Paolo Conti per il “Corriere della Sera – Edizione Roma”
carlo calenda by istituto lupe
Carlo Calenda, in tante semplificazioni mediatiche, viene immediatamente collocato in un’area unica, i Parioli. Diciamo così lo sfondo caro a tanti romanzi di Alberto Moravia e anche di Giorgio Montefoschi. Ma non è così semplice. Perché Calenda nasce, come ha raccontato in diverse interviste, nel quartiere Africano, per la precisione in via Piccinni. Le origini sono note: alta borghesia intellettuale romana, un nonno omonimo (Carlo) ambasciatore molto stimato, l’altro nonno materno il grande regista Luigi Comencini.
Il giovane Calenda vive in via Piccinni con il padre e la madre (l’economista e scrittore Fabio Calenda, la regista Cristina Comencini) fino ai 12 anni. Poi Borgo Pio, piazza Amerigo Capponi, letteralmente all’ombra del cupolone di san Pietro. Poi la famosa paternità precocissima a 16 anni, nuovo trasferimento stavolta sulla Salaria, ovvero Prato della Signora.
calenda tatuaggio
Liceo Mamiani in anni politicamente infuocati, partecipazione a più di una occupazione. Poi adesione alla Fgci. Ovviamente il centro di gravità è quell’area romana, appunto Parioli-Roma Nord. Ma Calenda, in diverse occasioni giornalistiche, ha tenuto a precisare di non aver mai trascorso le sue serate e nottate adolescenziali e giovani né in piazza Giochi Delfici né in piazza Euclide: anzi, ha rivendicato di aver coltivato molte amicizie negli anni adolescenziali nella borgata Fidene, il che ha un suo senso geografico pensando al periodo in cui viveva sulla Salaria.
Per chi non è romano significa aver evitato le due ideali piazze principali (Giochi Delfici e Euclide) di Roma Nord: quadrante della borghesia benestante, la stessa che (per capirci) l’estate gravita tra il Circeo, Sabaudia e l’Argentario.
CARLO CALENDA
Ora abita a due passi da piazza Barberini, cioè in via Rasella: cuore del centro storico, accanto anche a piazza di Spagna e quindi a Fontana di Trevi. Gira, ha raccontato, con un vecchio motorino usato e mai in macchina. Racconta di non aver mai dimenticato i sei mesi passati a Cinecittà quando ha girato col nonno Luigi Comencini, da esordiente però protagonista, il celeberrimo «Cuore televisivo» nel 1984 dove era il personaggio centrale di Enrico accanto ad attori del calibro di Johnny Dorelli, Giuliana De Sio, Bernard Blier e addirittura Eduardo de Filippo.
Un mosaico che renderebbe difficile sintetizzare tutto nei Parioli, anche se il quartiere è rientrato nelle cronache familiari: il padre Fabio, per anni collaboratore di Affari & Finanza, oltre che membro di importanti uffici di studi bancari, è stato uno dei truffati del cosiddetto Madoff dei Parioli, il finanziere Gianfranco Lande.
carlo calenda 2
Una importante amicizia paterna (e qui torniamo in area Parioli), quella con Luca Cordero di Montezemolo, apre a un giovane Carlo Calenda le porte per lavorare accanto a lui prima nello staff Ferrari e poi anche alla presidenza della Confindustria. Poco dopo comincia il suo impegno politico, le radici nel centro di Roma. I Parioli? Nulla di centrale, alla fine, nella sua vita di oggi.
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