
Florentino Perez
Il caso Ronaldo ha scatenato la buriana del fanta-calciomercato. È un tentativo di alzarsi lo stipendio? Ci sono dietro la Cina o il Giappone, come per Iniesta? O un clamoroso ritorno al Manchester United? O uno scambio di maglie tra CR7 e Neymar, con Psg e Real interessate? Questa è l’ipotesi più gustosa, naturalmente, ma per quale motivo il Psg dovrebbe cedere un giocatore di 26 anni per uno di 33, anche se si chiama Cristiano Ronaldo?
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