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filippo roma delle iene becca carlo martelli
Andrea Cecconi ha battuto il ministro Minniti all'uninominale, e si è piazzato primo nel collegio di Pesaro. Barbara Lezzi ha superato quota 107.000 voti e ha battuto un big della politica come Massimo D'Alema. E ce l'ha fatta anche Maurizio Buccarella. Sono solo alcuni dei nomi che erano spuntati fuori nella Rimborsopoli a Cinque Stelle, l'inchiesta de Le Iene sui mancati bonifici per restituire parte dello stipendio al fondo del microcredito, e che ora sono stati eletti. Molti di loro avevano annunciato che avrebbero rinunciato al posto da parlamentare. Ma sarà veramente così?
filippo roma delle iene becca andrea cecconi
Barbara Lezzi ha sempre negato ogni responsabilità sul suo bonifico da 3500 euro non andato a buon fine, e il Movimento ha deciso di appoggiarla. Ora che è stata eletta potrà tranquillamente sedere fra le fila dei Cinque Stelle. Diversa invece è la sorte che attende Andrea Cecconi e Maurizio Buccarella. Al primo erano stati contestati 21.000 euro di bonifici mai arrivati a destinazione, mentre per il secondo mancavano all'appello 137.000 euro. Ambedue avevano lasciato il Movimento non appena Le Iene avevano reso pubblici i loro ammanchi. Ma il loro futuro resta comunque incerto. Dimettersi da candidato era impossibile. E ora che sono stati eletti, per dimettersi da parlamentare serve il voto dell'Aula. Ma la domanda è: presenteranno le dimissioni?
luigi di maio filippo roma
E' lo stesso Maurizio Buccarella a spiegare oggi l'intricata questione al Corriere della Sera. "Ho già firmato due settimane fa una dichiarazione di rinuncia alla proclamazione e all'elezione che Di Maio richiedeva a fronte dell'intenzione di fare causa per danno all'immagine del M5S". Tuttavia, come spiega lo stesso senatore, la Corte d'Appello non l'ha ritenuta giuridicamente applicabile.
i furbetti del bonifico le iene su m5s 2
Così, Buccarella entrerà in Senato e annuncia che si iscriverà al gruppo misto. Il senatore non ha quindi intenzione di dimettersi. Perché, sostiene, le dimissioni "non avrebbero senso", poiché nella sua circoscrizione "non ci sarebbero sostituti che potrebbero subentrare" al suo posto perché già tutti eletti nel listino proporzionale. Si attende di conoscere la sorte di altri parlamentari il cui nome era finito nello scandalo Rimborsopoli.
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Come Giulia Sarti, finita addirittura in Procura a denunciare il suo ex compagno, additato come il responsabile della mancata restituzione dello stipendio. Non ce l'ha fatta all'uninominale, ma è passata con il proporzionale. E' quindi una deputata. Che ne sarà di lei, che in un primo momento si era autosospesa dal Movimento? In un'intervista rilasciata al Resto del Carlino, Max Bugani, coordinatore del M5S in Emilia-Romagna, dice che "con ogni probabilità sarà reintegrata nel gruppo". Sembrerebbe quindi che i Cinque Stelle vogliano graziarla.
E che fine farà il senatore Carlo Martelli, coinvolto in Rimborsopoli per un ammanco di 81.000 euro e che aveva fatto sapere su Facebook che avrebbe rinunciato al seggio se eletto? Ora che ha passato la tornata elettorale in qualità di capolista del collegio plurinominale Piemonte 2, a La Stampa dice: "Non so ancora cosa farò. E' troppo presto e non escludo nessuna soluzione".
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Sembrerebbe quindi che le dimissioni precedentemente annunciate sono un'opzione sempre più lontana. Un altro eletto il cui nome è finito nei mancati bonifici per un ammontare di mille euro è Emanuele Scagliusi, che rimane sotto processo dei probiviri del Movimento. Anche Federica Dieni è stata confermata a Reggio Calabria. La deputata aveva ammesso a Filippo Roma di aver gonfiato la cifra del bonifico destinato al fondo del microcredito, ma solo perché aveva poi provveduto a fare un bonifico riparatore dieci giorni dopo. Ce la fa anche Silvia Benedetti, espulsa dal Movimento dopo lo scandalo. Faranno tutti parte del misto, o alcuni di loro finiranno nei gruppi dei partiti precedentemente tanto odiati? Vedere per credere.
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