Estratto dell’articolo di Gennaro Totorizzo per www.repubblica.it
ELLY SCHLEIN VITO LECCESE
Elly Schlein blinda Leccese. «Vito, al tuo fianco da qui a giugno». La segretaria dem sul palco, davanti a una piazza Umberto piena, guarda già alle elezioni comunali. Dritto per dritto. Da comizio per la fine delle primarie, ormai svanite, quello di ieri si è trasformato nell’apertura della campagna elettorale. Con staffilate sia all’altra parte del campo largo – Giuseppe Conte in primis – sia al centrodestra. Un tandem: sul palco non sono saliti né Antonio Decaro, né Michele Emiliano.
Per primo ha parlato Vito Leccese, che ha ricostruito quanto accaduto nelle ultime ore: «Ho provato in più circostanze, fino a giovedì, a individuare una soluzione unitaria. Che per me vuol dire che ognuno dei contendenti fa un passo indietro per fare posto a un nome diverso che metta tutti d’accordo. Ma mi sa che dall’altra parte hanno un’idea diversa della parola unità».
ELLY SCHLEIN VITO LECCESE
Una versione confermata anche poi dalla segretaria: «Anche ieri all’altro candidato (Michele Laforgia) abbiamo proposto di fare entrambi un passo indietro per fare un passo in avanti, ma la risposta è stata negativa da parte di chi aveva già architettato conferenze stampa in luoghi confiscati alla mafia grazie al Pd». Il riferimento è a Conte.
E Leccese allora è duro: «Laforgia ha detto “è necessario trovare una soluzione unitaria, e la soluzione unitaria non posso che essere io”. Questa non si chiama mediazione, ma imposizione. Ultimatum. E noi siamo stanchi di subirli. Non avete nessuna superiorità per darli, non siete degli eletti. […]».
[…] Uno spiraglio viene però tenuto aperto per una possibile mediazione, anche se, per dinamica, sembra attualmente impossibile. […] Il tandem segretaria-candidato è passato poi a rivolgersi al centrodestra. Che più e più volte viene indicato come vero avversario. […]
ELLY SCHLEIN VITO LECCESE
Leccese ha ancora il dente avvelenato per la richiesta di intervento corale al ministro Matteo Piantedosi: «Hanno una voglia matta di vincere le elezioni a tavolino. Una cosa è ammettere gli errori, e cercare di correggerli. Un’altra cosa è raccontare che questa città sta morendo, è allo sbando, fa schifo, solo per guadagnare qualche voto. Che male abbiamo fatto per ascoltare Gasparri che insulta ogni giorno a reti unificate la nostra città? È un’arma puntata contro i baresi. E questo vi fa perdere tutte le elezioni da vent’anni».
Elezioni per le quali il centrodestra non ha ancora il candidato, tiene a sottolineare. «Da mesi ogni due o tre settimane esce un comunicato in cui dicono che stanno per trovarlo. Ma il problema è che non ce l’hanno, che non hanno una classe dirigente, un programma». […]