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    ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA "NOTA VERBALE" DEL VATICANO SUL DDL ZAN CONSEGNATA ALL’AMBASCIATA ITALIANA - IL PASSAGGIO CHIAVE: "LA CRIMINALIZZAZIONE DELLE CONDOTTE DISCRIMINATORIE PER MOTIVI 'FONDATI SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE, SULL’IDENTITÀ DI GENERE' AVREBBERO L’EFFETTO DI INCIDERE NEGATIVAMENTE SULLE LIBERTÀ ASSICURATE ALLA CHIESA CATTOLICA E AI SUOI FEDELI DAL VIGENTE REGIME CONCORDATARIO..."


     
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    Giovanni Viafora per www.corriere.it

      

    Eccola la «nota verbale», l’atto diplomatico con cui il Vaticano ha chiesto alla «Parte italiana» (così viene definita) di intervenire sul ddl Zan per «trovare una diversa modulazione del testo», che «continui a garantire il rispetto dei Patti Lateranensi». Due pagine prive di firma ma con in calce il timbro della Segreteria di Stato, che sono già un documento storico. La forma è «sobria», ma la sostanza invece pesa.

    NOTA VERBALE DEL VATICANO SUL DDL ZAN NOTA VERBALE DEL VATICANO SUL DDL ZAN

     

    La Santa Sede si muove su due piani: uno giuridico, l’altro teologico. Da un lato si citano gli articoli del Concordato che il ddl metterebbe a repentaglio; ma dall’altro si fa riferimento a «espressioni della Sacra Scrittura (...), che considerano la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina».

     

    Si afferma, in sostanza, che l’interpretazione della sessualità è sottratta alla comprensione storica. Appartiene cioè — e in questo riecheggia un lessico ratzingeriano, in verità tutt’altro che unanimamente condiviso dal mondo cattolico — a quel nucleo «indisponibile» della religione. Dunque, non negoziabile.

    Ecco il testo integrale.

     

    NOTA VERBALE

    La Segreteria di Stato, sezione per i Rapporti con gli Stati, porge distinti ossequi all’Ecc.ma Ambasciata d’Italia e ha l’onore di fare riferimento al disegno di legge N.2005, recante «misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità», il cui testo è stato già approvato dalla Camera dei Deputati il 4 novembre 2020 ed è attualmente all’esame del Senato della Repubblica.

    NOTA VERBALE DEL VATICANO SUL DDL ZAN NOTA VERBALE DEL VATICANO SUL DDL ZAN

     

    Al riguardo la Segreteria di Stato rileva che alcuni contenuti dell’iniziativa legislativa — particolarmente nella parte in cui si stabilisce la criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi «fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere» — avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario.

     

    Ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina.

     

    NOTA VERBALE DEL VATICANO SUL DDL ZAN NOTA VERBALE DEL VATICANO SUL DDL ZAN

    Tale prospettiva è infatti garantita dall’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica italiana di Revisione del concordato lateranense, sottoscritto il 18 febbraio 1984. Nello specifico, all’articolo 2, comma 1, si afferma che «la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica». All’articolo 2, comma 3, si afferma ancora che «è garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».

     

    La Segreteria di Stato auspica pertanto che la Parte italiana possa tenere in debita considerazione le suddette argomentazioni e trovare una diversa modulazione del testo normativo continuando a garantire il rispetto dei Patti Lateranensi, che da quasi un secolo regolano i rapporti tra Stato e Chiesa e ai quali la stessa Costituzione Repubblicana riserva una speciale menzione. La Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati, si avvale della circostanza per rinnovare all’Ecc.ma Ambasciata d’Italia i sensi della sua alta considerazione.

    Dal Vaticano, 17 giugno 2021.

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